Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] Serianni 2005: 176).
Nel linguaggio comune alcuni termini anatomici risultano colpiti da interdizione (➔ tabu linguistico). Si tratta in genere di parti del corpo connesse alla sfera sessuale e, anche, alle funzioni biologiche.
I termini sostitutivi ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] da locuzioni tipiche come in qualità di, in funzione di, in veste di. A differenza del complemento predicativo, che si presenta a volte in 20, pp. 69-126.
Dardano, Maurizio (19862), Il linguaggio dei giornali italiani, Roma - Bari, Laterza (1a ed. ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] corrisponde al pronome di seconda persona singolare tu, con la funzione di indicare una pluralità di destinatari, il pronome di prima o di cortesia all’interlocutore da parte del parlante (➔ cortesia, linguaggio della; ➔ convenevoli; ➔ saluto, ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] lingue del mondo, considerato anche un possibile universale semantico (Moravcsik 1978), con funzioni bonis bonis, bene bene, ecc.
La reduplicazione è frequente nel linguaggio infantile (si veda una reduplicazione diffusa nel ➔ baby talk come ...
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Si indicano come intercalari quelle sequenze (di varia natura, costituite come sono da parole o espressioni) che il parlante inserisce qua e là nel discorso, come personali forme di routine e in modo per [...] soprattutto dai giovani e in funzione ludico-espressiva, nella forma straniera.
Un intercalare può diventare un contrassegno generazionale, come nel caso di cioè, rimasto come traccia del politichese sessantottino (➔ politica, linguaggio della) e dei ...
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Gli insulti sono parole ed espressioni cui si ricorre entro atti linguistici destinati a colpire e offendere l’interlocutore. Nel conflitto verbale, in cui rappresentano normalmente un punto di massima [...] le funzioni corporali (coglione, stronzo, puttana, bastardo, cornuto) e l’intelligenza (cretino, imbecille, idiota). E del resto anziana, «non adusa certamente a certe disinvolture di linguaggio». Nel secondo caso fu respinta la richiesta di ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] ).
Il femminile, come ogni valore del genere grammaticale, svolge due funzioni (cfr. Corbett 1991; Thornton 2004 degli allocutivi di cortesia (➔ allocutivi, pronomi; ➔ cortesia, linguaggio della), la forma di rispetto lei (scritta di solito con ...
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I puntini (detti anche puntini sospensivi) sono una piccola serie di punti (di solito tre: ‹...›) che, nella scrittura, segnalano il luogo in cui un discorso è stato interrotto o lasciato in sospeso (da [...] G. Malagoli (1905; cfr. Antonelli 2008: 202).
Le funzioni principali dei puntini sono di carattere sospensivo o omissivo, e altri supporti; ➔ giovanile, linguaggio), i puntini sospensivi tendono, almeno dagli inizi del XXI secolo, a sostituire il ...
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L’ipallage (gr. hypallagē´ «scambio, commutazione»), o enallage (vedi più avanti) dell’aggettivo, nella retorica classica è una figura che consiste nella diversione dell’orientamento sintattico dell’aggettivo, [...] uno scambio o una conversione di funzioni tra parole (Fontanier 1977: 293 del presente in luogo del passato (17-18), del presente in luogo del futuro (19), dell’indicativo in luogo del inoltre diffusamente il linguaggio della comunicazione pubblica ...
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Il termine parentesi (dal gr. pará «accanto», én «in» e títhēmi «porre») risale alla tradizione retorico-grammaticale antica, in cui indica una figura di pensiero chiamata in greco parénthesis e in latino [...] in termini generali, a funzioni come l’integrazione o 168-169) e può introdurre informazioni utili alla comprensione del testo:
(3) Sui prominenti non ebrei c’è Lepschy, Giulio C. (2008), Punteggiatura e linguaggio, in Mortara Garavelli 2008, pp. 3-24 ...
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elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...