Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso [...] Sed confecto proelio, tum vero cerneres quanta audacia quantaque animi vis fuisset in exercitu Catilinae (Sallustio 1992: 94) («finita la battaglia, avresti potuto vedere quanto coraggio e valentia ci fossero nell’esercito di Catilina»); Eandem enim ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] primo caso. Quando il verbo è composto con un participio passato, l’accordo è obbligatorio nel caso in cui la forma finita del complesso verbale abbia per ausiliare essere. In genere, il participio si accorda in genere e numero col soggetto:
(18) a ...
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Una frase incidentale (detta anche semplicemente incidentale) è una frase inserita all’interno di un’altra frase (detta frase ospite) con cui non forma una struttura sintattica. La frase incidentale, cioè, [...] a.-b.-c.) il cui senso complessivo è simile a quello originario:
(11) a. penso che alle cinque la manifestazione dovrebbe essere finita
b. presumo che Mario voglia incontrare te
c. mi auguro che tu non abbia rivelato il nostro segreto
Per definire la ...
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In fisica, funzione introdotta per caratterizzare particolari campi di forza posizionali ed estesa, sotto opportune condizioni, a campi vettoriali di natura qualsiasi.
Per estensione, il complesso dei [...] cui il campo si annulli, e di assumere ivi nullo il potenziale. Per es., in elettrostatica, se tutte le cariche sono al finito, si assume A a distanza sufficientemente grande dalle cariche perché il campo non sia più sensibile; si dice allora che il ...
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Linguistica
Processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. Si distinguono comunemente una d. primaria, quando da una radice o base si formano [...] spazio vettoriale sopra K.
In logica, con la locuzione d. di una espressione H da un insieme di espressioni M s’indica una successione finita di espressioni l’ultima delle quali è H, e ognuna delle quali è una delle espressioni di M o un assioma, o è ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] di Paolo, in quella mostra non c’è / c’era niente di interessante (in Mortara Garavelli 20012: 461)
o di verbi in forma non finita, come in (16):
(16) Giovanni, stando a quanto dice Lia, è un presuntuoso (in Calaresu 2004: 161)
o anche, come in (17 ...
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Scienza che ha per oggetto lo studio dei fenomeni collettivi suscettibili di misura e di descrizione quantitativa: basandosi sulla raccolta di un grande numero di dati inerenti ai fenomeni in esame, e [...] il gruppo sanguigno, la nazionalità. Quantitativi sono, invece, i caratteri che assumono come modalità numeri cardinali. In una data popolazione finita di N unità, dette xi, la modalità che il carattere assume in corrispondenza all’unità i, N(xi) la ...
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Il sistema e il modo di separare in un testo scritto i periodi e i vari elementi della proposizione con segni convenzionali (segni d’i.), per rendere più chiaro il senso, indicare le pause e le inflessioni [...] nome proprio, quando questo è ignorato da chi scrive; il semipunto (./ oppure =), il quale indica che una parola non è finita e continua nella linea successiva; l’interrogativo (?). A lungo si usò il punto fermo o l’interrogativo per l’esclamativo ...
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CESARINI SFORZA, Lamberto
Francesco Muzzioli
Di antica famiglia originaria di Acquasparta (Terni) successivamente stabilitasi a Parma, nacque a Terlago (Trento) il 29 sett. 1864 dal conte Giuliano e [...] da parte austriaca, riparò a Parma, dove per l'intera durata del conflitto riprese l'insegnamento nell'istituto tecnico. Finita la guerra, ritornò a Trento, dove fu eletto, nell'agosto del 1919, presidente della nuova Società per gli studi ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] sembra caratterizzarsi secondo le proposte più tradizionali: consiste nel dilatare il discorso aggiungendo a una frase, che sembra finita, uno o più elementi che proprio perché aggiunti risultano enfatizzati. Da questo punto di vista, il modulo pare ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).