conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La [...] 7, Pg XXX 37.
3. In un'occasione il vocabolo è adoperato a denotare l' " operazione conoscitiva ", il " processo gnoseologico " che, secondo la teoria aristotelica, s'inizia con la sensazione e si conclude con l'elaborazione del dato sensitivo da ...
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Moore, George Edward
Filosofo inglese (Londra 1873 - Cambridge 1958). Studiò (dal 1892) al Trinity College di Cambridge, dove, dopo il primo biennio, passò, specialmente per consiglio di Russell, dagli [...] dopo la Seconda guerra mondiale. Infine occorre ricordare che M. si occupò in modo particolare del problema gnoseologico, formulandone varie soluzioni; notevole importanza ebbe, tra le altre, la teoria che individuava nei dati sensoriali l ...
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Processo con il quale il pensiero, nella sua attività conoscitiva, tende ad aderire pienamente alla realtà. Per gnoseologie dell’a. s’intendono quindi tutte le teorie del conoscere basate sul presupposto [...] non esiste, è vero» (Metafisica, IV, 7, 1011 b 26 segg.). Lo stesso principio si riscontra, oltre che nella gnoseologia peripatetica, in quella epicurea e in quella stoica. La metafora più ricorrente a tale proposito è quella dell’impronta lasciata ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] l'oggetto fondamentale delle sue ricerche, il quale, sebbene in altra forma, continuò, come per il passato, a essere il problema gnoseologico. Ciò che per contrario cangia è lo spirito e il metodo con cui il V. prende quind'innanzi a considerare la ...
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Nacque ad Arpino il 13 gennaio del 106 a. C. da una famiglia di possidenti. A Roma, dove il padre volle fosse educato, gli furono maestri di oratoria M. Antonio e L. Crasso, di diritto i due Scevola, l'augure [...] scettica della nuova Accademia. La discussione è tra le più vive e colorite della filosofia antica.
Sgombrato il terreno dal problema gnoseologico, C. passò a trattare nel 45, coi 5 libri del De finibus bonorum et malorum, il problema del sommo bene ...
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MANZONI, Alessandro
Attilio Momigliano
Alessandro M. nacque a Milano il 7 marzo 1785 da Pietro e da Giulia Beccaria. Studiò, non in casa, dove i genitori vivevano in disaccordo, ma nei collegi di Merate [...] le prove di questi studî consistono in postille a opere di filosofi francesi, su cui egli studiava, confutandoli, il problema gnoseologico e quindi quello dell'origine del linguaggio. Il romanzo poi lo mise dinnanzi a un problema pratico, quello che ...
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MUSIL, Robert
P. Ch.
Scrittore austriaco, nato a Klagenfurt il 6 novembre 1880, morto a Ginevra il 15 aprile 1942. Figlio d'un alto funzionario austriaco, cresciuto in un ambiente di densa e raffinata [...] della narrazione; quanto, piuttosto, per il senso cosmico che satura ogni capitolo del libro, per il carattere totalmente gnoseologico che anche il più logoro e tradizionale concetto assume nel discorso di Musil. L'azione del romanzo si svolge nell ...
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GREGORIO da Rimini
Roberto Lambertini
A. Tabarroni
Alessandro Conti
Le informazioni relative alla provenienza familiare di G., nato probabilmente a Rimini agli inizi del Trecento, sono pressoché inesistenti: [...] I Sent., d. 3, q. 2: "utrum res creatae insensibiles naturaliter a nobis intelligantur", aa. 1-2).
Secondo il paradigma gnoseologico sviluppato da G., inoltre, è l'apprensione stessa di una essenza sostanziale che dà luogo a un atto di giudizio, nel ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] , 'in proprio' per così dire, dai vari linguaggi artistici. Tale prospettiva di carattere formale si accorda con le riflessioni di carattere gnoseologico ed epistemologico che hanno caratterizzato il pensiero del Novecento: dalla Gestalttheorie alla ...
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BUCCI, Bernardo
Amedeo Quondam
Nato a Roma intorno al 1695 (Mazzuchelli), studiò presso il Collegio Romano, per poi passare alla scuola del Gravina: sarà questa l'esperienza decisiva sul piano delle [...] B. tenta una mediazione delle istanze graviniane di una poesia "filosofica", in senso sia didascalico sia gnoseologico, nei confronti della condizione razionalistica arcadica, assumendone integralmente (certi connotati "aspri" del paesaggio infernale ...
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gnoseologico
gnoṡeològico agg. [der. di gnoseologia] (pl. m. -ci). – Relativo alla gnoseologia: problema gn.; dottrina gnoseologica. Più genericam., che riguarda la conoscenza, conoscitivo: validità gnoseologica. ◆ Avv. gnoṡeologicaménte,...
gnoseologia
gnoṡeologìa s. f. [dal lat. mod. gnoseologia, termine coniato dal filosofo ted. A. G. Baumgarten (1714-1762) con il gr. γνῶσις -εως «conoscenza» e -λογία «-logia»]. – Termine usato (in una partizione ormai desueta della filosofia...