Antroponimo è il nome proprio di persona e antroponimia (settore dell’onomastica) è l’insieme dei nomi propri di persona (ma anche dei ➔ cognomi), come pure lo studio di questi.
Rispetto al comune termine [...] ), che indica una persona che porta quel nome, nell’onomastica si distinguono anche un tipo nominale e una forma nominale. Il tipo è una radice come Giovann-, con il maschile Giovanni, il femminile Giovanna, le forme regionali come Gioanni, gli ...
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Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] nel toponimo Soave (Verona), già attestato nell’874; un uguale toponimo è frazione di Porta nel Mantovano. Nel nome di luogo Tivoli presso San Giovanni in Persiceto (Bologna) si rintraccia un’interessante testimonianza dei Taifali che, secondo gli ...
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La coerenza è la proprietà che definisce il testo come unità fondamentale della comunicazione linguistica (➔ testo, struttura del). Si tratta di una caratteristica che riguarda l’organizzazione del significato [...] prepararsi a un rito. Prima di suonare il campanello della porta di servizio la nonna cavava dal seno un fazzoletto, lo la si può magari occupare a scorrere codeste strambissime allegrie (Giovanni Boine, Il peccato, Plausi e botte, Frantumi, Altri ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] di frase scissa è:
(1) è lui che mi ha portato il libro
Semanticamente, una frase scissa corrisponde a una frase semplice XIX secolo, però, alcuni (come Raffaello Fornaciari e Giovanni Moise) mostrano maggiore tolleranza circa la possibilità di usare ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] tempo si tolse la natia rigidezza, e si abbassò, e s’incurvò, portata dal voltare, che nello scrivere fa il nostro polso» (cit. in poesia del Novecento («e grave grave grave m’incuora»: Giovanni Pascoli, “L’ora di Barga”), e nella narrativa ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] giudicano le produzioni linguistiche.
A seconda della trafila che porta alla formazione di uno standard, si hanno standard che corone fiorentine (➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio) e alla supremazia economica e culturale raggiunta ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] testi italiani. Edizione e commento, Bologna, Pàtron.
Chiesa, Mario & Tesio, Giovanni (1978), Il dialetto da lingua della realtà a lingua della poesia. Da Porta e Belli a Pasolini, Torino, Paravia.
Contini, Gianfranco (1968), Letteratura dell ...
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I nomi di parentela (detti anche, raramente, singenionimi, dal gr. syngenḗs «parente, consanguineo») sono nomi che indicano legami di parentela (ma non, necessariamente, di consanguineità) tra le persone, [...] adolescenti, di chiamare zio e zia uomini e donne verso cui si porta rispetto (cfr. Deledda 1906: 7: «Egli dava il titolo di Paolo (1971), Trasumanar e organizzar, Milano, Garzanti.
Verga, Giovanni (1995), I Malavoglia, testo critico a cura di F. ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] di parole già esistenti: bici < bicicletta, raga < ragazzi) e i vari processi che portano alla formazione di ipocoristici (ad es., Giova < Giovanni, Tore < Salvatore, Checca < Francesca; ➔ antroponimi): almeno per la gran parte delle ...
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Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] 333-348), Giovanardi (1994), D’Agostino (1995: 573-585) e Porta (1995).
La lingua dei volgarizzamenti – a parità di registro e di originale (Barbato 2001) – dell’umanista napoletano Giovanni Brancati, già traduttore della Mulomedicina di Vegezio ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...
porte girevoli1
porte girevoli¹ loc. s.le f. pl. Nel linguaggio politico, il fenomeno dello spostamento di dipendenti di alto livello da posti di lavoro del settore pubblico (per esempio, parlamentari o membri del governo) a posti di lavoro...