Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] occitanica. E se il primo poeta è un principe, lo seguono da vicino altri due che esercitarono il mestiere del giullare: Cercamon e Marcabruno. I trovatori appartennero a tutti i gradi sociali (in maggioranza provenivano dalla nobiltà povera); tutti ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] metalinguistici (per es., nella sesta strofa, con l’implicita opposizione tra l’artefatto e manierato proenzalesco del giullare e il più diretto e genuino dialetto della donna genovese).
Si tratta dunque di un uso stilisticamente connotato ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] 'influsso provenzale. Influsso che travalica anche questa limitazione generica, come mostrano le occorrenze di un lessema emblematico come giullare (〈 juglar), già nel ritmo marchigiano su s. Alessio (fine sec. XII), poi nella Lira senese del 1235 e ...
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L’assimilazione è il fenomeno per il quale un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) assume in tutto o in parte i tratti di un altro suono vicino (o di altri suoni vicini). Si tratta, quindi, della [...] + consonante: it. affetto < lat. adfectum, it. aggravare < lat. adgravare, it. allegare < lat. adlegare
[g] + consonante: it. giullare < provenz. joglar, it. freddo < lat. frig(i)dum, it. ficcare < lat. *fig(i)care
[j] + consonante ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] «tipo di ballo» e carolare, cennamella / ceramella «strumento a fiato», danza e danzare, liuto, vi(u)ola, giullare, minestriere e minestrello (menestrello è prestito ottocentesco).
Resta molto arduo stabilire la via di introduzione – orale o per ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] )
Si registrano inoltre costrutti particolari. Molto diffuso è il modulo fare + intensificatore + che:
(39) con grande stanzia [il giullare] adomandava che li facesse ragione, e fece tanto che fece restare lo cavaliere (Novellino IV, 22)
Frequente è ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] ), che consta di tre lasse monorime di otto-novenari, non è di argomento propriamente religioso, ma fu composto da un giullare in contatto con ambienti religiosi per celebrare il vescovo Grimaldesco di Iesi (Salva lo vescovo senato «salva, o Dio, il ...
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giullare
s. m. (raro il f. -aressa) [dal provenz. joglar, che è il lat. iocularis: v. giocolare1]. – 1. a. Personaggio tipico del tardo medioevo: giocoliere, saltimbanco, buffone e acrobata, esperto nell’arte di divertire il pubblico col canto,...
giulleria
giullerìa (o giullarìa) s. f. [der. di giullare], letter. – Atto, discorso, comportamento da giullare, o da buffone: vergogna! un segretario della Municipalità perdersi in cotali giullerie! (I. Nievo); ant., l’arte, la condizione,...