Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] allo scritto, una lingua di cultura dotata di una stabile norma grammaticale (Berruto 1995: 227-250). Tuttavia, nell’Italia dei secoli trasparenza del messaggio. Si è parlato, in casi del genere, di latino rustico o iuxta rusticitatem, cioè tale da ...
Leggi Tutto
L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] filosofia delle lingue appunto di Cesarotti, la cui speculazione trova un punto di forza nella distinzione tra «geniogrammaticale» e «genio retorico», cioè tra gli elementi che oggi diremmo strutturali della lingua (i quali non possono mutare) e ...
Leggi Tutto
Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] almeno in un primo momento, a una definizione grammaticale, basata sulla presenza o sull’assenza del complemento degli elementi lessicali che riempiono le posizioni argomentali, ma è in genere assegnato dal verbo: per es., il bambino è agente in il ...
Leggi Tutto
Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] elenchi di forme verbali sumeriche, inserite in liste lessicali di altro genere; è difficile tuttavia stabilire se le righe siano ordinate effettivamente sulla base di categorie grammaticali. Diamo di seguito un paradigma verbale da Ebla (le forme ...
Leggi Tutto
Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] pizza la mangia volentieri, Marco
In (12) Marco è soggetto grammaticale, tema ed elemento dato, ma non svolge il ruolo semantico ragazzi cantano) e in alcuni casi si estende anche al ➔ genere (per es., coi verbi intransitivi e passivi coniugati nei ➔ ...
Leggi Tutto
Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] il volgare illustre, lo stile tragico, e il genere metrico più alto, la canzone, debbano essere riservati dice, passa inavvertito perché è lentissimo. In effetti le lingue grammaticali come il latino, di cui si conservavano testimonianze antiche, non ...
Leggi Tutto
In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] critica») aveva prodotto una generale perdita d’importanza di questo genere di produzioni e anche della sua presenza nella scuola. Se
Catricalà, Maria (1995), L’italiano tra grammaticalità e testualizzazione. Il dibattito linguistico e pedagogico ...
Leggi Tutto
La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] da ultimo Renzi 2005), che seguono una norma alquanto datata.
In genere la norma «si afferma in una fase già avanzata della vita di ». Per altro verso, però, nell’Ottocento le censure grammaticali si fanno più accentuate sull’onda del ➔ purismo. Dopo ...
Leggi Tutto
DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] di penetrare nel profondo ... Neppure nel trattare temi di teoria grammaticale (richiamo i notissimi saggi sullo "aspetto" del verbo, dimostrano l'insufficienza della lingua naturale a quel genere di operazioni" (Nencioni, ibid.). Dopo lunga ...
Leggi Tutto
di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] anche se la scelta dell’ospite è libera quanto a grammaticalità del risultato, può esserci una preferenza, forse di natura dimostrativo latino ille, illa, illud, marcando quindi l’opposizione di genere. In funzione di accusativo si hanno lo < illu( ...
Leggi Tutto
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
neutro
nèutro agg. [dal lat. neuter -tra -trum]. – 1. Che non è né l’uno né l’altro di due fatti o stati che si considerano antitetici o contrapponibili. In partic.: a. In grammatica, genere n. (o semplicem. neutro come s. m., dal lat. neutrum...