Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] dei particolari (metodo specialmente adatto allo studio dellescienzedella natura); ma, dall'altra parte, ritiene che tale metodo induttivo non serva per la vera e propria dimostrazione delle verità filosofiche, perché incapace di fondare verità in ...
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Filosofo (Westport, Malmesbury, 1588 - Hardwicke 1679). Studiò a Oxford, dove conseguì nel 1607 il diploma di baccelliere delle arti. Fu introdotto presso la potente famiglia del barone William Cavendish, [...] se le cose corrispondenti non esistessero. Secondo questi criterî Hobbes costruisce la sua filosofia naturale, cioè dà un'esposizione dei concetti più generali dellascienza naturale: spazio, tempo, corpo, accidente, causa, effetto, ecc. Ora questi ...
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Filosofo (Palermo 1881 - Napoli 1964), prof. (dal 1919 al 1951) nell'univ. di Napoli; socio nazionale dei Lincei (1949). Motivo dominante del suo "sperimentalismo", la rivendicazione del valore teoretico [...] dellascienza sperimentale contro le negazioni dei pragmatisti, intuizionisti e neohegeliani. Tra i suoi scritti: Relativismo e idealismo (1922); Il problema di Dio e il nuovo pluralismo (1924); L'estetica di Kant e degli idealisti romantici (1942); ...
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Filosofo italiano (Ferrara 1879 - Imola 1914). Esponente, insieme a G. Vailati, del pragmatismo italiano, sostenne una teoria dellascienza in cui assume il massimo rilievo il momento della previsione, [...] oggettività e validità delle proposizioni scientifiche. Tra i suoi Scritti (2 voll., 1924): I postulati dellascienza positiva ed il diritto penale (1901), Disarmonie economiche e disarmonie morali (1906), Il pragmatismo (in collab. col Vailati, post ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] , dove contemplò le idee. Nel suo significato ultimo la filosofia diviene così per P. una "preparazione per la morte", dei valori morali, anche se al di sotto del bene e dellascienza; nel Politico poi, pur ribadendo l'opportunità che il potere tocchi ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] impigliate la stessa filosofia di Kant e di Fichte. La scoperta e la conoscenza scientifica della verità passano perciò attraverso la "fenomenologia" come "scienzadell'esperienza della coscienza", nel duplice senso dell'esperienza compiuta dalla ...
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Filosofo e scienziato (Lipsia 1646 - Hannover 1716). Dopo aver studiato filosofia a Lipsia, matematica a Jena e diritto a Altdorf, entrato in rapporto con i Rosacroce conobbe Johann Christian barone di [...] di entrare in contatto, a Parigi, con le più spiccate personalità dellascienza e dellafilosofia del tempo. Morto Boineburg, passò (1673) a Londra, dove conobbe varî scienziati, tra cui Newton. Dal 1676 fu consigliere e bibliotecario del duca ...
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Filosofo inglese (Londra 1561 - ivi 1626). All'astrattezza del metodo sillogistico-deduttivo dellascienza aristotelica, B. - che sottolinea le finalità pratiche del sapere - contrappone il metodo induttivo [...] pratica e operativa del sapere, sicché le ricerche di filosofia naturale siano volte non a una disinteressata speculazione di realtà peripatetico della natura aveva messo in evidenza la fallacia dello stesso concetto aristotelico di scienza come ...
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Filosofo e pedagogista tedesco (Oldenburg 1776 - Gottinga 1841). Pensatore che esercitò profondi influssi sulla scuola tedesca fino alla prima guerra mondiale, ricollegandosi direttamente a Kant considerò [...] tutto opposta a quella di Fichte, Hegel, Schelling. La filosofia, per H., è "elaborazione di concetti dati", forniti una tecnica, l'arte educativa, cui spetta di realizzare i principi dellascienza. Essa si fonda da un lato nell'etica, che le assegna ...
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Filosofo e storico dellafilosofia tedesco (Breslavia 1874 - New York 1945); dal 1919 fu prof. e poi rettore nell'univ. di Amburgo; esule per le persecuzioni razziali naziste, fu prof. a Oxford (1934), [...] dell'esperienza, è riconoscibile nel primo periodo della produzione di Cassirer. Dopo aver esaminato lo sviluppo storico della teoria della conoscenza nel pensiero filosofico logica degli ambiti fondamentali dellascienza contemporanea. In questa ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...