La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] serali, dove in brevissimo spazio si scontrano e sfogano gli affetti più disordinati: cupe collere e disperate lusinghe (GesualdoBufalino, Le menzogne della notte, Milano, Bompiani, 1988, p. 91)
Tra lessico e sintassi, sono inoltre al servizio della ...
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La nozione di struttura tematica fa capo a un indirizzo di analisi linguistica (chiamata in inglese Functional sentence perspective «prospettiva funzionale della frase») secondo il quale una frase non [...] ) Le celle, diciamo un po’ delle celle. Il pavimento misura tredici palmi per diciassette […]. Quanto ad arredi, c’è poco (GesualdoBufalino, Le menzogne della notte, cit., p. 8)
Il terzo criterio riguarda la distanza tra il tema e il suo antecedente ...
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CORTI, Maria
Cristina Montagnani
Nacque a Milano il 7 settembre 1915, da Emilio e da Celestina Goldoni. L'infanzia fu segnata dalla perdita della madre, morta il 10 settembre 1925; il padre, che lavorava [...] «continuum» narrativo, Padova 1980), Opere di Ennio Flaiano (in collab. con A. Longoni, Milano 1990) e Opere di GesualdoBufalino (in collab. con F. Caputo, ibid. 1992).
La passione dantesca
Entro la poliedrica personalità di studiosa e scrittrice ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte [...] dissero quando fui in età di ragione. Mia madre era una commediante girovaga e passava di terra in terra (GesualdoBufalino, Le menzogne della notte, Milano, Bompiani, 1988, p. 81)
o di relazioni semantiche più specifiche. Tra le più caratteristiche ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] , lo sperimentalismo espressivo di Stefano D’Arrigo che coinvolge anche la dimensione regionale, l’ostinazione filologica in GesualdoBufalino e la forza poetica delle scelte espressive di Vincenzo Consolo, sottoposti a numerosi studi, non possono ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] in PT)
(18) Un indizio lo denunzia, sebbene bisognerebbe stargli appresso gran pezza per averne flagrante riscontro (GesualdoBufalino 1988, in PT).
Nelle dipendenti argomentali, il condizionale passato ha valore di futuro nel passato, ovvero indica ...
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Il punto e virgola è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) costituito dalla combinazione di un punto in alto e di una virgola ‹;›, che ha due funzioni principali:
(a) demarcativa, intesa come «capacità [...] di una gerarchia logico-sintattica, ma anzi si rivela – in ➔ Italo Calvino come in Daniele Del Giudice, in GesualdoBufalino come in Sandro Veronesi, in Vincenzo Consolo come in Andrea De Carlo – uno strumento stilistico, capace di inscriversi, con ...
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ignavia
ignàvia s. f. [dal lat. ignavia; v. ignavo], letter. – Pigrizia, indolenza spirituale, viltà: ero in quello stato d’i. e fiducia dei sensi che suole seguire l’abbraccio amoroso (Gesualdo Bufalino).