Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] mio, e dove li trovo i soldi?
(44) vi prego, o mia signora.
D’Achille, Paolo (1995), “A Paolo, e falla finita!” Una nota sull’a allocutivo nel romanesco e nell’«italiano de Roma», «Contributi di filologia dell’Italia mediana» 9, pp. 251-267.
D ...
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Diritto
M. cautelari
Provvedimenti provvisori e immediatamente esecutivi miranti a evitare che il trascorrere del tempo possa provocare un pericolo per l’accertamento del reato, per l’esecuzione della [...] , la regione limitata dall’asse x, dalla retta x=1 e dalla curva y=1/x2, pur estendendosi all’infinito, ha m. finita pari a 1.
La definizione di m. secondo Peano-Jordan, sebbene abbastanza generale, non resse a lungo alle critiche, anche perché si ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] orientale e meridionale, con sfumature diverse da zona a zona, è diffusa anche la lenizione delle sorde post-nasali, che può arrivare fin quasi alla sonorizzazione (tem[b]o, tren[d]a, an[g]ora, can[ʤ]ello e anche pen[ʣ]o); il tratto affiora anche ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] sogno si realizzi
La pronominalizzazione della completiva obliqua richiede il clitico ne se è formata da di + infinito o da che + modo finito:
(109) Gianni si è accorto di avere sbagliato → Gianni se ne è accorto
(110) Gianni si è accorto che i suoi ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] la funzione di soggetto, l’altro di predicato espresso da un sintagma nominale, aggettivale, o da una forma verbale non finita:
(22) Lido Lanfranchi è fermo, non vede piazza Gerusalemme, benché sia sicuro di esserci in mezzo: spariti i negozi, l ...
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Gli aggettivi qualificativi sono la maggior parte degli ➔ aggettivi e formano al tempo stesso una lista che può essere illimitatamente arricchita. Hanno le seguenti proprietà:
(a) in funzione di ➔ attributo, [...] il cui significato è preciso o ‘puntuale’ o ‘statico’ o che indicano uno stato irreversibile: incinta, morto, irrevocabile, finito. Va da sé che anche tali aggettivi, come quelli etnici e geografici, possono avere gradi diversi in contesti iperbolici ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] del testo, la tendenza alla riscrittura della stessa poesia e (con l’eclisse del punto fermo) la propensione al non finito con versi in sospeso e frasi non compiute: segno grammaticale dell’abdicazione dell’antica centralità della poesia e del suo ...
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Chimica
Generalità
L’a. chimica si occupa dei metodi che permettono di determinare la composizione chimica di un campione. Genericamente ha il significato di scissione in elementi più piccoli e loro esame, [...] a causa dell’assenza, negli spazi funzionali, di una misura naturale che giocasse il ruolo della misura di Lebesgue nel calcolo finito dimensionale. Il primo esempio non banale di una tale misura è dovuto a N. Wiener e la misura che attualmente porta ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] del significato di una parola si acquista al momento stesso in cui la nuova parola viene appresa: l’utilizzazione che se ne fa finisce con il delimitare e precisare il significato che ciascuna di esse assume.
Il l. interiore è un l. senza suono, che ...
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Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] . Già attestato in cosmopolitan.it del 20 febbraio 2013, ‘Time-Out’ (titolo).
nativo sociale
loc. s.le m. Chi è abituato fin da giovane o giovanissimo a frequentare i siti di relazione sociale in rete, essendo nato nell’era di Internet e dei social ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).