Il termine onomastica (dal gr. onomastikḗ (tékhnē) «arte del denominare», a sua volta da ónoma «nome») nell’accezione moderna e specialistica designa la scienza che studia i nomi propri nel loro complesso [...] stato talora adoperato per indicare lo studio di tutti i nomi proprî, sia personali, sia locali, sia = Cortelazzo, Manlio, Zolli, Paolo & Cortelazzo, Michele, Dizionario immaginari, Torino, UTET.
Flechia, Giovanni (1871), Di alcune forme de’ ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] della lingua italiana di Giovanni Adamo e Valeria Della Valle, sono stati elaborati i Neologismi quotidiani (2003; dai giornali, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana.
D’Achille, Paolo (1991), Sui neologismi. Memoria del parlante e diacronia del ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] Botta, Luigi Angeloni, Giovanni Antonio Ranza. L’antifrancesismo mia, vedo le mura e gli archi
E le colonne e i simulacri e l’erme
Torri degli avi nostri,
Ma la gloria non della torinese accademia di San Paolo, dove fu rintracciato da Calcaterra ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] (1812) di Giovanni Gherardini, in cui si ammettevano i forestierismi necessari ai diversi Una storia sociale dell’italiano, Roma, Carocci, pp. 213-240.
Zolli, Paolo (1980), Introduzione, in Gambini, Carlo, Alcune frasi e voci errate nel foro ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] con intensità e devozione, assimilandone tutti i caratteri. Solo così poteva essere di fine Ottocento, quella di Giovanni Moise (1878) e la Bari, Laterza, 1975, 2 voll.
Emiliani Giudici, Paolo (1844), Storia delle belle lettere in Italia, Firenze, ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] le eccezioni, tipo i plurali in -e o in -ora (le parte o le bracce, le pratora; cfr. Paolo D’Achille, in cura di A. Donnini, Roma, Salerno Editrice, 2 voll.
Fortunio, Giovanni Francesco (1999), Regole grammaticali della volgar lingua, a cura di C ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] scrittura micenea arcaica, nella Grecia classica i testi erano scritti senza interruzioni o italiane … (1883) di Giovanni Gherardini, come l’esclamativo triplicato dell’Orso, pp. 25-71.
Trovato, Paolo (1992), Serie di caratteri, formato e sistemi ...
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L’estensione dell’area dialettale comunemente definita lombarda si sovrappone solo parzialmente a quella dell’odierna Lombardia amministrativa. Ciò è certamente in relazione con la storia del territorio, [...] . Da Lancino Curti (1462-1512), al pittore Gian Paolo Lomazzo (1538-1600), a Carlo Maria Maggi (1630-1699 (1960-1961), I dialetti lombardi, «L’Italia dialettale» 24, pp. 1-12.
Pellegrini, Giovanni Battista (1975), I cinque sistemi linguistici ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] dipendente con se (13):
(12) Paolo, tolto da più d’un mese con la morte (ivi, p. 742, didascalia)
Pochi i casi di gli nel senso di «a loro» (per Giovanni (1983a), Di scritto e di parlato. Discorsi linguistici, Bologna, Zanichelli.
Nencioni, Giovanni ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] Hegn Hobet Ho de Hot!»), anche per via onomatopeica (i versi degli uccelli nella poesia di ➔ Giovanni Pascoli), a vere e proprie lingue descritte in a una finale distruzione del linguaggio.
Albani, Paolo & Buonarroti, Berlinghiero (1994), Aga ...
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totismo s. m. In senso polemico, la politica e il sistema di potere del politico Giovanni Toti. ◆ In Liguria ormai regna il totismo, un sistema di potere radicatissimo, che va dall’economia alla politica. (Repubblica, 11 dicembre 2020, p. 6...
santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...