ALEANDRO, Girolamo
Giuseppe Alberigo
Nacque a Motta di Livenza in Friuli il 13 febbr. 1480; il padre, Francesco, era medico; la famiglia aveva origini nobili, che l'A. difese e rivendicò energicamente [...] conveniente. Durante questo primo periodo di soggiorno romano l'A. allacciò anche relazioni moralmente sconvenienti per sembrò toccare l'apice. Era il suo antico signore, il cardinale Giulio, che saliva alla Cattedra di Pietro. Fu in questo periodo ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] l’Accademia d’Italia (del progetto è responsabile Giulio Bertoni, coadiuvato da Francesco Ugolini). Il corso è Roma-Firenze, con una decisa inclinazione verso il polo romano (come testimoniano parole come ginèpro, cèmbalo, èmbrice).
Durante ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] ma il nuovo vocabolario voluto da Mussolini, diretto da Giulio Bertoni, prodotto dall’Accademia d’Italia, non ebbe esito sono l’uno torinese (ancora della UTET) e l’altro romano (dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani). Anche molti tra i ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] Maggio romanesco, 1688, di Giovanni Camillo Peresio, o il Meo Patacca, 1695, del romano Giuseppe Berneri, la Vaiasseide, 1615, e il Micco Passaro, del napoletano Giulio Cesare Cortese). In prosa si coltivavano il genere favolistico, con Lo cunto de ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] dell’organizzazione testuale del discorso, tra i tratti tipici del parlato romano si possono segnalare, a livello basso, l’aggiunta di che Variationslinguistische Untersuchungen, Tübingen, Niemeyer.
Bertoni, Giulio & Ugolini, Francesco A. (1939), ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] (Berruto 1993: 11) si caratterizza anzitutto come regionale romano (per la perifrasi stare a + infinito, per la vol. 1º Internal factors; vol. 2º Social factors).
Lepschy, Giulio C. (1979), Linguistica, scienza e razionalità, in Crisi della ragione ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] et da applicare come è dicto de sopra [...] (Bando romano, 1447; cit. in Re 1928: 84)
L’intelaiatura linguistica introduzione del volgare nella documentazione pontificia tra Leone X e Giulio III (1513-1555), Roma, Roma nel Rinascimento.
Marazzini, ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] i gruppi vocalici bifonematici l’analisi sul campione romano del Lessico dell’italiano parlato (LIP) mostra The sounds of the world’s languages, Oxford, Blackwell.
Lepschy, Giulio C. (1964), Note sulla fonematica italiana, «L’Italia dialettale» 27 ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] il dialetto, caratterizza la lingua di giovani e affermati esponenti del teatro di narrazione, come il romano Ascanio Celestini, il milanese Giulio Cavalli, il leccese Mario Perrotta e il palermitano Davide Enia.
Altieri Biagi, Maria Luisa (1980 ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] perseguito) di ottenere la più prestigiosa cattedra di diritto romano, si dedicò poi a studi di teoria e Andrea (2004), Vico tra antichi e moderni, Bologna, il Mulino.
Bertoni, Giulio (1932), La lingua del Vico, in Id., Lingua e pensiero. Studi e ...
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andreottiano
s. m. e agg. Sostenitore di Giulio Andreotti; appartenente alla corrente politica da lui ispirata; relativo a Giulio Andreotti. ◆ L’idea di un «Ulivo planetario», idea che trapiantata in Italia avrebbe il solo significato di forzare...
andreottismo
s. m. La strategia politica di Giulio Andreotti. ◆ La procedura fu eccezionale: tutte le altre sepolture della cripta [della basilica di Sant’Apollinare in Urbe] risalgono infatti al secolo scorso, e venne sbloccata grazie a un...