burocrazia
Francesco Tuccari
Il potere dei funzionari
Tipica dell'età moderna, questa forma di amministrazione viene di regola considerata lo strumento amministrativo per eccellenza dello Stato, ed [...] , in special modo nella Germania del 19° secolo, il concetto di burocrazia acquisì invece una valore positivo. Il filosofo Hegel, per esempio, concepì in questo senso la classe dei funzionari pubblici come una "classe generale" che ha il compito ...
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MARXISMO
Lucio Colletti
. La conclusione della seconda guerra mondiale apre un capitolo nuovo nella storia del marxismo. L'area della sua influenza ideologica e culturale si dilata improvvisamente, [...] , e il corso storico, nel suo complesso, come un corso tendente a una mèta, a un fine, a uno stadio conclusivo. Che in Hegel le cose non possano stare altrimenti è evidente: il soggetto della storia è, per lui, l'Idea, il Logos; il fine della storia ...
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Termine che traduce il ted. Sittlichkeit, con cui Hegel designa quel complesso di istituzioni (famiglia, società civile, Stato) in cui la libertà si realizza oggettivandosi, ossia passa gradualmente dalla [...] aveva l’e. antica come punto di riferimento. L’influenza di questi due autori si avverte nella costante polemica di Hegel contro la filosofia morale e la filosofia del diritto di Kant, considerato il maggior rappresentante di quelle che nella visione ...
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Filosofo tedesco (Karlseck 1794 - Friedrichroda 1861); scolaro di Hegel, divenne un fervente hegeliano di destra. L'opera sua più notevole è la Geschichte der Rechts- und Staatsprinzipien seit der Reformation [...] bis auf die Gegenwart (3 voll., 1848-52); caratteristica l'opera Die Könige, eine Entwicklungsgeschichte des Königthums (1852), che è una storia dialettica del principio monarchico culminante nel prussianesimo ...
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Drammatico, genere
Roberto Campari
Scrive G.W.F. Hegel nelle sue Vorlesungen über die Ästhetik (post. 1836-1838; trad. it. 1967, p. 1344): "Al centro fra la tragedia e la commedia si colloca un terzo [...] genere principale di poesia drammatica, che tuttavia ha un'importanza meno profonda, sebbene in esso la differenza fra il tragico e il comico si sforzi di giungere a mediazione, o almeno i due lati tendano ...
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Filosofo (Altdorf 1786 - Teplice 1853). Successe nel 1835 a Hegel, di cui era stato scolaro, nella cattedra di Berlino. Fu uno dei maggiori rappresentanti della "destra hegeliana". In Die Hegelsche Philosophie [...] (1843), intese difendere la filosofia hegeliana dalla critica del Trendelenburg e, dimostrandone il sostanziale accordo con la religione cristiana, anche dall'accusa di ateismo e di panteismo ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] base del filosofare e la libertà umana, e quindi l’io come principio della f., è una fede.
Per G.W.F. Hegel il punto di vista dell’assoluto, ossia della scienza, non si conquista immediatamente, ma presuppone il percorso che la coscienza umana fa ...
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Michelet, Karl Ludwig
Filosofo tedesco (Berlino 1801 - ivi 1893). Discepolo di Hegel (che difese contro ogni critica) ed esponente della destra hegeliana (fu prof. a Berlino dal 1829), tentò in conformità [...] ed. 1948). Tra le opere principali si segnalano: Geschichte der letzten Systeme der Philosophie in Deutschland von Kant bis Hegel (2 voll., 1837-38); Die Epiphanie der ewigen Persönlichkeit des Geistes; eine philosophische Trilogie (3 voll., 1844-52 ...
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La riforma della dialettica hegeliana
Biagio de Giovanni
Per La riforma della dialettica hegeliana si intende una serie di scritti compresi tra il 1904 e il 1912, raccolti da Giovanni Gentile, con quel [...] alloggia la cosa in sé, trasformata in Logo-Natura, lotta per impadronirsi del presupposto, farlo proprio. Insomma, ora Kant su Hegel, ora Hegel su Kant, le due direzioni si intersecano e si contrastano e l’attualismo a un certo punto si libra oltre ...
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storicismo Movimento filosofico che, a partire dalla metà del 19° sec., ha posto l’accento sull’irriducibilità della conoscenza storica a leggi universali e necessarie, come quelle tipiche delle scienze [...] . In quest’accezione il termine è stato applicato da Popper soprattutto alla filosofia della storia di G.H.F. Hegel e alle concezioni dialettiche del marxismo, a suo avviso basate su errori logici e responsabili di giustificare teoreticamente il ...
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hegeliano
〈eġe- o heġe-〉 agg. – Relativo al pensiero del filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel 〈héeġël〉 (1770-1831): il sistema h.; la polemica h. contro l’illuminismo e l’intellettualismo; che segue o continua le dottrine di Hegel: le correnti...
hegelismo
〈eġe- o heġe-〉 (anche hegelianismo o hegelianéṡimo) s. m. – Il complesso delle dottrine del filosofo ted. G. W. F. Hegel (v. la voce prec.) e di quanti ne proseguono la tradizione e gli indirizzi.