La distinzione tra una disposizione e una norma riflette la dialettica tra legislazione e interpretazione (lex e interpretatio, secondo la terminologia utilizzata dai giuristi medioevali) o, per dirla [...] in altri termini, tra il «diritto astratto» e il «diritto concreto», secondo O. Bähr, ovvero ancora, secondo una distinzione formulata da Pound, tra il «diritto nei libri» e il «diritto in azione».
In ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Tendenze della civilistica postunitaria
Stefano Solimano
I civilisti italiani e la formazione del codice civile del 1865
Tra il 1860 e il 1865 la formula codice civile assume un significato di un’alta [...] a una vicinanza sempre più stretta con il mondo austro-germanico. Non è certo il caso di soffermarsi su questo fenomeno. Per i giuristi, o almeno per una parte di essi, guardare a Berlino o a Vienna non è atteggiamento nuovo: gli è, comunque, che il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Mos italicus e mos gallicus
Italo Birocchi
Un indirizzo nuovo per la scienza giuridica
La coppia di concetti mos italicus/mos gallicus entrò in uso nel Cinquecento, allorché la metodologia nuova dell’Umanesimo [...] , Frankfurt a.M. 1981.
D.J. Osler, Budaeus and Roman law, «Ius commune», 1985, 13, pp. 195-212.
M. Ascheri, I giuristi, l’umanesimo e il sistema giuridico dal medioevo all’età moderna, in El dret comú i Catalunya, Actes del IIer simposi internacional ...
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Giurista e storico inglese (Londra 1850 - Gran Canaria 1906). Lettore a Cambridge (1884), vi divenne prof. di diritto inglese (1888). Fu tra i più eminenti giuristi inglesi della fine del sec. 19º. Delle [...] sue opere ricordiamo: Gloucester pleas (1884); Justice and police (1885); Bracton's notebook (1887), dove rivela la fonte cui H. Bracton attinse per il suo trattato De legibus et consuetudinibus Angliae, ...
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Giurisprudenza
Michele Taruffo
Pluralità di significati del termine
'Giurisprudenza' è termine irriducibilmente polisemico, nella sua teoria come nell'uso attuale. La comprensione del suo significato [...] .; v. Riccobono, 1963, pp. 351, 356, 360, 367, 371; v. Piola Caselli, 1902, p. 835). La scienza del diritto che i giuristi elaborano non è a sé stante, ma viene direttamente applicata a questi casi, sicché non esiste una vera distinzione fra teoria e ...
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TARELLO, Giovanni
Ester Capuzzo
Filosofo del diritto, nato a Genova il 4 ottobre 1934, morto ivi il 20 aprile 1987. Proveniente da una famiglia di giuristi e avvocati, ebbe una solida formazione nel [...] campo del diritto positivo, arricchita dall'esperienza di studi e di lavoro − dopo la laurea in giurisprudenza conseguita a Genova nel 1956 − in Australia (dove fu research fellow presso il Dipartimento ...
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SCIENZA GIURIDICA, REGNO D'ITALIA
AAntonio Padoa-Schioppa
Premessa. La prima metà del Duecento costituisce per la storia della scienza giuridica un'età d'intenso dinamismo creativo. Il metodo di studio [...] con il capolavoro del maestro bolognese. Si spiega così il fatto che l'opera sia rimasta sul tavolo di lavoro dei giuristi per ben cinque secoli, più volte edita anche dopo la diffusione della stampa. Né meno significative sono le altre opere di ...
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Giurista francese (Moncontour, Bretagna, 1509 - Bourges 1559), formatosi alla scuola dell'Alciato. Nel 1536 insegnava Pandette a Parigi; dal 1538 fino alla morte, a Bourges. Fu uno dei maggiori giuristi [...] del suo tempo, tra i fondatori della scuola dei "culti", il cui metodo espose nel De ratione docendi discendique iuris. Scrisse tra l'altro commentarî a diversi libri del Digesto e del Codice ...
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Giurista tedesco (Halle 1755 - Erlangen 1831), prof. nell'univ. di Erlangen (dal 1784). La sua opera maggiore, la Ausführliche Erläuterung der Pandekten (1790-1830), continuata poi da varî altri giuristi, [...] raccoglie il frutto della pandettistica tedesca del sec. 18º, e costituisce una miniera preziosa di dottrina. Altri scritti: Opuscola iuridica (1785-1790); Merkwürdige Rechtsfälle (in collab. col Geiger, ...
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Costituzione emessa nel 426 a Ravenna dall’imperatore romano d’Occidente Valentiniano III e diretta a disciplinare in giudizio le modalità con cui le parti, al fine di vincere la lite, potevano richiamare [...] impero, dove però vennero apportati dei correttivi alla sua applicazione, così da consentire di citare anche il parere di giuristi diversi dai cinque suddetti, a condizione che fossero citati da quest’ultimi e che, per dimostrare l’autenticità del ...
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giurista
s. m. e f. [dal lat. mediev. iurista, der. di ius iuris «diritto»] (pl. m. -i). – Chi professa la scienza del diritto, o ne fa oggetto di studio: un illustre, un valente g.; chiedere l’opinione, il responso di un giurista