GERARCHIEANGELICHE
M. Bussagli
Scala gerarchica della tradizione cristiana costituita - secondo le indicazioni dello pseudo-Dionigi (De coel. hierar., VII-IX) e di s. Tommaso d'Aquino (Summa theol., [...] gerarchicamente distribuite (Corsini, 1962; Bussagli, 1991, pp. 36-37). Spiega infatti lo pseudo-Dionigi che dalla potenza di Dio derivano le potenze deiformi degli ordini angelici (De div. nom., VIII, 4, 480 D; PG, III, col. 902). Ma se da una ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] rappresentazione; le figure vi sono presentate in proporzione gerarchica con l’imperatore che sovrasta tutti con la sua S. Croce (D. Gregorini e P. Passalacqua), di S. Maria degliAngeli (L. Vanvitelli), di S. Marco (F. Barigioni). Con Clemente XIII ...
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La vasta azione svolta dalla Chiesa cattolica nel 16° sec. e in parte del 17° per restaurare una più intensa, viva, sincera e disciplinata vita religiosa, realizzando quella «riforma nel capo e nelle membra», [...] essa un’importanza senza alcun rapporto con la loro posizione gerarchica.
La C. lottò contro l’eresia, non soltanto introduzione di figure come quella di Caronte, per la raffigurazione degliangeli senza ali ecc. Ma accanto a questa rigida posizione, ...
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Essere sovrumano, ministro di Dio presso gli uomini per annunciare e fare eseguire la sua volontà. Il termine greco ἄγγελος («messaggero») applicato a messi divini (Hermes, Iride, la Fama, talvolta in [...] antica è lo pseudo-Dionigi Areopagita, che ne definì la gerarchia riconoscendone i tre ordini, ciascuno suddiviso in tre cori, onde . Gli altri cori sono assimilati nel tipo generico degliangeli. Gli Arcangeli nell’arte bizantina, e per influsso ...
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PIO V, papa, santo
Simona Feci
PIO V, papa, santo. – Antonio Ghislieri nacque a Bosco (oggi Bosco Marengo, Alessandria), all’epoca ducato di Milano, il 17 gennaio 1504 da Paolo e Domenica Augeri.
Nel [...] di esercitare sulle nomine ecclesiastiche e sulla composizione della gerarchia e le dimensioni del conflitto che, proprio su fu avviata la costruzione della basilica di S. Maria degliAngeli.
La volontà papale di dare compimento all’ideale tridentino ...
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Benedetto XIV
Mario Rosa
Prospero Lambertini nacque a Bologna il 31 marzo 1675 da Marcello e Lucrezia Bulgarini. Educato dai Somaschi a Bologna e poi, dal 1688, a Roma nel Collegio Clementino, si laureò [...] le basiliche di S. Maria Maggiore e di S. Maria degliAngeli, il Pantheon, ecc., completamenti di opere pubbliche, come la London 1970; T. Bertone, Benedetto XIV (1740-1758) e la gerarchia ecclesiastica, "Salesianum", 38, 1976, pp. 475-558; Id., ...
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FRANCESCO d'Assisi, santo (Francesco di Pietro di Bernardone)
Roberto Rusconi
Nacque ad Assisi, forse il 24 giugno 1182, da Pietro di Bernardone e da Giovanna (il soprannome di Pica della madre è attestato [...] i suoi frati, egli inserì una ferma prescrizione alla gerarchia dell'Ordine, a non modificare questo testo, a J. Cambell, a cura di M. Bigaroni - G. Boccali, Santa Maria degliAngeli 1988); La "Legenda antiqua s. Francisci". Texte du ms. 1046 (M. ...
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LUCE
G. Federici Vescovini
Nel Medioevo la l. è stata considerata secondo angolazioni molteplici e diverse.
Religione della luce
Nelle religioni iraniche dualistiche, come lo zoroastrismo, il mitraismo [...] accezione differente, dall'altro. Secondo lo pseudo-Dionigi, gli angeli di cui stabilisce la gerarchia sono l. di l. (De div. nom., IV, dei corpi naturali. Tommaso, trattando della conoscenza degliangeli scandita nella l. del giorno, ritiene che ...
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Teologo (n. forse Alessandria tra il 183 e il 185 - m. Tiro 253 o 254). Allievo di Clemente ad Alessandria, si dedicò assai giovane all'insegnamento e il vescovo Demetrio gli affidò la preparazione dei [...] o meno luminoso od opaco in ragione della minore o maggiore gravità del peccato: di qui la gerarchiadegli esseri - di carattere schiettamente platonico - dagli angeli, all'uomo, agli animali, alle piante, ai demoni. L'uomo, composto di anima e corpo ...
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Etimologicamente, capo supremo degliangeli. Nel Nuovo Testamento si parla di un solo a.; la tradizione, accolta da vari Concili (Laodicea, circa 365; Roma, 745; Aquisgrana, 789), ne fissa il numero in [...] tre: Michele, Gabriele e Raffaele. Lo pseudo-Dionigi l’Areopagita colloca gli a. al penultimo grado della gerarchia celeste (➔ angelo). ...
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angelo
àngelo (o àngiolo; ant. àgnolo) s. m. [lat. tardo angĕlus, dal gr. ἄγγελος «messaggero, angelo», usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk «messaggero, ministro»]. – 1. Nelle credenze religiose dell’Antico...
gerarchia
gerarchìa s. f. [dal gr. tardo ἱεραρχία; v. gerarca]. – 1. a. In origine, soprattutto nell’àmbito cristiano greco, l’amministrazione delle cose sacre, in quanto comportava un ordine scalare, e l’ordine stesso. Di qui, nel diritto...