L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] neologismi o a parole della modernità.
Il caso di ➔ Giacomo Leopardi, col suo italiano specie all’inizio molto letterario (in nazionale non sono pronte ad adeguarsi alla prassi e alla teoria del Manzoni e la maggior parte di esse, per es., continua a ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] del 1872, apparve nel 1873, pochi mesi prima della morte di Manzoni. Ascoli – in uno scritto che non evita certo la polemica e poetico si possono porre il classicismo di Carducci e di Giacomo Zanella, da un lato, e il realismo pre-crepuscolare ...
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L'Italia della Riforma, l'Italia senza Riforma
Silvana Seidel Menchi
Serena Luzzi
Premessa1
In che modo e in che misura gli italiani parteciparono al movimento che fuori d’Italia produsse la Riforma [...] di Pilati del febbraio 1763 a Giovanni Giacomo Cresseri, Innsbruck, Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Dipauliana Courier du Bas-Rhin (1767-1810), Leipzig 1996; F. Moureau, Manzon, Jean (1740-1798), in Dictionnaire des journalistes (1600-1789), II ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] un] “piccolo organo” che ha in sé il paradosso − continua Giacomo − di emettere bene e male al tempo stesso: ora consola, decisiva verso l’italiano moderno si debba ad ➔ Alessandro Manzoni, proprio nel solco di uno svecchiamento in direzione del ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] .
Vitale, Maurizio (1992a), La lingua della prosa di Giacomo Leopardi: le «Operette morali», Firenze, La Nuova Italia.
Vitale, Maurizio (1992b), La lingua di Alessandro Manzoni, Milano, Cisalpino.
Zangrandi, Alessandra (2002), Lingua e racconto ...
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Televisione
Giuseppe Cereda
Il rapporto tra televisione e cinema
Già negli anni Sessanta, Roberto Rossellini sosteneva, subordinando a questa sua convinzione una lunga e consistente attività televisiva, [...] filmata, Mastro don Gesualdo (1964) di Giacomo Vaccari. Solo negli anni Settanta tuttavia presero titoli, spesso ispirati alla letteratura italiana dell'Ottocento e del Novecento (A. Manzoni, C. Collodi, G. Verga, E. De Amicis, L. Pirandello, ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] vario valore, tra cui il Memoriale della lingua volgare di Giacomo Pergamini (1601), che etichettava le voci d’autore a seconda al decisivo scardinamento antiretorico operato da ➔ Alessandro Manzoni.
Anche nel settore lessicale si manifesta il ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] sia stato espressamente riconosciuto», avrebbe scritto ➔ Alessandro Manzoni nel Sentir messa. Celebre la Rinunzia al Vocabolario della (➔ immagine dell’italiano). Come avrebbe osservato ➔ Giacomo Leopardi,
non prima del passato secolo e del presente ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] . in quella di Francesco Soave, istruttore del giovane Manzoni). Nel Settecento e nel primo Ottocento sono ancora molto romani o marchigiani) solitamente molto controllati (allo stesso Giacomo Leopardi sfuggono nello Zibaldone un avressimo e un ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] scritta la conversazione colta di cui ➔ Alessandro Manzoni, nella celebre lettera a Claude Fauriel del 1821 in alcune zone d’Italia costituiva una variabile significativa: ➔ Giacomo Leopardi scrive nel 1825 alla sorella Paolina da Milano: «scrivetemi ...
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gamba
s. f. [lat. tardo camba e gamba, dal gr. καμπή «curvatura, articolazione»]. – 1. a. Il segmento dell’arto inferiore dell’uomo, compreso tra il ginocchio e il piede, sostenuto da due ossa lunghe: la tibia e il perone. Con riguardo alla...
notaio
notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio di privati o della pubblica amministrazione...