È il vescovo d'Ippona, il più illustre dei quattro grandi dottori della Chiesa occidentale, figura gigantesca di pensatore e di scrittore.
La vita. - Sino alla conversione (354-386). - Agostino, a cui [...] 3, 20, 43; De vera religione, 4, 7, ove asserisce che i filosofi platonici "paucis mutatis verbis atque sententiis christiani fierent"; In Joh. tract., 2, 4 quelle suppellettili degli Egiziani, che gli Ebrei nell'esodo portarono con sé attraverso il ...
Leggi Tutto
La seconda città dell'Egitto, nell'angolo O. del delta nilotico, su un lembo di terreno sabbioso che separa il lago litoraneo di Maryūt, o palude Mareotide, dal Mediterraneo, a 31°12′ di lat. N. e 29052′ [...] E, in questo senso, prescindendo dalle dispute che divisero allora i varî filosofi, si può anche affermare la continuità di una tradizione, che comprende l'ebreo Filone, i pagani Ipazia, Ierocle, Asclepio, Alessandro di Licopoli, i cristiani Panteno ...
Leggi Tutto
. Popolazione del ceppo indo-europeo. Le differenze di lingua, di religione, di costumi che distinguono gli Armeni dalle altre popolazioni del paese cui hanno dato il loro nome (v. armenia), appaiono assai [...] altre genti che ha molte somiglianze con quella degli Ebrei. La dispersione delle colonie armene, avvenuta più volte Luca e S. Giovanni e compose numerosi trattati di teologia, di filosofia, di sacra eloquenza.
Tra gli scrittori del sec. XV ricordiamo ...
Leggi Tutto
La seconda Guerra mondiale ha determinato vasti e profondi rivolgimenti politici, demografici ed economici in Europa, e la nuova fisionomia del continente è ben lungi dall'essere fissata. Anche limitandosi [...] '700, ripreso nell'800, che aveva animato pubblicisti e filosofi contro il "principio dell'equilibrio", causa di guerre e del generale; o perché la lotta sistematica contro gli Ebrei tedeschi destava l'immediata solidarietà internazionale di tutti i ...
Leggi Tutto
TASSO, Torquato
Umberto BOSCO
Da una nobile famiglia bergamasca, le cui prime notizie sicure risalgono al sec. XIII, nacque T. a Sorrento da Bernardo (v.) e da Porzia de' Rossi l'11 marzo 1544. Ebbe [...] Scipione Gonzaga: vi continuò e finì nel 1565 i suoi studî di filosofia, ma non risulta da documenti che si sia laureato; fa parte, Dio - s'intende dal Dio vero, quello dei cattolici e degli ebrei -, o da angeli, demonî, maghi, da esso delegati. Cioè ...
Leggi Tutto
Culto significa in generale adorazione di Dio, relazione con ciò che è sacro, e in questo senso equivale a "religione"; ma significa anche, in particolare, le usanze e gli atti per mezzo dei quali il sentimento [...] l'uscita del fumo. E, analogamente, il santuario degli Ebrei era in origine solo una tenda (v. tempio).
L canonicae, 2ª ed., Barcellona 1920, II, nn. 192-279; F. Cathrein, Filosofia morale, trad. ital., II, Firenze 1920, p. 42 segg.; Blat, Comment. ...
Leggi Tutto
MATEMATICA
Federico Enriques
Matematica, o matematiche (gr. τὰ μαϑηματικά da μάϑημα "insegnamento") significa originariamente "disciplina" o "scienza razionale". Questo significato conferirono alla [...] o eccellono nel possesso di una tecnica, ma sono a un tempo filosofi, o giuristi o medici o artisti o scrittori di stile meraviglioso, alcuna differenza caratteristica nel lavoro dei matematici ebrei: s'incontrano fra loro degli spiriti eminentemente ...
Leggi Tutto
. La parola enciclopedia viene dal greco; ma la forma ἐγκυκλοπαιδεία non esiste nel linguaggio classico che ha solo l'espressione ἐγκύκλιος παιδεία (Strabone, Plutarco, Ateneo; letteralmente: "educazione [...] a estratti di grandi autori (quasi 450), latini, ebrei, greci e arabi. L'opera è preziosa per averci 7ª a tutte le altre. discipline, compresa la dipnosophistica o arte di filosofare nei banchetti e la tabacologia, sulla natura, l'uso e l'abuso ...
Leggi Tutto
Significato e storia del termine. - Con questo nome coniato da J. G. Droysen (v.) si suole designare quel periodo della storia della nazione e della civiltà greca che va dalla morte di Alessandro il Grande [...] chiamati così solo perché parlano greco, in contrapposto con gli Ebrei, che si servono di una lingua semitica (aramaico). Pure già nel sec. IV superata dagli spiriti più alti, la filosofia avrà tenuto il posto della religione. Ma è caratteristico che ...
Leggi Tutto
In senso generale questo termine, secondo l'etimologia, significa l'arte e la scienza della giustificazione e della difesa. E dell'arte l'apologetica tiene certamente, per l'intento pratico che si propone, [...] sono i miracoli e le profezie. Di questi ultimi fatti il filosofo non può dimostrare, a lume di ragione, se non la il 155 e il 160, scrisse poi il Dialogo con l'ebreo Trifone. Di Giustino è celebre soprattutto la teoria del λόγος σπερματικός, ...
Leggi Tutto
proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato. In partic.:...
asino
àsino s. m. (f. -a) [lat. asĭnus, der. da un vocabolo preindoeuropeo affine al sumerico anśu «asino», come il gr. ὄνος «asino»]. – 1. Quadrupede da soma e da basto, detto anche ciuco o somaro: è un perissodattilo della famiglia equidi,...