Termine correlativo ad effetto: comunemente significa ciò da cui e per cui una cosa è, in guisa che posta la causa, sia l'effetto, e, soppressa quella, questo non sia. Il rapporto della causa all'effetto [...] esatta dello sperimento, come mezzo tecnico di ricerca e di prova, si distingue dalla nozione vaga dell'esperienza. Così per GalileoGalilei in genere "causa è quella la quale posta seguita l'effetto, e rimossa si rimuove l'effetto"; in particolare ...
Leggi Tutto
Teoria che nega la continuità e l'infinita divisibilità della materia e vede nei corpi raggruppamenti di atomi, cioè di elementi (fisicamente) indivisibili, immutabili, separati dal vuoto. Generalmente [...] Bacone, che, pure criticando la teoria democritea, sostenne una dottrina corpuscolare affine all'atomistica, e di GalileoGalilei, che delineò questa brevemente, ma lucidamente. Altri fautori dell'atomismo furono (ad es.) Daniele Sennert, Davide ...
Leggi Tutto
INDUZIONE
Antonio Aliotta
. Logica. - È quel procedimento che dall'osservazione dei casi particolari passa alla legge universale e che è l'inverso della deduzione (v.). Il problema del fondamento dell'induzione [...] , che, anche partendo da pochi casi bene osservati, giunge a una legge. GalileoGalilei e Francesco Bacone furono i due grandi assertori del metodo nuovo. Ma né Galilei, né Bacone, mentre formulavano per i primi le regole da seguire nella ricerca ...
Leggi Tutto
La botanica (detta anche fitologia) è quella branca della biologia che studia sotto tutti i loro aspetti i vegetali, tanto viventi quanto fossili. Le piante, che adornano più o meno tutte le regioni del [...] del loro sviluppo ontogenetico. La morfologia interna, più recente perché legata all'invenzione del microscopio composto (GalileoGalilei, 1610) e dei suoi successivi perfezionamenti abbastanza recenti (seconda metà del secolo XIX), si scinde in ...
Leggi Tutto
MICANZIO, Fulgenzio
Rosario Russo
Nacque a Passirano, l'8 giugno 1570. Fece i primi studî a Brescia nel monastero dei serviti e, giovanissimo, indossò l'abito talare. Dal 1590 proseguì gli studî a Venezia, [...] di G. Labus, in L'età presente, pp. 123-125. Sotto nuova luce il M. è presentato da A. Favaro, Fulgenzio Micanzio e GalileoGalilei, in Nuovo Archivio Veneto, 1907, nuova serie, anno VII, t. VIII, parte 1ª, pp. 34-67; L. Pastor, Storia dei Papi, XII ...
Leggi Tutto
Filosofo tedesco, nato a Düsseldorf il 15 marzo 1922; ha insegnato nelle università di Kiel (1962-69), Saarbrücken (1969-72) e Francoforte sul Meno (1972-92). Nel 1988 gli è stato assegnato il premio internazionale [...] GalileoGalilei.
Profondamente influenzato dalla filosofia di M. Heidegger, ha seguito un originale percorso intellettuale caratterizzato da un'ispirazione kantiana di fondo aperta ad accogliere sia i contributi della tradizione ermeneutica ...
Leggi Tutto
Scrittore e critico, nato a Mainvilliers (Eure-et-Loir) l'8 ottobre 1798, morto a Venezia il 18 luglio 1873. Coinvolto in accuse di complotti contro la restaurata monarchia, lo Ch. fu arrestato; le poche [...] (1844); Virginie de Leyva, ou Intérieur d'un couvent de femme, en Italie au commencement du XVIIe siècle (1861); GalileoGalilei (1862): oltre a traduzioni dall'inglese e scritti minori.
Bibl.: J. Bordeau, La critique des littératures etrangères: P.C ...
Leggi Tutto
Medico ed erudito, nato a Lucca il 4 ottobre 1603, morto ivi il 25 gennaio 1673. Si laureò in filosofia e medicina nel 1629 allo Studio di Pisa, ove conobbe il Galilei. Ammesso nel Collegio dei medici [...] si trovano presso quella Biblioteca governativa.
Bibl.: G. Sforza, F. M. Fiorentini ed i suoi contemporanei lucchesi, in Atti della R. Accademia lucchese, XX, XXI, XXII e XXIV. Cfr. Le Opere di GalileoGalilei, ed. nazionale, XV, pp. 175 e 363-364. ...
Leggi Tutto
HARSÁNYI, Zsolt
Elena ALESSANDRINI
Scrittore, giornalista e drammaturgo ungherese, nato a Korompa il 27 gennaio 1887, morto a Budapest il 30 novembre 1943. Ha portato sulla scena diversi romanzi di [...] 1938) da quella di Liszt; Mathias Rex (1937) da quella di Mattia Corvino; És mégis mozog a föld (Eppur si muove, 1937; traduzione italiana, Milano 1940), da quella di GalileoGalilei; Élni jó (Vivere è bello, 1940), infine, da quella di P. P. Rubens. ...
Leggi Tutto
Ramo della matematica che si occupa delle tematiche legate al calcolo delle variazioni, affrontando problemi nei quali non sono direttamente applicabili i metodi classici dell'analisi lineare.
Abstract [...] del moderno calcolo delle variazioni si fa di solito risalire al problema della brachistocrona, posto dapprima da GalileoGalilei e in seguito, in maniera completa, dal matematico svizzero Johann Bernoulli. Si tratta del problema seguente: dati ...
Leggi Tutto
galileo
galilèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Galilaeus, gr. Γαλιλαῖος]. – Della Galilea, regione della Palestina; abitante o nativo della Galilea: un galileo Di rosse chiome (Carducci, con allusione a Gesù Cristo).
galilea
galilèa s. f. [dal lat. mediev. galilaea, e questo dal nome proprio della Galilea, regione della Palestina]. – Negli edifici monastici medievali, portico e vestibolo situato davanti alla chiesa (talvolta, come nei monasteri cluniacensi,...