Abrabanel (o Abarbanel, Abravanel)
Abrabanel
(o Abarbanel, Abravanel) Famiglia ebraica che ebbe tra i suoi membri commercianti, banchieri, letterati e filosofi, tra i quali Leone Ebreo. Gli A. occuparono [...] (1437-1508), finanziere alla corte portoghese, letterato, filosofo e commentatore della Bibbia. Esule dal Portogallo ed espulso della corte legata da prestiti, anche dopo l’espulsione degli ebrei del 1510. Il terzo figlio di Isacco, Samuele (1473- ...
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Teoria filosofica che nell’interpretare gli eventi del mondo naturale e il corso della storia umana assume la materia come unico principio esplicativo.
La filosofia greca
All’interno delle mitologie antichissime [...] alle più svariate proiezioni antropomorfe prima della rigorosa formulazione monoteistica degli Ebrei. Controversa resterà invece, nel sincretismo di racconto mosaico e sistemi filosofici greci, la questione concernente lo status della materia prima ...
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Martire e scrittore cristiano (n. Flavia Neapolis, od. Nabulus - m. Roma 165 circa). Ritenuto il maggiore apologista cristiano greco del II sec., fondò una scuola di dottrina cristiana e fu maestro itinerante [...] di filosofia. Delle molte opere attribuitegli, fra quelle pervenuteci solo due apologie e il Dialogo con l'ebreo Trifone possono essergli ascritti con certezza; benché in G. manchi un profondo senso ecclesiologico, esse costituiscono uno dei primi ...
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Nella storia delle religioni, manifestazione da parte della divinità di sé stessa, della propria esistenza e natura, dei propri poteri (in tal caso r. può equivalere a epifania, ierofania, teofania), oppure [...] si afferma spesso la presenza del Verbo presso tutti i popoli: Dio non ha parlato soltanto agli Ebrei per mezzo dei profeti e del Cristo, ma anche attraverso i filosofi e i poeti del paganesimo; si tratta però soltanto di un «seme di verità» che non ...
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Filosofo, medico e giurista ebreo (Cordova 1135 - Il Cairo 1204). Il pensiero di M. rappresenta il più alto livello raggiunto dalla speculazione ebraica medievale. Nella sua opera Dalāla al-ḥā'irīm ("Guida [...] Cairo, che gli conferì il titolo di nāgīd ("principe") degli Ebrei d'Egitto.
Opere e pensiero
Tre sono le opere principali di quelli contingenti, e della causa unica. Dalla tradizione filosofica del neoplatonismo M. trae invece la concezione che ...
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STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] anche gruppi socialmente emarginati nel Medioevo come gli ebrei e le donne. Per la letteratura pressoché sterminata quasi sempre uno storico che scrive per altri storici) e il filosofo della storia (è difficile trovare un tempo in cui questa ...
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TEOLOGIA
Enrico ROSA
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. La parola greca ϑεολογία indica un discorso, di carattere razionale, intorno alla divinità; così per Platone (Repubbl., p. 379 A) e per Aristotele (Metaph., II, 4, 12) sono [...] la rivelazione primordiale, continuata nei profeti e da Cristo portata a compimento (cfr. Matteo, V, I7; Ebrei, I,1), e neppure alla filosofia o cultura religiosa del mondo antico (dei neoplatonici e alessandrini in particolare), in quanto della ...
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STORIA (XXXII, p. 771)
Arnaldo MOMIGLIANO
Storia della storiografia (p. 774). - Durante l'ultima guerra mondiale e nel periodo successivo 1946-59 gli studî storici si sono moltiplicati in tutte le direzioni. [...] interessanti storici contemporanei; e nel loro gusto, sospettoso di filosofia e generalizzazioni il primo, estroso e romantico il secondo . Gli storici e i sociologi di origine tedesca o ebreo-tedesca si sono però in maggioranza stabiliti in America, ...
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PERSIA
Giuseppe CARACI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Ettore ROSSI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Antonino PAGLIARO
Ernst KUHNEL
*
F. G.
(A. T. 73-74, 91-94)
Sommario. - L'impero [...] il 7 agosto 117, dopo avere soffocato la rivolta degli Ebrei in Mesopotamia. Adriano concluse nel 123 la pace con Osroe e la norma etica e razionale, che nel sec. XI fu filosoficamente compiuta, con le sue opere scritte per la massima parte in arabo ...
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MEDICINA
Arturo CASTIGLIONI
Alessandro MESSEA
Giangiacomo PERRANDO
Nicola LEOTTA
Adalberto PAZZINI
Raffaele CORSO
Giuseppe VIDONI
. Ogni tentativo di rimediare con le proprie forze o con l'aiuto [...] è dominata interamente dal principio teocratico. La nedicina degli Ebrei riconosce nel Dio unico la fonte della salute, ma posizione scientifica e sociale e attende inoltre a studi letterari e filosofici. E così non solo in Italia, dove vanno citati i ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato. In partic.:...
asino
àsino s. m. (f. -a) [lat. asĭnus, der. da un vocabolo preindoeuropeo affine al sumerico anśu «asino», come il gr. ὄνος «asino»]. – 1. Quadrupede da soma e da basto, detto anche ciuco o somaro: è un perissodattilo della famiglia equidi,...