ARAGONA, Maria d'
GiuseppeAlberigo
Nacque dopo il 1503 dal conte Ferdinando di Castellana, figlio illegittimo di Ferrante I d'Aragona, e da Castellana Cardona. Sorella di Giovanna, gareggiò con lei [...] in berezza, suscitando vivissima ammirazione e simpatia soprattutto nel mondo degli umanisti. Alla grazia fisica aggiunse un carattere molto forte e altero, che le meritò il soprannome di "Draga", coniato ...
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ANDREASI, Marsilio
GiuseppeAlberigo
Nacque a Mantova da Gerolamo e da Ippolita Gonzaga. La famiglia degli Andreasi doveva appartenere alla media nobiltà mantovana come conferma il fatto che Gerolamo, [...] da identificare col padre dell'A., accompagnò nel 1532 la duchessa Isabella come paggio in un viaggio in Francia e che molti altri Andreasi furono al servizio dei Gonzaga. Non si conosce la data di nascita ...
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AMIANI, Nicola
GiuseppeAlberigo
Nacque a Fano nella prima metà del sec. XVI e nel convento della stessa città prese l'abito degli eremitani di S. Agostino. L'unica notizia della famiglia è in una storia [...] manoscritta di Fano in cui l'A. è indicato come figlio di Elisabetta Amiani e fratello di Sebastiano, pure frate dello stesso Ordine e predicatore. Tra il 1550 e il 1557 seguì i corsi accademici nei vari ...
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Uomo politico ed ecclesiastico, morto presso Monteveglio (Bologna) il 15 dicembre 1996.
Nel 1991 aveva lasciato la guida della comunità da lui fondata e fra la primavera del 1994 e l'estate del 1995 si [...] ; A. Melloni, Procedure e coscienza conciliare al Vaticano ii. I 5 voti del 30 ottobre 1963, in Cristianesimo nella storia. Saggi in onore di GiuseppeAlberigo, a cura di A. Melloni, D. Menozzi, G. Ruggieri et al., Bologna 1996, pp. 313-96; G. Trotta ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Delio Cantimori
Giovanni Miccoli
Delio Cantimori è stato agli occhi di tanti un «grande maestro» (Sasso 2005, p. 278) nella cultura italiana ed europea del Novecento. È questa realtà di fatto che sollecita [...] Gilbert. Le condizioni di studio e di lavoro che vi incontrò lo entusiasmarono: «sono soddisfatto e felice», scrisse a GiuseppeAlberigo (cit. in Miccoli 2010, p. 920), e non sono in lui espressioni consuete. Morì improvvisamente a Firenze il 13 ...
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CARNITI, Pierre
Carlo Felice Casula
Pierre Carniti nacque il 25 settembre 1936 a Castelleone, un grosso centro agricolo in provincia di Cremona.
La famiglia cattolica e socialista nella terra di Guido [...] con i Cattolici del No. Si ritrovò in una battaglia comune con figure come Pietro Scoppola, Paolo Prodi, GiuseppeAlberigo, Paolo Brezzi, Raniero La Valle, con i quali stabilì dei legami che dureranno e frutteranno nel tempo. Contribuirono ...
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ANDREATTA, Beniamino (detto Nino)
Fernando Salsano
La formazione politica e culturale
Nacque a Trento l’11 agosto 1928, figlio unico di Beniamino, funzionario e poi direttore della Banca di Trento e [...] e Marcello Boldrini, assunse la direzione dell’Istituto superiore di scienze sociali a Trento. Nel 1969, con GiuseppeAlberigo, Achille Ardigò e Nicola Matteucci riformò la facoltà di scienze politiche a Bologna e partecipò alla fondazione dell ...
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ARDIGÒ, Achille
Roberto Cipriani
La formazione
Nacque a San Daniele del Friuli (provincia di Udine) il 1° marzo 1921. Il padre, Mario, era nipote del filosofo positivista, dapprima prete e poi ateo, [...] di Bologna.
La facoltà di scienze politiche di Bologna fu istituita nel 1964: Ardigò ne fu promotore con GiuseppeAlberigo, Beniamino Andreatta, Giorgio Freddi e Nicola Matteucci. Dal 1964 al 1966 l’insegnamento di sociologia di Achille Ardigò ...
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BARTOLETTI, Enrico
Bruna Bocchini
Nacque il 7 ottobre 1916 a San Donato di Calenzano, in provincia di Firenze, da Gino, fabbro, e Albertina Donnini. Enrico era il secondogenito di quattro figli: Sandro, [...] del 1976); M. Toschi, Enrico Bartoletti e il suo diario al Concilio, in Cristianesimo nella storia. Saggi in onore di GiuseppeAlberigo, a cura di A. Melloni et al., Bologna 1996, pp. 397-435; M. Faggioli, Enrico Bartoletti e il concilio Vaticano ...
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La società Veneziana
Giuseppe Trebbi
L'assenza di vistosi rivolgimenti sociali, il successo nel mantenere la quiete interna rappresentano uno dei principali elementi costitutivi del "mito" di Venezia. [...] , a cura di Hans G. Beck - Manoussos Manoussacas - Agostino Pertusi, I, Firenze 1977, pp. 217-231.
319. Cf. GiuseppeAlberigo, L'unità dei Cristiani alla luce del Concilio di Ferrara-Firenze. Fallimento e speranze, "Cristianesimo nella Storia", 11 ...
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