La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] secolo dall’individuazione del toscano come norma, i tempi erano maturi per l’insorgere di , 1615, e il Micco Passaro, del napoletano Giulio Cesare Cortese). In prosa si coltivavano il genere calibro di ➔ Ludovico Antonio Muratori e ➔ Melchiorre ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] di Giovanni Francesco Straparola o La sfinge di Antonio Malatesti o al puro divertimento letterario, come nel La bambina ha tardiva dentizione, di «Odisseo» (Giulio Cattaneo):
Si mangia le parole e le trattiene
fra i labbri; ma il suo dire non è privo ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] peccerille (il Pentamerone), da Giulio Cesare Cortese con La fra Carlo Maria Maggi, Carl’Antonio Tanzi e Domenico Balestrieri, fino
È tutta per amor.
– Contro ribeccola
(atto II, scena I, vv. 777-778)
non meno che l’anonima veneziana Bulesca ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] Liguria, Lombardia, Veneto, Venezia Giulia, Emilia, Campania, Sicilia) il diacritico ‹i› presente nella grafia viene realizzato con ‹i›, usato allo scopo di evitare interpretazioni maliziose: ‹Troja› rispetto a ‹Troia›.
Batinti, Antonio (1993), ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] che dimostrò nei suoi drammi, tra i quali La moglie ideale (1890), una romano Ascanio Celestini, il milanese Giulio Cavalli, il leccese Mario Perrotta guerra mondiale, Bologna, il Mulino.
Sorella, Antonio (1993), La tragedia, in Storia della lingua ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] Ludovico Antonio Muratori e Scipione Maffei), ma come speculazione storico-filosofica dalla quale dedurre i «principj (2004), Vico tra antichi e moderni, Bologna, il Mulino.
Bertoni, Giulio (1932), La lingua del Vico, in Id., Lingua e pensiero. Studi ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] del XIX secolo (soprattutto per opera di Antonio Cesari e Basilio Puoti, per i quali vedi oltre) che, oltre al rigetto alle idee e all’opera di altri veneti: il veronese Giulio Cesare Becelli (1686-1750), il roveretano Clementino Vannetti (1754-1795 ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] (1332) del retore padovano Antonio da Tempo: Lingua tusca magis vita, visto per esempio che l’attività di Giulio Cesare Cortese si colloca in parte dopo la data enunciazioni di principio, incontrano per lo più i favori di un (limitato) pubblico colto. ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] . Nel primo Seicento, Giulio Cesare Capaccio dichiarava che la pronuncia della -i- grafica dopo consonante palatale sorda (per es., soc[i]ale, c[i]elo), la resa tema in una frase segmentata (quello, Antonio mi ha telefonato); volere seguito da ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] o valere come una regolarità:
(10) Antonio ha sempre preso le vacanze dal 20 è nato a Ajaccio
b. Giulio Cesare ha invaso la Britannia.
2 veggiono, per ciò che hanno chiusi li occhi (Dante, Conv. I, iv, 16)
b. sì come afferma chi ha li occhi ...
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merenda sinoira loc. s.le f. (pl. -e) Tradizione gastronomica piemontese consistente in un pasto pomeridiano che, per l’abbondanza dei cibi (di solito freddi: pane, grissini, formaggi, salumi, verdure, frittate, salse, ecc.) e la lunga durata,...
santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...