CAPO-, PLURALE DEI COMPOSTI CON
Il plurale dei composti con capo- cambia in base al rapporto che lega questo primo elemento con il secondo elemento della parola composta e in base al genere (maschile [...] solo il secondo elemento
il capolavoro ▶ i capolavori
• Nel caso in cui capo- sia seguito da un aggettivo, la flessione riguarda sia il primo, sia il secondo elemento
il caposaldo ▶ i capisaldi (meno comune i caposaldi).
VEDI ANCHE composte ...
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In grammatica, vocabolo la cui terminazione non cambia con il mutare del numero e del genere o, nelle lingue in cui esiste la declinazione, del caso. Sono i. anche le parti del discorso che non hanno flessione: [...] avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] di coppie di terminazioni per i valori singolare e plurale dei nomi dell’italiano permette di identificare più classi di flessione anche per i nomi. Nella proposta di classificazione di D’Achille & Thornton (2003) si distinguono sei classi: le ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] ~ (il) rosa.
Il genere si lascia prevedere, con varia probabilità, dalla terminazione, in quanto tratto inerente (o intrinseco) dei lessemi (➔ flessione): i nomi in -o sono al 99% maschili, quelli in -a all’88% femminili, quelli in consonante all’85 ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] a un elemento lessicale (una radice, un tema o una parola autonoma) detto base. Si distingue in questo dalla ➔ flessione, che produce invece forme diverse di una stessa parola.
A seconda della posizione, gli affissi si distinguono in ➔ prefissi (se ...
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In grammatica, parti del d., le varie categorie nelle quali la grammatica tradizionale suole dividere il corpo lessicale di una lingua, in base alla funzione che le singole parole adempiono nella frase. [...] in genere nove parti del d., delle quali cinque sono dette variabili, in quanto hanno una flessione (sostantivo, aggettivo, articolo, pronome, verbo), e quattro invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione).
In sintassi, con ...
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In grammatica, categoria verbale che indica normalmente il realizzarsi dell’azione o dell’avvenimento nel momento in cui avviene la comunicazione linguistica. Accanto a questo valore temporale può esprimere [...] d’aspetto, denotando l’imperfettività (cioè la non compiutezza) dell’azione. Il p. appare in tutte le lingue che possiedono la flessione verbale, e ha forme proprie in tutti i modi finiti del verbo. Può esprimere anche fatti o avvenimenti passati o ...
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In grammatica, complemento indiretto che specifica, ossia determina e precisa, un aggettivo (per es., pieno di buona volontà) o un sostantivo (per es.: un viaggio di affari). Il complemento di s. nelle [...] lingue che hanno una declinazione è espresso generalmente con il genitivo (per es., in lat., magister puerorum), mentre nelle lingue in cui manca la flessione è espresso con una preposizione (per es., di: il maestro dei bambini). ...
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I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione [...] Dal punto di vista formale la maggior parte dei pronomi si flette per genere e numero; alcune classi conservano anche una residua flessione di ➔ caso (vedi anche ➔ neutro).
Il pronome si accorda in genere e numero con il nome cui rimanda:
(39) qui c ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] e la ➔ persona. Proprio per la natura contestuale dell’accordo, si parla in questo caso di flessione di tipo contestuale, in opposizione alla flessione di tipo inerente (vedi Thornton 2005).
Oltre al contesto sintattico, per l’accordo sono rilevanti ...
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flessione
flessióne s. f. [dal lat. flexio -onis, der. di flectĕre «piegare», part. pass. flexus]. – 1. L’atto di flettere, di piegare; con questo sign. attivo, quasi esclusivam. con riferimento agli arti: f. di un dito, f. delle braccia,...
declinazione
declinazióne s. f. [dal lat. declinatio -onis, der. di declinare: v. declinare]. – 1. L’azione, l’effetto e il modo del declinare, cioè del volgere verso il basso, in senso proprio e fig. In partic.: a. ant. Pendenza, inclinazione,...