Filosofo (Amelia 1813 - Napoli 1885); studiò a Roma e poi a Parigi, alla Sorbona. Insegnò in Svizzera, in Francia e, dopo il colpo di stato di Napoleone III, in Inghilterra. Tornato in Italia (1859), fu [...] sono tutte indirizzate alla interpretazione e diffusione della filosofia hegeliana, o informate al pensiero di Hegel: Introduction à la philosophie de Hegel (1855; 2a ed. 1865); trad. in francese, con ampie introduzioni, delle principali opere di ...
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Filosofia della pratica
Marcello Mustè
La Filosofia della pratica. Economica ed etica (d’ora in poi Filosofia della pratica) uscì, per Laterza, nel 1909; ed ebbe, nel corso della vita dell’autore, sei [...] Schopenhauer, che avevano escogitato «una Volontà cieca» (p. 208), che non presuppone il conoscere, ora Croce colpiva il teoreticismo di Hegel, che aveva postulato un pensiero in sé, un logo, capace di alienarsi, «di uscire da sé» (p. 208), di farsi ...
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Sociologo e giurista (Barby, Eckernförde, 1814 - Weidlingau, Vienna, 1890), prof. dapprima di diritto all'univ. di Kiel (1846), poi (1855) di scienze politiche all'univ. di Vienna; socio straniero dei [...] Lincei (1881). Molteplici le influenze sul suo pensiero, tra cui particolarmente importanti quelle di Hegel, del socialismo utopico rivoluzionario francese e della scuola storica del diritto. Notevole il suo Sozialismus und Kommunismus des heutigen ...
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Croce e il neokantismo
Massimo Ferrari
Croce e Cassirer
Nel 1943 Benedetto Croce scriveva una recensione del volume Zur Logik der Kulturwissenschaften di Ernst Cassirer, pubblicato nell’esilio svedese [...] , di cui sia da indagare e formolare la teoria» (Ciò che è vivo e ciò che è morto della filosofia di Hegel, in Saggio sullo Hegel, 2006, p. 11). Ma il tema ritornava soprattutto nella Logica come scienza del concetto puro del 1909, dove l’«ufficio ...
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Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette [...] , in una guisa che può apparire del tutto pacifica. Il C. accordò tale concezione con la dialettica propria dell'hegelismo, la quale sottolinea il momento della lotta e del contrasto tra gli elementi che danno struttura alla realtà, mostrando invece ...
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MASCI, Filippo
Guido Calogero
Filosofo, nato a Francavilla al Mare il 29 settembre 1844, morto il 7 dicembre 1922 a Napoli. Dal 1885 al 1919 fu professore di filosofia nell'università di Napoli, dopo [...] il suo primo saggio scientifico è un articolo sulla Dialettica del limite nella logica di Hegel, in Rivista bolognese, 1867), ma presto orientò il suo interesse soprattutto su Kant, e divenne uno dei principali rappresentanti del neokantismo italiano ...
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Croce e Dewey
Brian P. Copenhaver
Le ragioni di un ‘conflitto’
John Dewey e Benedetto Croce morirono nel 1952, a distanza di sei mesi l’uno dall’altro, dopo aver vissuto due vite lunghe durante le quali [...] forma che la trasformi.
È per questa ragione che Dewey si convinse che Croce fosse ancora impigliato in quei dualismi che già Hegel non era riuscito a sciogliere. L’errore di Croce era stato quello di ritenere che tutto ciò che è materiale o corporeo ...
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Filosofo neohegeliano (Breslavia 1884 - Mammern, Turgovia, 1974); prof. (1929-33) nell'univ. di Kiel; diresse (1910-1935) la rivista filosofica Logos a Tubinga, e (dal 1930) la Lega internazionale hegeliana; [...] nel 1938 emigrò a Oxford, quindi (1940) negli USA. Tra le opere principali ricordiamo: Von Kant bis Hegel (2 voll., 1921-24); Speculation and revelation in the history of philosophy (3 voll., 1957-61); Freiheit und Gnade (1969). ...
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Filologo e storico della filosofia (Landsberg am Lech 1820 - Oberstdorf, Algovia, 1888). Studiò a Monaco e a Berlino, e divenne poi professore nell'univ. di Monaco (1847), della quale fu anche rettore. [...] Di formazione hegeliana (alcuni dei suoi scritti teorici sviluppano aspetti della filosofia di Hegel), è noto soprattutto per la sua attività di filologo e di editore di testi aristotelici (Physica, 1879; De coelo e De generatione et corruptione, ...
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Filosofo e sociologo (Berlino 1898 - Starnberg, Baviera, 1979); insieme a Horkheimer e Adorno fu uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta teoria critica della società elaborata dalla Scuola di [...] la luce nel 1941. Si tratta di un vasto affresco che abbraccia la formazione e lo sviluppo della filosofia di Hegel dagli scritti giovanili a quelli della piena maturità, estendendosi poi in un'analisi delle trasformazioni subite dalla teoria sociale ...
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hegeliano
〈eġe- o heġe-〉 agg. – Relativo al pensiero del filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel 〈héeġël〉 (1770-1831): il sistema h.; la polemica h. contro l’illuminismo e l’intellettualismo; che segue o continua le dottrine di Hegel: le correnti...
hegelismo
〈eġe- o heġe-〉 (anche hegelianismo o hegelianéṡimo) s. m. – Il complesso delle dottrine del filosofo ted. G. W. F. Hegel (v. la voce prec.) e di quanti ne proseguono la tradizione e gli indirizzi.