Musicista (Bologna 1706 - ivi 1784). Studiò, a Bologna, con A. Predieri, G. A. Riccieri, G. A. Perti e F. A. Pistocchi. Fu frate minore e maestro di cappella in S. Francesco. Dedicatosi alla composizione, [...] epistolari e personali con i maggiori musicisti del tempo, N. Jommelli, G. Tartini, J.-Ph. Rameau e M. Grétry, Ch. W. Gluck numerosissime opere sacre, profane e strumentali, pubblicate o lasciate in manoscritto, messe, antifone, salmi, mottetti ...
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tenore In ambito musicale, la più acuta delle voci maschili: il termine indica il corrispondente registro e, estensivamente, il cantante che ne è dotato. In relazione alle famiglie strumentali, in funzione [...] Tell (1829) di G. Rossini, contemporaneamente a fondamentali contributi di V. Bellini e G. Donizetti. L’identificazione privilegiata ottocentesca, conferendole tratti ironici, grotteschi, malvagi o imbelli.
Il termine del latino medievale tenor ...
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(ebr. Estēr, gr.'Εσϑήρ, lat. Esther) Protagonista dell'omonimo libro biblico. Ebrea, adottata alla morte del padre dal cugino Mardocheo, un beniaminita esule a Babilonia, fu eletta regina da Assuero [...] (H. Gunkel), alcuni a un mito egiziano (H. Willrich) o babilonese (P. Jensen, W. Erbt, ecc.: Mardocheo corrisponderebbe a F. Grillparzer in un dramma, Esther, rimasto incompiuto (1863). Tra le opere musicali eccelle l'Esther di G. F. Händel (1720). ...
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Letteratura
Forma particolare della canzone a stanze indivisibili, costituita da 6 stanze di 6 endecasillabi ciascuna, e da un commiato di 3 endecasillabi. Le 6 stanze sono legate tra loro dalla ripetizione, [...] Carducci e G. D’Annunzio. Esempi di s. si trovano nella poesia francese, in quella ispano-portoghese, oltre che in Germania e in Inghilterra.
Strofa di 6 versi, detta anche sesta rima o s. narrativa, composta da 4 endecasillabi a rime alternate e da ...
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Componimento vocale, tipicamente tedesco, con testo strofico, nel quale tutte le strofe vengono cantate sulla medesima melodia o su frasi musicali sempre nuove (durchkomponiert). Nato tra il 12° e il 14° [...] sull’esempio italiano (specialmente delle Nuove Musiche di G. Caccini), ma si ispira alla melodia simmetrica del il L. e contribuirono all’arricchimento del genere, o nei suoi spiriti popolareschi o in espressioni di altissimo impegno. Tra tutti, ...
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Brano strumentale in forma libera e a carattere introduttivo che precede una suite, una fuga, un atto d’opera; può essere anche una composizione a sé stante.
L’uso di un p. era frequente nelle composizioni [...] nella suite per organo e cembalo, oppure nel binomio p.-fuga (o toccata, fantasia ecc.). Nel tardo 18° sec. il p. ma anche i p. di grandi operisti del 19° sec., specialmente quelli di G. Verdi (Traviata, Ballo in maschera, Aida) e di R. Wagner che ...
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Anni, Anna. – Costumista, scenografa e disegnatrice italiana (Marradi 1926 - Firenze 2011). Ha esordito nel 1953 con O. Welles disegnando i costumi per La locandiera di C. Goldoni e Il Volpone di B. [...] ; divenuta in seguito inseparabile collaboratrice di F. Zeffirelli, per il regista ha creato costumi quali quelli per La lupa di G. Verga (1965) e Maria Stuarda di F. Schiller (1983), ottenendo la candidatura all’Oscar per i miglior costumi per il ...
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Compositore italiano (n. Torino 1946). Ha compiuto al Conservatorio di Torino gli studi di trombone, composizione (con G. Ferrari), direzione d'orchestra (con M. Rossi) e musica corale (con M. Quaglia); [...] e orchestra (1984, su testi di A. Rimbaud), Serenata terza "O ew'ge Nacht" per soprano ed ensemble (1985, su testo di E terza per due voci femminili, recitante e strumenti su testo di G. Leopardi), Zwei Brecht-Lieder (2005, per voce e pianoforte). ...
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Letteratura
Opera poetica, di carattere narrativo o didascalico, di notevole estensione e di vasto respiro, che può avere vario tono e argomento. Il verso adottato è normalmente l’esametro nella poesia [...] titolo di una raccolta, il poema paradisiaco di G. D’Annunzio, che intendeva però la parola nel suo valore tradizionale). Tale uso, che riprende il senso generico della parola in latino e in greco, o che si ispira a quello ugualmente generico che ha ...
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Musicista (Roma 1644 - Genova 1682). Compì forse a Modena i primi studî. Non si hanno notizie sicure di un suo successivo soggiorno a Napoli; si sa invece che visse per un certo periodo a Roma, partecipando [...] quale fu ferito a Torino nel 1677 dai sicarî di un Pignaver o di un Contarini. Fuggito a Genova, vi fu ucciso in seguito stilisticamente superiore a B. Ferrari, L. Rossi e G. Carissimi. Nell'oratorio raggiunge una pienezza drammatica inconsueta, ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...