Filosofo greco (6º-5º sec. a. C.), soprannominato per il suo stile ὁ σκοτεινός ("l'oscuro, il tenebroso"). Autore dell'opera in prosa ionica Περί ϕύσεως ("Intorno alla natura"), che si riallaccia, almeno [...] , il pensiero in cui la realtà è concepita e il linguaggio in cui si esprime il pensiero della realtà. "Nome" e che è la madre di tutte le cose, il lògos del mondo. Che poi in questa filosofia, anche per la sua opposizione a quella di Parmenide, si ...
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Filosofo e letterato tedesco (Juditten, Königsberg, 1700 - Lipsia 1766). Intellettuale vivace ed influente, seguace della filosofia di Wolff, ne accentuò la sistematicità elaborando una teoria razionalista [...] special modo a una riforma del teatro nel senso di una sua (1748), sistematica di un linguaggio corretto e razionale che decisamente contribuì studi di teologia, passando però presto alla filosofia e alla letteratura. Abbandonata la Prussia ...
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Filosofo francese (Parigi 1754 - ivi 1836). Di formazione illuministica, fu assertore di una nuova scienza, l'ideologia, "analisi delle sensazioni e delle idee", intese come fatti psichici in generale.
Vita
Deputato [...] Di particolare interesse sono gli sviluppi dell'ideologia del D. nel campo della logica e soprattutto lingua ben organizzata, quantunque rifiuti l'introduzione in filosofia di qualsiasi linguaggio artificiale. L'etica e la politica costituiscono per ...
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In filosofia, concezione che considera l’uomo in possesso fin dalla nascita di determinate conoscenze, anteriori quindi all’esperienza. A questo significato se ne affianca talvolta un altro che rinvia [...] raramente sostenuto o discusso. Una ripresa si è verificata da parte del linguista statunitense N. Chomsky: gli esiti mentalistici e le implicazioni filosofiche delle sue teorie linguistico-psicologiche poggiano infatti sulla tesi secondo cui la ...
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Filosofo italiano (Brescia 1929 - ivi 2020), professore di filosofia nell'univ. cattolica del Sacro Cuore di Milano (dal 1962), poi (dal 1970) di filosofia teoretica nell'univ. di Venezia, dove dal 2005 [...] struttura originaria (1958); Studi di filosofia della prassi (1962); Essenza del nichilismo (1972); La filosofia antica (1984); La filosofia moderna (1984); La filosofia contemporanea (1986); Oltre il linguaggio (1992); Tautotes (1995); Cosa arcana ...
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Arte
Nelle arti figurative, la tendenza a ispirarsi a fonti diverse accogliendo da ciascuna gli elementi ritenuti migliori. J.J. Winckelmann fu il primo a trasferire il vocabolo dal linguaggiofilosofico [...] invalso nelle scuole stoica, platonica e aristotelica in Grecia e in Roma dalla fine del 2° sec. a.C., volto a conciliare le dottrine dei diversi filosofi, in particolare di Platone e di Aristotele, riducendo le loro profonde opposizioni a mere ...
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Filosofo (n. forse a Béthune, Artois, fine 13º sec. - m. dopo il 1358). Maestro della facoltà delle arti di Parigi e rettore (1328, poi ancora 1340) dell'università, occamista, autore di Summulae de dialectica [...] linguaggio della tradizione nominalista pur conservando un realismo di stampo più nettamente aristotelico. Assai più importante è la sua filosofia non interviene un ostacolo a fermarlo (per questa dottrina del moto e dell'impetus, B. è stato indicato ...
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Filosofo italiano (Asti 1941 - Roma 2018). Tra i principali studiosi di estetica italiani, è stato inoltre un teorico dell’arte contemporanea. Laureato in Filosofia a Torino con L. Pareyson, professore [...] , dove ha fondato il Centro studi e documentazione Linguaggio e Pensiero e la rivista di studi culturali e società e nell'arte (1990), Del sentire (1991), Il sex appeal dell'inorganico (1994), L'estetica del Novecento (1997), I situazionisti (1998 ...
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È termine recente, forse comparso per la pri ma volta, nel 1971, nel titolo di un volume dell'oncologo V.R. Potter: Bioethics: bridge to the future. L'autore l'intende come ripristi no di rapporti tra [...] una successiva conferenza del 1957 alla Society for Experimental Biology, il Crick, adottando il linguaggio della teoria dell' di ricerca, fra biomedicina e scienze umane (filosofia morale, teologia, diritto, sociologia), con cattedre universitarie ...
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La fisionomia storica dell'opera di Aristotele si è nell'ultimo quindicennio venuta notevolmente modificando, grazie ai risultati degli studî diretti a ricostruire il processo della sua formazione spirituale. [...] , l'Eudemo (per cui v. più sotto), in uno scritto delfilosofo arabo al-Kindi (Un frammento nuovo di A., in Studi ital. del Bignone, l'osservazione che l'unica volta in cui esso, nella forma dell'avverbio ἐνδελεχῶς, ci si presenta nel linguaggio ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...