La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] (2) con il seguente di ➔ Boccaccio e verificare le differenze. In Boccaccio, per es., (a) il pronome
chi dal cor ti cancellò?
(La Traviata di F.M. Piave, musica di Giuseppe Verdi)
(7) Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] OVI)
(64) tu avevi quinci sù una giovinetta che tu tenevi a tua posta (Boccaccio, Dec. VIII, 6, 53)
(b) Sono presenti pronomi soggetto atoni di forma dell’italiano, Roma, Bulzoni.
Patota, Giuseppe (1990), Sintassi e storia della lingua italiana ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] ‹co›, ‹cu› per il suono velare /k/ (sulla grafia di Boccaccio cfr. Manni 2003).
Le scritture dei volgari fra XIV e XV secolo , Mondadori, 2 voll. (1a ed. 1937).
Malagoli, Giuseppe (19122), Ortoepia e ortografia italiana moderna, Milano, Hoepli (1a ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] a tempi recenti, il e ’l (con aferesi) in luogo di lo: «il chiamavano» (Boccaccio, Decameron, I, 1, 9); «tu ’l sai» (Dante, Par. I, 75) e Paris, CNRS Éditions, pp. 67-123.
Patota, Giuseppe (1984), Ricerche sull’imperativo con pronome atono, «Studi ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] del Principe aveva avuto un certo effetto anche su Sedàra (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, p. 92)
(72 quali continuamente n’offendono senza poter da noi del pari essere offesi (Boccaccio, Dec. VIII, 2)
(79) ... tanto che dallo stupore e ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] Petrarca e nella prosa più elevata del Decameron di ➔ Giovanni Boccaccio (non in tutta l’opera, dunque), e solo in maniera riforma scolastica del 1924 e per ispirazione del pedagogista Giuseppe Lombardo Radice, la serie dei volumetti di esercizi ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] pensiamo domani a far riparare la macchina
(61) di’(gli) qualcosa, a Giuseppe, che se no si arrabbia
(62) non (li) ho i tuoi soldi: utilizzati. È il caso, per citare l’esempio più noto, di ➔ Boccaccio:
(78) Dio il sa, che dolore io sento (Dec. V, ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] del Principe aveva avuto un certo effetto anche su Sedàra (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, p. 92)
(7) le mura, Gli occhiali d’oro, Il giardino dei Finzi-Contini).
Boccaccio, Giovanni (1964), Commedia delle ninfe fiorentine, a cura di A.E ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] lettura e dallo studio delle opere di Dante, Petrarca e Boccaccio, che sono state scritte con esercizio di poetica e di (1932), Guida alla grammatica italiana, Firenze, Bemporad.
Patota, Giuseppe (1996), Introduzione, in Alberti 1996, pp. XI-LXXXVII ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] Novellino LXXII)
(44) reputianci noi men care che tutte l’altre? (Boccaccio, Dec. I, Introduzione)
(45) Sapete voi qual è la più bella nella storia dell’italiano, Roma, Bulzoni.
Patota, Giuseppe (1990), Sintassi e storia della lingua italiana: ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...