Trovatori provenzali
Walter Meliga
La poesia dei trovatori provenzali ‒ attestata a partire dall'inizio del sec. XII ‒ ha iniziato a diffondersi piuttosto presto fuori dei confini dell'Occitania, raggiungendo [...] 1225 (anno della morte di Guglielmo IV, se si identifica con lui il "signore" del Monferrato cit. ai vv. 33-36) o, al più tardi, fra dopo ogni strofa; i potenti (e sono citati ad esempio Giacomo I d'Aragona ed Enrico III d'Inghilterra) non si ...
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Partiti e movimenti
Fulvio Cammarano
I grandi eventi politici e militari che condussero all’unificazione italiana furono il risultato dell’azione di una parte ristretta ma via via sempre più estesa [...] di politica, non ne deve campare. L’uomo politico deve essere un signore, che è sempre il migliore mestiere, o un professore o un avvocato proposta di un «partito conservatore nazionale». Don Giacomo Margotti, il 29 ottobre dello stesso anno, ...
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La riforma protestante
Aldo Stella
Influssi erasmiani e propaganda filoluterana
Il ruolo di Venezia nella diffusione del luteranesimo, come poi di altre confessioni non cattoliche o eterodosse, fu [...] sepulchro. Si concluse ancora li eletti quando moreno dormire nel Signore et non andare altramente le anime loro a fruire cosa Estratto del processo di Pietro Carnesecchi, a cura di Giacomo Manzoni, in Miscellanea di storia italiana edita per cura ...
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La conquista e l'organizzazione dello spazio urbano
Elisabeth Crouzet-Pavan
Lungo tutto il secolo XIII Venezia si propone come una città in movimento: movimento degli individui e del tessuto urbano, [...] precisare la data esatta di istituzione della magistratura dei signori di notte. Come già ebbe a scrivere Marin 8.
48. Così l'itinerario dogale attraverso il ponte dei Santi Filippo e Giacomo.
49. A.S.V., Maggior Consiglio, Liber Civicus, c. 135.
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La cancelleria
Marco Pozza
L'istituzione del cancellier grande
Il 7 aprile del 1261, con una parte il cui testo non è pervenuto nella sua interezza, il maggior consiglio del comune di Venezia nominava [...] nel XIII e XIV secolo era prerogativa della signoria e del maggior consiglio, ma la loro conferma una disamina delle lettere patenti più antiche (secoli XII-XIII) cf. Giacomo Cesare Bascapè, Sigilli della Repubblica di Venezia. Le bolle dei dogi. ...
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La questione del Mezzogiorno: societa e potere
Fulvio De Giorgi
La questione meridionale come questione culturale
Se non si considera la questione meridionale come innanzitutto economica, ma come frutto [...] io dico che èi de lo Santo Diabolo. Non vidite che tutte li signori so li dimonie, che non cercano se no guerre?»2. Ma si Avolio36; l’apostolato del ‘Boccone del povero’ di Giacomo Cusumano a Palermo.
Ma fu soprattutto durante il pontificato ...
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Notabili e potere locale
Paola Magnarelli
La parola notabile deriva dagli effetti della rivoluzione francese, e designa l’élite, non più contraddistinta solo dal nome, ma anche, particolarmente, dal [...] «io sempre opino che Paolino avrebbe fatto miglior partito sposando una Signora di Provincia con 8.000 o 10.000 scudi, che fosse nella piccola Recanati il primo centenario della nascita di Giacomo Leopardi. Animato dal notabilato locale – di cui ...
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La formazione dello stato patrizio
Alberto Tenenti
In molte zone dell'Europa fra Medioevo e Rinascimento quasi ogni città di una certa rilevanza costituì un insieme complesso e globale. Ciò fu particolarmente [...] funzioni coesistettero con quelle degli avogadori di comun, dei signori di notte e dei cinque alla pace). Ciò non le trasformazioni trecentesche inquadrarono in particolare l'area di San Giacomo. Così, come ha messo in rilievo Elisabeth Crouzet- ...
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Patriziato e giurisdizioni private
Sergio Zamperetti
Un ceto eterogeneo
Nella tarda primavera del 1646 i fratelli Ottoboni patrizi veneziani non lo erano ancora diventati. Anzi, la complessa trattativa [...] ancora assicurare loro. Per i grandi, le cui posizioni erano state espresse dal consigliere della Serenissima SignoriaGiacomo Marcello, che sempre in maggior consiglio aveva invece sostenuto l’ineluttabile necessità delle nuove aggregazioni «per ...
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fare
Carlo Delcorno
. Dal latino facĕre, da cui già nel sec. VI deriva la forma contratta fare per analogia con dare. Usatissimo in D., copre pressoché tutta l'area semantica che il vocabolo domina [...] (CII 11). Si possono avvicinare a questo tipo Rime CVI 44 Servo non di signor, ma di vil servo / si fa chi da cotal serva si scosta; If sempre preceduti dalla preposizione ‛ di ': If XIII 123 [Giacomo da Sant'Andrea] di sé e d'un cespuglio fece un ...
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coppa dalle grandi orecchie
oppa dalle grandi orecchie (Coppa dalle Grandi Orecchie) loc. s.le f. Il trofeo assegnato alla squadra di calcio che vince il torneo denominato UEFA Champions League (precedentemente: Coppa dei campioni) e, per...
certo1
cèrto1 agg., agg. e pron. indef., s. m. [lat. certus]. – 1. agg. Riferito a persona: a. Sicuro, fermamente persuaso: sono c. di quanto affermo; era certissimo di giungere in tempo; far c., rendere c. qualcuno, assicurarlo, dargli certezza;...