Storico italiano (Castellammare di Stabia 1917 - Roma 2009). Prof. univ. dal 1961, ha insegnato nelle univ. di Padova, Salerno (di cui è stato anche rettore) e dal 1974 al 1987 in quella di Roma. Si è occupato in particolare di storia del movimento cattolico nell'età liberale e della figura di L. Sturzo (Storia politica dell'Azione cattolica in Italia, 2 voll., 1953-54; Filippo Meda e l'età liberale, ...
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BENEDETTO XV, papa
GabrieleDeRosa
Giacomo Della Chiesa nacque a Genova il 21 nov. 1854 dal marchese Giuseppe, di antica illustre famiglia, originaria dai duchi di Spoleto, e da Giovanna Migliorati, [...] ; Id., La nota di B. XV ai Capi delle nazioni belligeranti, in La Civiltà Cattolica, 1ºdicembre 1962. pp. 417-429; G. DeRosa, F. Meda e l'età liberale, Firenze 1959, pp. 200-209. Sulla legge delle guarentigie e la prima guerra mondiale, sui rapporti ...
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BERTINI, Giovanni
GabrieleDeRosa
Nacque a Prato il 24 maggio 1878, dodicesimo figlio di genitori piissimi e modesti. Compiuti gli studi inferiori al collegio "Cicognini" di Prato, fece gli studi universitari [...] . italiano, in Benedetto XV, i cattolici e la prima guerra mondiale, Atti del convegno di studio tenuto a Spoleto nei giorni 7-8-9, sett. 1962, Roma 1963, ad Indicem; G. DeRosa, Storia del movimento cattolico in Italia, Bari 1966, 1-11, ad Indicem. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
L’Italia repubblicana
Massimo Mastrogregori
La storiografia del Novecento: una lingua comune
Per presentare un quadro complessivo delle qualità specifiche degli studi di storia in Italia dal 1945 a [...] Morandi, formatisi dopo la Prima guerra e in pieno fascismo, a quella di Momigliano e Venturi, Giorgio Spini e GabrieleDeRosa, scampati alla Seconda guerra mondiale e passati per la Resistenza, a quella dei nati negli anni Venti, Romano, Romeo ...
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Il 'non expedit'
Saretta Marotta
Dopo la perdita delle Romagne
Si è spesso sostenuto che il non expedit non sia stato inizialmente sollevato dalla Curia romana, ma dalla prassi spontanea dei cattolici [...] della breccia di Porta Pia doveva portare l’opinione cattolica a confermare sempre più l’astensione. GabrieleDeRosa, studiando le pagine de «La Civiltà cattolica», ha sostenuto che «l’astensionismo da questo momento diventa un fatto qualificante ...
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Le particolarità del Mezzogiorno cristiano e cattolico
Giuseppe Galasso
Sommario: Una premessa ▭ Le particolarità cristiane e cattoliche del Mezzogiorno ▭ La svolta tridentina ▭ L’orma duratura di Trento [...] pensi in Italia a Carlo Levi, Ernesto De Martino, GabrieleDeRosa)72 per i quali superstizioni di ogni genere di Roma), 73-74, pp. 33-34 – l’ampia discussione di G. DeRosa, ora in Id., Tempo religioso e tempo storico. Saggi e note di storia sociale ...
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Devozioni e politica
Emma Fattorini
«Non osare dir nulla di falso, né tacere nulla di vero»
In pressoché totale controtendenza con l’attuale mainstream, mi sembra fondato sostenere che le devozioni [...] proprio le finalità devozionali e di pietà. A Padova, dopo l’annessione del Veneto, si configurò quella che GabrieleDeRosa ha definito «un’attività pietistica»26: negli anni Ottanta e Novanta e soprattutto in occasione del VII centenario della ...
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Partito popolare italiano
Francesco Malgeri
Le origini
Nei primi anni del Novecento, il problema dell’incontro tra cristianesimo e democrazia e la rivendicazione dell’autonomia politica del cristiano [...] nel Sud e nelle isole, se si eccettuano la Campania e la Sicilia. «Partito cattolico, dunque – ha scritto GabrieleDeRosa – che diventa partito di ceti medi e di mondo rurale declassato, partito pazientemente raccolto nell’ambito di un movimento di ...
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I cattolici e il consenso politico dopo la fine della Democrazia cristiana
Sergio Apruzzese
Il tramonto della Democrazia cristiana e l’inizio della diaspora cattolica
Il partito che è stato di Alcide [...] qualificante dell’agenda politica nell’Italia bipolare. Annotava nel suo diario lo storico cattolico e democratico-cristiano GabrieleDeRosa il 23 gennaio 1993:
«Dovremo camminare tenendo nel cuore le nostre speranze, tacendo e pensando come poveri ...
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La questione del Mezzogiorno: societa e potere
Fulvio De Giorgi
La questione meridionale come questione culturale
Se non si considera la questione meridionale come innanzitutto economica, ma come frutto [...] , più ancora forse che per la struttura della Chiesa ricettizia meridionale (sulla quale ha insistito, peraltro giustamente, GabrieleDeRosa)25. Si trattò di una grave perdita di efficacia pastorale che coinvolse più ambiti, compreso quello delle ...
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