Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] e oggettiva implicita è regolata da diversi criteri. In genere il costrutto implicito (37) è (come sempre nella sintassi ). L’infinitiva che si forma (41 b.) è grammaticale, ma non costituisce adeguata parafrasi della corrispondente frase esplicita ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] specie di numeri» (Corticelli 1755). Essi sono quindi associati ai fenomeni di ➔ numero grammaticale.
In italiano sono invariabili, a eccezione di uno, che varia secondo il ➔ genere (ma non il numero, poiché il plurale gli uni, le une non è numerale ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] e ➔ numero, la parte nominale invece nei tratti di numero e ➔ genere:
(9) Maria è un’insegnante
(10) i ragazzi sono golosi di di predicato è stata argomento di dibattito dalla tradizione grammaticale. Per via della presenza di un elemento nominale ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] (e, né, o, ma, ecc.) la virgola in genere manca, specie se si tratta di elementi all’interno della stessa delle frasi è la stessa, in quanto le frasi condividono il soggetto grammaticale, e quindi non è richiesta la presenza di virgole seriali:
(4 ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] nella fissazione dell’alfabeto italiano. Proprio nell’opera grammaticale di un correttore di testi in tipografia, Lodovico sono lette a, bi, ci, di, e, effe, ecc. Quanto al genere dei nomi delle consonanti, l’uso è tuttora incerto tranne che per zeta, ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] può differenziare il significato e la categoria grammaticale delle parole (➔ fonologia); nelle lingue in (dove . indica il confine sillabico).
Nelle parole lunghe (o in genere nelle parole complesse: cfr. § 3.1) è possibile individuare anche accenti ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] usata come nome (denominazione comune per le piante del genere Miosotide); alla stregua di un nome (invariabile), non di frase, preso così com’è, si cristallizza in un elemento grammaticale o lessicale: è il caso del già citato non ti scordar di ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] & Lepschy 1999: 94). Nell’accezione grammaticale il termine compare nei trattati medievali, come la maschili o entrambi femminili, l’aggettivo assume la forma plurale e il genere dei nomi cui è riferito. Se i due nomi hanno generi diversi, ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] dal loro significato, e la terminologia rende conto in genere del tipo di analisi semantica sottostante: si parla allora i concetti fondamentali dell’analisi logica e dell’analisi grammaticale. I complementi sono suddivisi in complemento oggetto o ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] è venuto alla festa.
B. Toh!
Nella tradizione grammaticale greca l’interiezione non compare come parte autonoma del discorso in posizione incipitaria, l’interiezione è in genere impiegata per connotare personaggi di estrazione popolare, indicando ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
neutro
nèutro agg. [dal lat. neuter -tra -trum]. – 1. Che non è né l’uno né l’altro di due fatti o stati che si considerano antitetici o contrapponibili. In partic.: a. In grammatica, genere n. (o semplicem. neutro come s. m., dal lat. neutrum...