Alessandro Manzoni ha esercitato, soprattutto con I promessi sposi, un influsso evidente sulla lingua italiana, letteraria e non letteraria. Questo influsso trova le sue ragioni prima di tutto nella sinergia [...] Ghisalberti, Milano, Mondadori, 1957-1970, 7 voll., vol. 2º/1.
Verga, Giovanni (19792), I grandi romanzi, prefazione di R. Bacchelli; testo e note a cura in Studi linguistici per Luca Serianni, a cura di V. Della Valle & P. Trifone, Roma, Salerno ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] , Vita nuova, II; «a cui ricovro?», Torquato Tasso, Ger. Lib. IV, 73, v. 2), o senza preposizione con valore di possessivo («cui figliuolo?», Giovanni Boccaccio, Dec. V, 7).
Nell’italiano antico sono frequenti anche le forme ridondanti chi è (colui ...
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PAVOLINI, Paolo Emilio
Carmela Mastrangelo
– Primogenito di Giovanni, insegnante di origini elbane, e di Lidia (o Lida) Vanneschi, figlia di un capitano dell’esercito, nacque a Livorno il 10 luglio [...] edizione italiana di János tanitvány (Giovanni il discepolo, Lanciano 1912), scrive, 1920, n. 2, p. 1; P., VI. Lingue dell’India, in Rivista degli studi orientali, V (1927), 2, pp. 247-258; G. Pasquali, Ricordo di P.E. P., in Primato, 1° ottobre ...
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L’espressione costruzione passiva indica un gruppo di costrutti sintattici che servono a esprimere una delle ➔ diatesi possibili in italiano, cioè la diatesi passiva. La frase nell’esempio (1) contiene [...] (Klaiman 1991: 3) al punto da potere essere omesso (v. oltre). Dal punto di vista logico-semantico, quindi, la modo da dovere potere essere con la donna in casa sua senza sospetto (Giovanni Boccaccio, Decameron, in Bertuccelli Papi 1980: 61)
(5)
a. ...
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I glossari sono uno dei più antichi tipi di vocabolario, nato e sviluppatosi nel medioevo europeo, con qualche epigono più tardo. Si tratta di opere di varia natura, la cui struttura può variare dalla [...] dall’XI sec.), l’Alphabetum di Papias, il Catholicon di Giovanni Balbi, il Liber derivationum di Uguccione da Pisa, il Camerino (inizio XV secolo); il glossario latino-veneto del codice V C 11 della Nazionale di Napoli (esemplato a Vicenza nel 1450 ...
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CAIX, Napoleone
Tullio De Mauro
Nato a Bozzolo (Mantova) il 17 ag. 1845 da Giovanni e da Giovanna Azzolini, studiò presso il ginnasio di Cremona, ove ebbe tra gli insegnanti lo storico e latinista liberale [...] vuol rivolgersi a un pubblico più vasto dei soli "filologi" (p. V).
G. I. Ascoli lodò l'Introduzione, ma non il resto del Raina, N. C., in Giornale di filologia romanza, IV(1883), fasc. 3-4, pp. V-XI; P. Villari, N. C., in In memoria di N. C. e U. A ...
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L’agiotoponimo è il nome di luogo derivato dal nome di un santo, cioè da un agionimo. Il complesso dei nomi di luogo che traggono origine da agionimi è detto agiotoponomastica. Denominazioni derivanti [...] di San Niceto pronunciato Nìceto (una contrada di Motta San Giovanni, nel Reggino, si chiama Santu Nicitu).
Interessanti anche talune è il toponimo Siberene, antica città del Bruzio menzionata nel V secolo, mentre verso il IX-X secolo, in documenti ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] + consonante a inizio di parola;
(f) realizzazione semiconsonantica, [w], di v iniziale di parola o intervocalica, se adiacente a [u]: ad es. [ˈ , in molte opere di scrittori piemontesi quali Giovanni Faldella, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Primo ...
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Il futuro anteriore (o futuro composto) è un tempo verbale dell’➔indicativo che esprime fatti proiettati nel futuro ma avvenuti prima di altri. Nell’esempio che segue:
(1) quando Maria si sveglierà, Luca [...] dell’emittente.
Bacchelli, Riccardo (1963), Il mulino del Po, Milano, A. Mondadori, 3 voll.
Boccaccio, Giovanni (1994), Decameron, a cura di V. Branca, Torino, Einaudi, 2 voll.
Sicari, Antonio M. (1997), Il grande libro dei ritratti di Santi ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] vitalità dell’iperbato, in particolare con ➔ Giovanni Pascoli, nei cui testi la figura si , “Le due strade” II, vv. 27-28)
(24) incoronato dalle frondi regie
v’era Torquato nei giardini d’Este (I colloqui, “La Signorina Felicita o della felicità” ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...
nano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. nanus, gr. νᾶνος]. – 1. agg. a. Di individuo (o specie) animale o vegetale che ha statura fortemente ridotta rispetto a quella media della specie (o del genere), sia come condizione casuale e anormale (v. nanismo),...