L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] sintattica e semantica sono invece richieste al cosiddetto anagramma a senso continuativo, dove le due parti di una stessa frase sono anagramma l’una dell’altra:
San Pietro, mitico (=) tempio cristiano
muraglioni (=) lungo i mari
tremenda fine (=) d ...
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Il territorio del Piemonte non è omogeneo dal punto di vista linguistico, e le varietà che si possono definire piemontesi non ricoprono l’intera estensione amministrativa della regione. Rimangono infatti [...] a intere proposizioni.
Alcuni tratti sintattici molto evidenti oppongono le parlate piemontesi all’italiano. In primo luogo la negazione di frase ([nɛŋ] in torinese) è ovunque postverbale, o meglio segue il verbo finito: [i l aj ˈnɛŋ manˈʤa] «non ho ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...] e le stesse categorie e classificazioni grammaticali nulla hanno a che vedere con le categorie della logica (una frase logicamente contraddittoria come questa tavola rotonda è quadrata è grammaticalmente corretta: cfr. Problemi di estetica, 1909, III ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] delle parole e in genere del materiale significante), metatassi (figure che modificano in vari e distinti modi la struttura della frase e del testo), metasememi (figure che consistono nel porre un ‘effetto di senso’ – semema – al posto di un altro ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: l’acuto (′), il grave (‵) e il circonflesso (^); solitamente, sulle vocali di cui non si distingue l’apertura, l’accento grafico è grave (à, ì, ù), mentre è grave o acuto sulle altre vocali, a seconda ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] cura di L. Renzi, G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 3° (Tipi di frase, deissi, formazione delle parole), pp. 377-402.
Schmid, H. (1976), “It. Teodò! ‘Oh Theodor”: vocativus redivivus?, in Mélanges de langues ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] da avverbio] come vorrei andarci!; quanto vorrei farlo!; quanto meno [= ma almeno] ti vorrei con me!
f. [in alcune frasi fatte] e chi sarebbe?; come sarebbe a dire?; ecc.
(b) Il condizionale presente o passato indica un desiderio irrealizzabile ...
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L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano [...] di) (1995), Grande grammatica italiana di consultazione, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 3º (Tipi di frase, deissi, formazione delle parole).
Rohlfs, Gerhard (1968), Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino ...
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GHERARDO (Gerardo) da Cremona
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Nacque nel 1114, presumibilmente a Cremona. La data di nascita si ricava dal brano di una breve biografia che sarebbe stata redatta da alcuni suoi socii (colleghi e [...] la tecnica "a calco" (verbum de verbo), la quale, a scapito della correttezza dell'organizzazione sintattica della frase latina, riproduceva il periodo arabo parola per parola. Nel XIII secolo Ruggero Bacone criticava le traduzioni aristoteliche di ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] lo caratterizzano visibilmente, fra i quali:
(a) la mancata chiusura di [-e-] in [-i-] prima dell’accento, soprattutto all’interno di frase ([de ˈroma] «di Roma», [me ˈdiʃi] «mi dici»);
(b) lo sviluppo di -rj- a [-r-]: [karʦoˈlaro] «calzolaio», [ma ...
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frase
fraṡe s. f. [dal lat. phrasis, gr. ϕράσις, der. di ϕράζω «dire»]. – 1. Espressione linguistica significativa: f. enunciativa, esclamativa, interrogativa, imperativa; f. compiuta, incompiuta. In linguistica, è da taluni intesa come sinon....
frase-chiave
(frase chiave), loc. s.le f. Frase che racchiude il senso fondamentale di un discorso, di un testo, di una vicenda o del pensiero di qualcuno. ◆ Il senatore Francesco Cossiga si è fatto proiettare privatamente e in anteprima assoluta,...