Modo in cui è concepito lo sviluppo dell’azione indicata da un verbo; si parla quindi di a. imperfettivo o perfettivo. In molte lingue è una categoria autonoma; in alcune coesiste con la categoria del [...] con il tema dell’aoristo, che nell’indicativo è in genere proiettato nel passato, ma che negli altri modi è indifferente imperfettivo a quello perfettivo. Nelle lingue in cui ha rilievo grammaticale solo il tempo, si può ugualmente parlare di a. ...
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In linguistica si dice: a) in sede storica, di fase linguistica caratterizzata da assenza di paradigmi oppure da uno stato embrionale degli stessi, rispetto a una fase successiva grammaticalizzata che [...] perché non incanalata affatto, o ancora non compiutamente, nell’ordinamento grammaticale; d) in sede di teoria dell’espressione, di un fase p. e quella agrammaticale si alternano in genere con estrema facilità e possono anche essere simultanee ...
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sillepsi In retorica, figura grammaticale che consiste in un’infrazione alle norme dell’accordo morfologico o del riferimento semantico relative a categorie grammaticali quali il genere, il numero, la [...] persona, il tempo; per es., un milione di persone hanno preso parte all’evento; Quanti idioti c’è in giro ...
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segnacaso Elemento grammaticale (in genere una preposizione) che, premesso ai nomi e ai pronomi, ne specifica la funzione logico-sintattica, assolvendo quel compito che nelle lingue classiche e nelle altre [...] lingue flessive è svolto dalle desinenze dei casi ...
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LINGUISTICA
Alberto Zamboni
(XXI, p. 207; App. II, II, p. 210; IV, II, p. 344)
Il tratto prevalente dell'ultimo decennio è dato dall'accentuazione della dialettica tra l'approccio di carattere formale [...] lungo i gradini della gerarchia stessa.
Questo avrebbe rilevanti implicazioni anche per la categoria del genere, in origine marca condizionata grammaticalmente (cioè in base alla funzione) della stessa gerarchia di animatezza poi banalizzata a tratto ...
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METRICA (gr. μετρική [τέχνη]; da μέτρον "misura")
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Ambrogio BALLINI
Giorgio PASQUALI
Salvatore BATTAGLIA
Nicola FESTA
Andreas HEUSLER
Roman JAKOBSON
È il complesso dei [...] più leggiera battuta di valzer, ai versi odici fu dato un genere comune, 2/4 o 3/8; solo lo ionico trovò nella notare che esso è più debole, e che minori sono le sue funzioni grammaticali, nel bulgaro e nell'ucraino che nel grande-russo.
In polacco, ...
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MORFOLOGIA (dal gr. μορϕή "forma" e λόγος "ragionamento"
Giuseppe MONTALENTI
Giacomo DEVOTO
Giacinto Viola
Questo termine che secondo l'etimologia significa "studio delle forme" è usato per lo più [...] parola possa esser nome, verbo o altra entità grammaticale, ma per mezzo di "gruppi" di parole si limitatamente al pronome il caso la: le, lo: gli, io: me. Il genere è tripartito, per es., in tedesco, dove oltre al maschile e al femminile c' ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] di tonn. fra ghisa e acciaio.
Le altre sono in genere piccole industrie sparse e d'importanza locale.
La tabella seguente del periodo vedico. Ma di più, si hanno esempî di forme grammaticali di medio indiano "che ricorrono nel Veda e non nel sanscrito ...
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RINASCIMENTO
Federico CHABOD
Gustavo GIOVANNONI
Pietro TOESCA
. I. - Il concetto di Rinascimento nasce si può dire a un parto con il correlativo concetto di Medioevo; nasce cioè in quanto alla media [...] essi hanno avuto una norma precisa, quasi grammaticale, nell'adozione degli ordini architettonici classici e lavorio collettivo ma quasi d'un tratto per virtù di artisti di genio; fu opera, fin dalle origini, di quello spirito d'individualità che ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] linguistiche in senso stretto (in chiave sintattico-grammaticale), le più recenti proposte − emerse soprattutto mutamento e da un sempre più scarso consenso sulla teoria in genere. L'abdicazione della teoria generale è una caratteristica di tutta ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
neutro
nèutro agg. [dal lat. neuter -tra -trum]. – 1. Che non è né l’uno né l’altro di due fatti o stati che si considerano antitetici o contrapponibili. In partic.: a. In grammatica, genere n. (o semplicem. neutro come s. m., dal lat. neutrum...