Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] lavata da Mario;
(c) la diatesi riflessiva, quando c’è coincidenza tra soggetto e oggetto: Mario si lava / si è lavato.
Nella ➔ flessione le desinenze si aggiungono o alla radice o al tema, che varia, come si è visto, a seconda delle classi. Nella ...
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ANALISI GRAMMATICALE
L’analisi grammaticale identifica il valore grammaticale delle parti del discorso che compongono un ➔periodo e, nel caso queste siano variabili, le forme che assumono per effetto [...] della ➔flessione: il genere (maschile o femminile), il numero (singolare o plurale), la persona (prima, seconda, terza). Le parti del discorso si distinguono in variabili e invariabili.
Le parti variabili del discorso sono:
Le parti invariabili del ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] flessione). Il termine, già in uso nella grammatica latina, allude al fatto che questi morfemi si trovano alla fine della parola (lat. dēsinere «terminare»).
Oggi si preferisce per vari motivi parlare di morfemi (o suffissi, nel caso ricorrano dopo ...
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CAPO-, PLURALE DEI COMPOSTI CON
Il plurale dei composti con capo- cambia in base al rapporto che lega questo primo elemento con il secondo elemento della parola composta e in base al genere (maschile [...] solo il secondo elemento
il capolavoro ▶ i capolavori
• Nel caso in cui capo- sia seguito da un aggettivo, la flessione riguarda sia il primo, sia il secondo elemento
il caposaldo ▶ i capisaldi (meno comune i caposaldi).
VEDI ANCHE composte ...
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In grammatica, vocabolo la cui terminazione non cambia con il mutare del numero e del genere o, nelle lingue in cui esiste la declinazione, del caso. Sono i. anche le parti del discorso che non hanno flessione: [...] avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] di coppie di terminazioni per i valori singolare e plurale dei nomi dell’italiano permette di identificare più classi di flessione anche per i nomi. Nella proposta di classificazione di D’Achille & Thornton (2003) si distinguono sei classi: le ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] ~ (il) rosa.
Il genere si lascia prevedere, con varia probabilità, dalla terminazione, in quanto tratto inerente (o intrinseco) dei lessemi (➔ flessione): i nomi in -o sono al 99% maschili, quelli in -a all’88% femminili, quelli in consonante all’85 ...
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La categoria dei nomi di massa, presente in molte lingue del mondo, è costituita da ➔ nomi che presentano diverse proprietà, in particolare:
(a) indicano tipicamente sostanze o materie anziché individui;
(b) [...] ’olio c’è dell’acqua
(19) fra quest’olio e quest’altro c’è una bella differenza.
La principale caratteristica della flessione dei nomi di massa in italiano consiste nell’assenza di ➔ plurale: rispetto alla categoria del ➔ numero, i nomi di massa ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] a un elemento lessicale (una radice, un tema o una parola autonoma) detto base. Si distingue in questo dalla ➔ flessione, che produce invece forme diverse di una stessa parola.
A seconda della posizione, gli affissi si distinguono in ➔ prefissi (se ...
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In grammatica, parti del d., le varie categorie nelle quali la grammatica tradizionale suole dividere il corpo lessicale di una lingua, in base alla funzione che le singole parole adempiono nella frase. [...] in genere nove parti del d., delle quali cinque sono dette variabili, in quanto hanno una flessione (sostantivo, aggettivo, articolo, pronome, verbo), e quattro invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione).
In sintassi, con ...
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flessione
flessióne s. f. [dal lat. flexio -onis, der. di flectĕre «piegare», part. pass. flexus]. – 1. L’atto di flettere, di piegare; con questo sign. attivo, quasi esclusivam. con riferimento agli arti: f. di un dito, f. delle braccia,...
declinazione
declinazióne s. f. [dal lat. declinatio -onis, der. di declinare: v. declinare]. – 1. L’azione, l’effetto e il modo del declinare, cioè del volgere verso il basso, in senso proprio e fig. In partic.: a. ant. Pendenza, inclinazione,...