Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] inesprimibili, in un s. è presente il rinvio a uno sfondo metafisico che presuppone la mutua compenetrazione tra mondo sec., operato quando Carlomagno volle imporre nel suo impero una formula di fede unica. A Roma si manifestò una certa resistenza a ...
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Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso che, sotto l’impulso dell’attività cardiaca, circola nell’apparato cardiovascolare (cuore, arterie, capillari, vene), distribuendosi in tutti i distretti [...] gli eritrociti e i leucociti, di elaborare la formula leucocitaria e di studiare le eventuali anomalie morfologiche s. di quelli non sacrificabili. Il timore del s. è uno degli elementi determinanti anche delle varie credenze e usanze connesse con ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] , un diagramma, o, per Peirce, un’immagine mentale o una formula), un simbolo (si tratta di un s. arbitrario il cui rapporto sostituisce lo stimolo in senso proprio («[...] se A è uno stimolo preparatorio che, in assenza dell’oggetto stimolatore che ...
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Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali e delle consonanti di un alfabeto.
Comunicazione scritta che una persona indirizza a un’altra, oppure a un ufficio, a un ente [...] di legno o d’avorio, ricoperte di cera su cui scrivevano con uno stilo. Le tavolette erano legate a due, a tre o più di l. più solenni, senza indicazione di destinatario ma con la formula ad perpetuam rei memoriam o simile (hanno tutta la prima linea ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] in cui li affronta con cosciente chiarezza e coerenza logica, formula anche, già con Eraclito e Senofane, la critica radicale della . Circa la natura di D. (oltre il suo essere uno e trino conoscibile solo attraverso la Rivelazione) le opinioni dei ...
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Corpo di persone unite dall’esercizio di una medesima professione o dall’essere investite di una stessa carica.
Nel mondo romano, scopo del collegium era principalmente il culto (come nei 4 grandi c., [...] periodica dell’azione didattica ed educativa; formula inoltre proposte al dirigente scolastico in non soci, e due sindaci supplenti. Almeno un membro effettivo e uno supplente devono essere scelti tra i revisori iscritti nell’apposito registro.
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Figlio (n. forse Poissy 1215 - m. presso Tunisi 1270) di Luigi VIII, cui successe (1226) sotto la tutela della madre, Bianca di Castiglia, che seppe affrontare con successo una rivolta dei baroni e raggiungere [...] culminata nella costruzione della Sainte-Chapelle di Parigi, che segna uno dei momenti più alti dell'arte francese. L. venne lui si affermò e si precisò la figura del sovrano modello, nella formula del re santo. In effetti L. riuscì a combinare la sua ...
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(gr. ῎Αδων o ῎Αδωνις) Divinità greca di origine semitica, oggetto di culto in varie località della Grecia peninsulare e insulare. Nella formulazione più nota del suo mito, intessuta di motivi letterari [...] il nome con cui in Siria e Palestina venne resa la formula invocativa babilonese «signore» rivolta a Tamuz; divenuto il nome stesso , di Meleagro e del Chirurgo. Il mito di Adone fu uno dei temi preferiti dall’arte del Rinascimento e del Barocco. Per ...
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Atto e parole con cui si formula un augurio di bene e prosperità e si invoca la protezione celeste su una o più persone. Nelle manifestazioni più umili del sentimento religioso, è uno dei modi in cui si [...] » nell’islamismo.
Nella Chiesa cattolica la b. è un rito liturgico, consistente in un segno di croce, da solo o con una formula da cui dipende la validità della b. stessa, e accompagnato o no da aspersione con acqua benedetta e unzione con oli santi ...
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Teologo (n. Laodicea 310 circa - m. 390 circa), fu uno dei massimi oppositori dell'arianesimo, ma le sue posizioni cristologiche vennero condannate in vari sinodi. Proprio con lui ha inizio una nuova fase [...] come letterato e retore, e fu - con Atanasio - uno dei massimi oppositori dell'arianesimo, difendendo le definizioni del concilio di (egli usa il termìne ϕύσις "natura"): da ciò la formula una natura Dei Verbi incarnata, accolta da s. Cirillo ...
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pace s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak-, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire» e pactum «patto»]. – 1. a. Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, sia all’interno di un popolo, di uno...
nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...