. È il titolo di una collezione francese di antichi romanzi popolari, rammodernati nella sostanza e nella lingua e ristampati più volte, dalla seconda metà del sec. XVIII in poi. Il numero dei racconti [...] di Griselda - la quale ultima si sparse ovunque per merito del Boccaccio e del Petrarca, in volgare e in latino - il romanzo svolte nei Miracoli della Vergine Maria, nel Pecorone di ser Giovanni Fiorentino, nella Santa Uliva, nella Figlia del re di ...
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Terra cospicua della Toscana nella Val d'Elsa (prov. di Firenze), a 2 km. dalla riva destra del fiume e dal confine della provincia di Siena. Per la sua favorevole posizione nel mezzo di una valle ubertosa [...] nelle sue linee ducentesche da pochi anni, perché in essa si conserva il sepolcreto della famiglia Boccaccio e un cenotafio di messer Giovanni scolpito dal Rustici. Due colline artificiali o tumuli fiancheggiano il paese e son dette Poggio del ...
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Storico della letteratura, nato a Intra il 30 marzo 1867. Studiò filologia romanza a Zurigo e poi a Parigi sotto Gaston Paris; è uno dei maggiori rappresentanti degli studî di letteratura comparata (Die [...] 1892; Grillparzer und Lope de Vega, Berlino 1894; Don Giovanni, Torino 1896; Guillaume de Humboldt et l'Espagne, la literatura de corte en Alemania, Madrid 1900; Dante, Petrarca, Boccaccio in Spagna, Torino 1905-06; Calderón y la música en Alemania ...
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. Famiglia magnatizia fiorentina, venuta da un castello del contado in città nel sec. XI. Nel canto XVI del Paradiso, vv. 115-120, Dante dice di loro: "l'oltracotata schiatta che s'indraca dietro a chi [...] 31 segg.) lo "spirito bizzarro" di messer Filippo di messer Boccaccio, il ricco presuntuoso che faceva ferrare d'argento i cavalli: morto nel 1422; e, nel sec. XVI, Francesco e Giovanni di Donato, difensori di Firenze durante l'assedio, caduto in ...
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ORSINI, Fulvio
Tammaro De Marinis
Letterato, bibliofilo e collezionista, figlio naturale di un Orsini del ramo di Mugnano, forse Maerbale figlio del condottiere Giancorrado. Nacque a Roma l'11 dicembre [...] di questo testo (Roma 1555). Ottenuto il canonicato di S. Giovanni in Laterano, entrò nel 1558 al servizio di Ranuccio Farnese, autografo del Petrarca e il Boezio di mano del Boccaccio, provenienti tutti dalla biblioteca di Pietro Bembo (oggi ...
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Nato a Cortona nel 1766, si trovò come ufficiale al servizio della Francia, nella Rivoluzione, e coi suoi colleghi emigrò e combatté: quindi, ridottosi in patria, si dedicò alle lettere, salvo quando, [...] alle lettere e ambascerie. Morì governatore di Siena nel 1831. Soprattutto fu benemerito degli studî sul Boccaccio e sul Petrarca: Vita di GiovanniBoccacci (Firenze 1806), Del Petrarca e delle sue opere libri quattro (2ª ed., Firenze 1837; la prima ...
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Figliuolo dell'ebreo convertito Paolo di Santa Maria, vescovo di Burgos, gli successe in quella diocesi (1435). Fu consigliere del re Giovanni II e suo ambasciatore in diversi paesi, ed emerse fra i padri [...] . Tradusse Seneca, Cicerone e Quinto Curzio. Completò la versione del De casibus virorum illustrium (Cayda de Príncipipes) del Boccaccio, che aveva cominciata Pietro Lopez de Ayala (Siviglia 1495; Toledo 1511; Alcalà 1552). È sepolto nel duomo di ...
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Medico e storico francese, nato, sembra, nel 1471 a St. Symphorien-sur-Coise, morto a Lione verso il 1540. Studiò a Parigi, probabilmente sotto Fausto Andrellini e a Montpellier; divenne celebre per la [...] della Nef des dames (1503), nella quale opera, mentre pare voglia imitare il De claris mulieribus del Boccaccio, riproduce i principî fondamentali della teoria neoplatonica dell'amore, accompagnati da esempî tolti dal Decamerone. Tenuto in ...
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Letterato (n. nel Mugello, o forse a Firenze, 1503 - m. Roma 1556), noto soprattutto per il Galateo (1558), piccolo trattato di regole universali che valgono ad assicurare il successo nella vita.
Vita
Fu [...] sono alla base della morale sociale e che esprimono quell'ideale di signorile elevatezza, di dominio di sé, di serena armonia dello spirito, che ha la sua origine nelle pagine del Boccaccio e informa la vita tutta del Rinascimento, in Italia e fuori. ...
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ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] a piangere la morte di un fiorentino (verosimilmente Giovanni delle Bande Nere, spentosi colà appunto nel 1526). Pur collocandosi in una lunga e illustre tradizione, che va dal Boccaccio al Poliziano, al Pulci e al Boiardo, questa ottava ariostesca ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...