Teoria che nega la continuità e l'infinita divisibilità della materia e vede nei corpi raggruppamenti di atomi, cioè di elementi (fisicamente) indivisibili, immutabili, separati dal vuoto. Generalmente [...] storica) e svolto da Democrito (sec. V-IV). Questi filosofi, sotto gl'influssi congiunti del Pitagorismo e dell'Eleatismo, cercarono contribuissero efficacemente allo sviluppo della nuova scienza matematica della natura, lo collegarono con la credenza ...
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Uno dei maggiori storici ed eruditi tedeschi del secolo XIX, nato a Karlsruhe il 24 novembre 1785; studiò dal 1803 nell'università di Halle teologia sotto lo Schleiermacher, e antichità classiche sotto [...] a varie riprese della cronologia antica, applicando le sue cognizioni di matematica e di astronomia, di questioni metrologiche, di problemi filosofici; collaborò attivissimamente alle Memorie dell'Accademia di Berlino e alle riviste scientifiche ...
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È la terza lettera dell'alfabeto romano e di quelli derivati da esso; il suo nome, che era ce in latino, si è conservato in quasi tutte le lingue europee; in italiano è ci. La sua forma deriva da quella [...] indicando una battuta di tempo ordinario in 4/4.
Matematica. - Nell'analisi matematica spesso la C indica una costante arbitraria d'integrazione.
e designava il terzo giorno di ogni novenario.
Filosofia. - Nei versi mnemonici con cui gli scolastici ...
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HERZEN (secondo la grafia russa Gercen), Aleksandr Ivanovič
Ettore Lo Gatto
Uomo politico e scrittore russo, nato a Mosca il 25 marzo (6 aprile) 1812, morto a Parigi il 21 gennaio (3 febbraio) 1870. [...] questi non aveva sposata per pregiudizio di casta. Entrò, nel 1829, all'università, alla facoltà fisico-matematica, e vi trovò nelle correnti filosofico-sociali, che si diffondevano fra gli studenti, nutrimento al suo spirito avido e ribelle. Seguace ...
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Visse fra gli ultimi decennî del sec. IV a. C. e la metà circa del III: durante il massimo splendore della poesia e della cultura alessandrine. Di nobile famiglia (da lui stesso celebrata in un epicedio [...] filosofi apparteneva in generale ogni ramo dello scibile: quindi anche grammatica e scienze esatte. Può darsi che, come Callimaco, così A. abbia appreso dal peripatetico Prassifane l'erudizione letteraria; il gusto per le scienze esatte, matematica ...
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La cosiddetta filosofia naturale o fisico-matematica s'era per la prima volta affermata collegialmente al mondo moderno, in forma durevole e seria, con la romana Accademia dei Lincei (1603). Galileo la [...] può ritrarre qual ricco contributo il Cimento portò al rinnovamento della scienza, in particolare delle scienze matematiche, astronomiche, fisiche e naturali, nel campo dell'acustica, della termodinamica, della geometria applicata, dell'idrostatica ...
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SPERANSKIJ, Michail Michajlovič, conte
Fritz EPSTEIN
Statista russo, nato il 12 gennaio 1772 a Cerkutino (governo di Vladimir), morto il 23 febbraio 1839 a Pietroburgo. Figlio di un prete di campagna, [...] lo S. studiò scienze naturali e andò a insegnare matematica e fisica al seminario Aleksandr Nevskij, poi Accademia il principio della divisione dei poteri. Le idee giuridico-filosofiche dello S. risentono l'influsso della scuola giuridica francese, ...
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MARSHALL, Alfred
Marco Fanno
Economista, nato a Londra il 26 luglio 1842, morto a Cambridge il 13 luglio 1924. Studiò prima filosofia e matematica quindi scienze economiche. Occupò dal 1885 al 1908 [...] la cattedra di economia politica dell'università di Cambridge. Conoscitore profondo della letteratura economica mondiale, risentì particolarmente l'influenza di D. Ricardo.
Il principio del costo marginale, ...
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Filosofo e uomo politico, nato a Milano il 7 marzo 1811, morto a Roma nella notte dal 1° al 2 luglio 1876. Prima avvocato, passò poi completamente agli studî filosofici, considerando come proprio maestro [...] ivi 1875) predomina una specie di concezione matematica della storia, che aggrava la sua tendenza interrotta); A. Ferrari, G. F., Genova 1914; G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, I (I Platonici), Messina 1917, pp. 1-43; A. ...
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Erudito e poligrafo ebreo, nato a Toledo nel 1092 o poco dopo, visse lungo tempo a Cordova. Per ragioni imprecisate dové lasciare la Spagna, e la seconda parte della sua vita fu un continuo andar vagando [...] ; b) commenti biblici; c) opere grammaticali; d) opere dedicate, almeno in parte, ad argomenti di filosofia religiosa; e) opere matematiche, astronomiche e astrologiche. Le sue composizioni poetiche, che sommano a parecchie centinaia, non tutte edite ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...