L’analisi logica potrebbe essere definita come quel tipo di analisi tradizionalmente incentrata sull’identificazione delle funzioni nella frase semplice: fondamentalmente del ➔ soggetto e del predicato [...] ha un genere proprio, e si accorda col nome che accompagna solo nel numero in italiano, in numero e caso in latino.
Fin qui l’analisi logica tradizionale. Non c’è molto da aggiungere a questo quadro, se non che questa analisi scompone il costituente ...
Leggi Tutto
L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] complessità il palinsesto linguistico-culturale dei Fragmenta, mettendo in luce sì l’eleganza e l’armonia della forma finita, ma anche l’eterogeneità, i dislivelli e le relative tensioni di una scrittura consustanziale alla sfaccettata psicologia del ...
Leggi Tutto
Odonimo è il termine indicante il nome proprio assegnato a una via, a una piazza, a ogni «area di circolazione», cioè «ogni spazio (piazza, piazzale, via, viale, vicolo, largo o simili) del suolo pubblico [...] in onore del re d’Italia; dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 fu imposto il nuovo nome di via Ettore Muti; finita la guerra si chiamò per qualche anno via XXV Aprile, ma poi le fu riconosciuto ufficialmente il nome che aveva sempre avuto per ...
Leggi Tutto
Antropologia
Insieme di rassomiglianze e parallelismi esistenti fra elementi culturali elaborati da popolazioni differenti e lontane. Secondo la teoria della c. sostenuta nella seconda metà del 19° sec. [...] C. di una successione
Si dice che una successione a1, a2, ..., an, ... di numeri (reali o complessi) converge verso un limite a finito se, comunque si fissi un numero ε > 0, è possibile determinare un indice ν tale che per ogni n > ν risulti |a ...
Leggi Tutto
FALCUCCI, Francesco Domenico
Guido Fagioli Vercellone
Nacque il 4 ott. 1835 a Magna Soprana, casale presso Rogliano (Capo Corso), all'estremo Nord della Corsica, in una famiglia benestante di antica [...] portoghese) de La lega dei Tarnoghi di J. G. Magalhães, uno scrittore brasiliano cui s'interessò il Guerrazzi.
Le trattative finirono in una delusione, ma fu durante quel soggiorno che il F., introdotto dal suo antico collega d'università I. Del ...
Leggi Tutto
Umbria Regione dell’Italia centrale (8464 km2 con 870.165 ab. nel 2020, ripartiti in 92 Comuni; densità 103 ab./km2). Priva di sbocco al mare, confina a N con Toscana e Marche, ancora con le Marche a E, [...] dell’U. una terra di soldati e capitani di ventura; Braccio da Montone riuscì anche a stabilire una signoria territoriale umbra, finita però con la sua morte (1424).
Quando Paolo III nel 1540 sottomise Perugia, l’U. seguì le sorti dello Stato della ...
Leggi Tutto
BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] fu partecipe della reazione all'astrattezza neogrammatica e fin dai primi studi sperimentò la possibilità di una su Trieste e l'Istria (Torino 1915) é, a guerra finita, dette del suo atteggiamento una nuova testimonianza in una "lettera glottologica ...
Leggi Tutto
Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] annusando pane fresco (Dacia Maraini, Bagheria, p. 98).
(c) Il gerundio temporale ha il valore di una subordinata di modo finito:
(9) S’informò educatamente della mia vita di Torino, di quel che avrei fatto tornando a Torino (Pavese, Il diavolo ...
Leggi Tutto
Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] »; senza + infinito per esprimere l’➔imperativo negativo (senza correre!; ► imperativo negativo); la tendenza della forma verbale finita, soprattutto di essere e avere, a occupare l’ultima posizione nella frase (➔ ordine degli elementi):
(7) nel ...
Leggi Tutto
Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] discorsivi, in Renzi, Salvi & Cardinaletti 1995, pp. 225-257 e 545-550.
D’Achille Paolo (1995), A Paolo, e falla finita! Una nota sull’a allocutivo nel romanesco e nell’“italiano de Roma”, «Contributi di filologia dell’Italia mediana» 9, pp. 251 ...
Leggi Tutto
finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).