LASSON, Georg
Guido Calogero
Studioso tedesco di filosofia, nato a Berlino il 13 luglio 1862, morto ivi nel dicembre 1932. Pastore protestante a Berlino, fu nominato honoris causa, nel 1921, doctor [...] quella di Berlino, le quali vollero così premiare l'instancabile attività del L. volta in vantaggio della conoscenza di Hegel.
L'amore per Hegel proveniva al L. dal padre Adolf (v.): ma egli seppe orientarlo nel modo migliore, dedicando tutti i suoi ...
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Tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore.
Filosofia
Il termine e il concetto di διαλεκτικὴ τέχνὴ, propriamemte «arte dialogica», risale [...] concreta di ogni grado. G. Gentile trasferì la dialettica dal logo ipostatizzato e contemplato come oggetto di pensiero (quale era in Hegel) all’atto del pensare, o processo di reale formazione dell’individuo, il quale in tanto è, in quanto non è, e ...
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PANLOGISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, composto delle parole greche πᾶν "tutto" e λόγος (nel senso più tardo di ratio "logo", "principio di razionalità"), e adoperato per la prima volta da [...] Johann Eduard Erdmann, al termine della trattazione sul Hegel concludente il suo Versuch einer wissenschaftlichen Darstellung der Geschichte der neueren Philosophie, per designare il "razionalismo totalitario" della dottrina hegeliana, concepente ...
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La polemica sulla «Voce» tra filosofi ‘amici’
Giuseppe Cacciatore
Il confronto sulla storia e sul marxismo
La più avvertita letteratura critica è ormai concorde nel considerare la cosiddetta «discussione [...] opportunità – è il caso della recensione gentiliana del 1907 al Ciò che è vivo e ciò che è morto della filosofia di Hegel (1907), lasciata inedita e pubblicata solo nel 1920 in Frammenti di estetica e di letteratura – fin dall’inizio toccava il nerbo ...
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Filosofo tedesco (Landshut 1804 - Rechenberg, Norimberga, 1872). Tra i più influenti critici della religione, elaborò una filosofia umanistica, di ispirazione materialistica, che influì sul giovane K. [...] (1823) dove insegnavano K. Daub e H. E. G. Paulus; passò nel 1824 a Berlino, dove seguì assiduamente i corsi di Hegel, alla cui filosofia aderì pienamente. Terminò gli studi a Erlangen, e vi ottenne il dottorato e la libera docenza (1828). La ...
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VISCHER, Friedrich Theodor
Vittorio Santoli
Poligrafo tedesco, nato a Ludwigsburg il 30 giugno 1807, morto a Gmunden il 14 settembre 1887. Povero, si volse dapprima alla teologia. Ma più di questa lo [...] ., Bari 1922, p. 374 segg. e passim; H. Glockner, V.s Ästhetik in ihrem Verhältnis zu Hegel, Lipsia 1920. Sulle relazioni fra il V. e il De Sanctis: B. Croce, Saggio sullo Hegel, ecc., Bari 1923, pp. 388-97; fra il V. e A. Tari: C. Dentice di Accadia ...
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Uomo politico e filosofo tedesco (Breslavia 1825 - Ginevra 1864). Partecipò ai moti del 1848 e si impegnò nell'organizzazione del movimento operaio. Elaborò l'Arbeiter-Programm (1862), che costituì la [...] , storia e filologia dapprima all'università di Breslavia, quindi a Berlino, dove approfondì in particolare la conoscenza delle teorie di Hegel. Tra il 1845 e il 1847 gli studi lo portarono spesso a Parigi: qui L. (che aveva francesizzato il suo ...
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Filosofo e pedagogista tedesco (Oldenburg 1776 - Gottinga 1841). Pensatore che esercitò profondi influssi sulla scuola tedesca fino alla prima guerra mondiale, ricollegandosi direttamente a Kant considerò [...] di eliminarne le contraddizioni, che non sono, come riteneva Hegel, l'anima stessa del reale, ma semplicemente uno stadio kantismo per una via del tutto opposta a quella di Fichte, Hegel, Schelling. La filosofia, per H., è "elaborazione di concetti ...
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RITTER, Joachim
Valerio Verra
Filosofo tedesco, nato a Geesthacht (Amburgo) il 3 aprile 1903, morto a Münster il 3 agosto 1974. Discepolo di E. Cassirer ad Amburgo, vi conseguì la laurea nel 1925 e [...] -55). La maggior parte dei suoi scritti sono ora nelle due raccolte Metaphysik und Politik. Studien zu Aristoteles und Hegel (1969; trad. it. parziale, 1983) e Subjektivität. Sechs Aufsätze (1974); degna di menzione anche la sua attività come editore ...
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Bhl
(BHL), s. m. inv. Sigla di Bernard-Henri Lévy, imprenditore, filosofo e giornalista francese.
• Il pensatore più glamour di Francia, «nouveau philosophe» un po’ incanutito, dopo essersi scaraventato [...] nei primi capitoli con passo bersaglieresco contro i tartufismi di Hegel e di Marx, vuole sfracellare appunto il pensatore di Koenigsberg, «questo pazzo furioso del pensiero, questo arrabbiato del concetto». Compito ciclopico quello di annientare ...
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hegeliano
〈eġe- o heġe-〉 agg. – Relativo al pensiero del filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel 〈héeġël〉 (1770-1831): il sistema h.; la polemica h. contro l’illuminismo e l’intellettualismo; che segue o continua le dottrine di Hegel: le correnti...
hegelismo
〈eġe- o heġe-〉 (anche hegelianismo o hegelianéṡimo) s. m. – Il complesso delle dottrine del filosofo ted. G. W. F. Hegel (v. la voce prec.) e di quanti ne proseguono la tradizione e gli indirizzi.