di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] storia linguistica italiana, Milano, LED, pp. 271-302.
Nencioni, Giovanni (1988), La lingua dei “Malavoglia”, in Id., La lingua dei “Malavoglia” e altri scritti di prosa, poesia e memoria, Napoli, Morano, pp. 7-89.
Patota, Giuseppe (1987), L’«Ortis ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] del Congresso internazionale (Napoli, 23-25 febbraio 2006), a cura di M. Pettorino et al., Napoli, Liguori, 3 voll ed. in «Studi di filologia italiana» 14, pp. 435-453).
Costamagna, Lidia & Marotta, Giovanna (a cura di) (2008), Processi fonetici ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] entrambi i dittonghi vengono pronunciati alla napoletana (➔ Napoli, italiano di), con la chiusura delle vocali e la Onorati, Franco (a cura di), Le lingue der monno, Roma, Aracne, pp. 181-196.
Marotta, Giovanna (2005), Il consonantismo romano ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] sillaba atona finale prevedono le forme allocutive di alcuni dialetti del Sud, ad es. napol. Peppino → Peppì, Teresa → Terè pp. 235-271.
Marotta, Giovanna & Sorianello, Patrizia (1998), Vocali contigue a confine di parola, in Unità fonetiche e ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] intencioni» (Mattesini 1994: 419).
Barbato, Marcello (2001), Il Libro VIII del Plinio napoletano diGiovanni Brancati, Napoli, Liguori.
Bongrani, Paolo & Morgana, Silvia (1992), Lombardia, in Bruni 1992, pp. 84-142.
Breschi, Giancarlo (1992 ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] del paragone), la lunga e virtuosistica elencazione di termini e nomi propri (dal catalogo di Leporello nel Don Giovanni mozartiano all’aria di Don Profondo nel Viaggio a Reims di Rossini) e lo sfoggio di parole non letterarie, dai tecnicismi ai ...
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La conversazione è uno scambio verbale tra due o più partecipanti, come tipo di attività socialmente organizzata, prevalentemente di carattere informale e basata sulla ➔ lingua parlata. La conversazione, [...] :
(1) A: Come ti chiami?
G: Giovanna.
Un utile strumento introdotto dall’analisi della conversazione per 1 F: buongiorno ‹?› il cambio di residenza qua?
2 E: residenza o domicilio?
3 F: residenza
4 E: signora per andar via da Napoli?
5 F: da u‹na› da ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] , Milano, Adelphi.
Boccaccio, Giovanni (1994), Decameron, a cura di V. Branca, Torino, Einaudi, 2 voll.
Cavalcanti, Guido (1960), Rime, in Poeti del Duecento, a cura di G. Contini, Milano - Napoli, Ricciardi, 2 voll., vol. 2°, pp. 491-558.
Parini ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] (1960), Poeti del Duecento, Milano - Napoli, Ricciardi, 2 voll.
Fanciullo, Franco ( di Tristano Bolelli, a cura di R. Ajello & S. Sani, Pisa, Pacini, pp. 393-438.
Marotta, Giovanna (1995b), Apocope nel parlato di Toscana, «Studi italiani di ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] Bologna, il Mulino.
Melis, Guido & Tosatti, Giovanna (2001), Il linguaggio della burocrazia italiana tra Otto e Novecento, in I linguaggi delle istituzioni. Atti del convegno di studi (Napoli, Istituto Suor Orsola Benincasa, ottobre 1998), a cura ...
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nàpoli s. m. e f. [dal nome della città di Napoli]. – 1. s. m., region., spreg. Designazione e appellativo ingiurioso, usato, specialmente in passato, per designare i napoletani o, più generalm., un meridionale immigrato nel Nord d’Italia: gente...
audiodescrittore s. m. (f. -trice) Chi, per professione, si occupa dell’audiodescrizione di un prodotto audiovisivo. ◆ "È un atto di civiltà – sottolinea Gabriele Salvatores, guest director del 34mo Torino Film Festival –. La resa accessibile...