L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] indipendentemente dal fiorentino, in maniera autonoma (Durante 1981). De Mauro (1976) ha calcolato, ad es., che su 378 termini levare), se ne sono aggiunte molte altre, soprattutto fra Ottocento e Novecento: la stratificazione diacronica dei localismi ...
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Classificate tra le subordinate argomentali (➔ sintassi), e apparentate in particolare alle completive (➔ completive, frasi), le frasi dichiarative (dette anche semplicemente dichiarative o esplicative) [...] a picco, p. 493)
(5) io prego
solo una cosa: che fra crolli tanti,
sopra tanta rovina, a lungo io possa
e il mio compenso questo è un uomo, Torino, Einaudi.
LIP 1993 = De Mauro Tullio et al., Lessico di frequenza dell’italiano parlato, Milano, ...
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Avverbi di maniera (detti anche di modo o qualificativi) è la denominazione tradizionale di una vasta categoria di ➔ avverbi che esprimono il modo o la maniera in cui ha luogo l’evento indicato dal predicato, [...] lemmi, anziché lemmi autonomi.
In un dizionario medio come De Mauro (2000), con circa 130.000 lemmi, gli avverbi sono sìmile-mente → sìmil-mente → simil-mènte), nell’arco compreso fra la seconda metà del Duecento e la seconda metà del Trecento, ...
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CARENA, Giacinto
Tullio De Mauro
Nacque a Carmagnola (Torino) il 25 apr. 1778 da Francesco Paolo, medico, e da Maria Catterina Maga Gallo. Finiti gli studi primari e quelli di filosofia nel paese nativo, [...] economico del Piemonte. Ne sono prova i numerosi articoli pubblicati nel Calendario georgico della R. Società agraria di Torino fra il 1820 e il 1827 e gli interventi alle sedute della sezione di agronomia ai congressi degli scienziati italiani, cui ...
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BIONDELLI, Bernardino
Tullio De Mauro
Nacque a Verona il 14 marzo 1804. Dopo avere insegnato matematica, storia e geografia nelle scuole di Verona e di altre città del Veneto, si stabilì nel 1839 a [...] studi, l'archeologia e la linguistica delle culture precolombiane d'America, il B. dette testimonianza con le sue pubblicazioni; fra queste l'Evangelarium,epistolarium et lectionarium Aztecum, tratto da un codice di B. Sahagún (Milano 1858), cui fece ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] circa settemila parole del vocabolario di base (De Mauro 199111). La percentuale di parole suffissate si espande alterativi (per es., -occio, figlioccio, -accione, spendaccione). Fra i suffissi di formazione italiana ce ne sono anche alcuni di ...
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I prefissi sono ➔ affissi (tecnicamente morfi legati), cioè elementi che non possono occorrere da soli, che si aggiungono alla parte iniziale di una parola (tecnicamente, un lessema). Tale processo di [...] (1992); Thornton, Iacobini & Burani (1997) e De Mauro (2005: 147-149) contengono dati sull’uso di ciascun prefisso avanscoperta, inspiegabile, postbellico). L’incontro di vocali fra base e prefisso determina solo opzionalmente la cancellazione ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] XXXIII, 19-20)
(2) Marco ha ordinato una fiorentina, Mauro un piatto di spaghetti, Carlo una tagliata di vitello
Lo zeugma complicato quella in cui i membri coordinati («non estromessi») sono diversi fra loro (Lausberg 1969: § 324), ad es. sono ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] e teologi (da Rabano Mauro a Gotescalco, Incmaro, Ratramno di Corbie, Valafrido Strabone e, massimo fra tutti, Giovanni Scoto Eriugena). di Ferrara, e il più personale e vivo di tutti, fra Salimbene di Parma; tra i dettatori si distinse il raffinato ...
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Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] dal commento all'ed. e trad. italiana di T. De Mauro (1967). Dopo una traduzione in giapponese (1929), il Cours fu temps), ciascuna facente parte a sé senza possibili confronti. Fra i tardi anni Trenta e gli anni Quaranta, studiosi diversi ...
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film-denuncia
loc. s.le m. inv. Film che denuncia alla pubblica opinione le vicende che racconta, rivelandone aspetti a volte sconosciuti. ◆ Non sono andati giù al focoso [Renzo] Martinelli certi giudizi sul film-denuncia dedicato alla tragedia...
partitinocrazia
(partitino-crazia), s. f. Lo strapotere di movimenti e partiti politici di scarsa consistenza numerica. ◆ questa continua frantumazione e ricomposizione dei gruppi, questa che il politologo [Gianfranco] Pasquino felicemente...