Filologo, storico delle religioni e archeologo (Marburgo 1771 - Heidelberg 1858). Nella sua opera principale, Symbolik und Mythologie der alten Völker, besonders der Griechen (4 voll., 1810-12), pose in [...] dalla fase arcaica a quella classica. L'opera suscitò vive polemiche ed esercitò un notevole influsso su Novalis, F. Schlegel, Schelling, Hegel fino a pensatori come J. J. Bachofen, F. Nietzsche e W. Benjamin. Pubblicò un'ediz. di Plotino (1835). ...
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PASSERINI, Giovanni Battista (Giambattista). – Nacque nella notte fra il 27 e il 28 settembre del 1793 a Casto, in Val Sabbia (Brescia)
Jonathan Salina
, da Giacomo e Lucia Zanetti.
La famiglia, attiva [...] G.B. P. a Vincenzo Gioberti, Torino 1935; E. Garin, Storia della filosofia italiana, III, Torino 1966, pp. 1225 s., 1241; Il primo hegelismo italiano, a cura di G. Oldrini, Firenze 1969, ad ind.; E. Garin, Vico, Gans e G.B. P., Napoli 1975; G. Spini ...
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Il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.
Il termine fece la sua comparsa in Francia quando A.-L.-C. Destutt de Tracy se ne servì per denominare [...] da K. Marx e F. Engels per definire la maggior parte degli epigoni ‘rivoluzionari’ di G.W.F. Hegel. Marx intese l’i. come il complesso delle rappresentazioni, delle dottrine filosofiche, etiche, politiche, religiose, espressione (e giustificazione ...
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Filosofo e studioso di estetica tedesco (Strasburgo 1910 - Stoccarda 1990). Prof. di discipline filosofiche a Jena e quindi, dal 1949, a Stoccarda. Utilizzando concetti della teoria dell'informazione, [...] di cittadinanza anche nel mondo ultratecnicizzato di oggi. Oltre a volumi di tematica espressamente filosofica (fra cui un saggio Hegel und Kierkegaard, 1948), ha scritto in sede estetica Literaturmetaphysik (1950), i 4 volumi di Aesthetica (1954-60 ...
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Primogenito di 11 figli, nasce nel 1814 a Priamuchino (governo di Tver) da genitori nobili. Il padre è un ex diplomatico, vissuto a lungo anche in Italia, ritiratosi poi nelle sue terre. Destinato alle [...] (ed è il suo debutto letterario) un corso di lezioni. Nel 1837 gli si rivela Hegel, e al suo pensiero B. dedica le sue prime pagine originali. Hegeliano puro, fermo sul principio della razionalità del reale, B., intorno al 1839, è considerato come ...
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SCHWARZ, Karl
Teologo evangelico, nato a Wiek (Rügen) il 19 novembre 1812, morto a Gotha il 25 marzo 1885. Professore straordinario all'università di Halle, membro del parlamento di Francoforte, predicatore, [...] sua opera Das Wesen der Religion (Halle 1847), nella quale, alla rielaborazione delle idee di Schleiermacher e di Hegel, si associa la difesa di vedute personali specialmente sul rapporto fra scienza e azione nelle manifestazioni della vita religiosa ...
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Media e società contemporanea
Todd Gitlin
L’onnipresenza dei media
In che modo si può comprendere e valutare una civiltà? Gli studiosi tradizionali prendono in considerazione le realizzazioni artistiche [...] non solo dei traguardi raggiunti da una società, ma anche della sua essenza oppure di quello che Georg Wilhelm Friedrich Hegel considerava il suo spirito. In questo quadro teorico, ciò che è importante in una civiltà è quello che si conserva ...
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L’attività pratica, in quanto si contrappone all’attività teoretica o speculativa. Questa netta distinzione è caratteristica della filosofia antica, e particolarmente di quella aristotelica, che attribuisce [...] del reale e produttrice di storia. Nato in seno alla sinistra hegeliana (➔) in diretta polemica con il «teoreticismo» di Hegel, il tema della p. venne sviluppato dalla «filosofia dell’azione» di Cieszkowski e soprattutto dalle Tesi su Feuerbach (1845 ...
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Giurista e filosofo italiano (Reggio Calabria 1846 - Napoli 1903). Docente di filosofia del diritto nell'univ. di Napoli (1878-1903), professore incaricato per l'insegnamento delle materie legali alla [...] filosofiche. Tra le opere: Condizioni storiche e scientifiche del diritto di preda (1871); I principî fondamentali dei diversi sistemi di filosofia del diritto e la dottrina etico-giuridica di G. F. Hegel (1873); Filosofia del diritto (3a ed. 1903). ...
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Pensatore ed educatore (Napoli 1815 - ivi 1860). Discepolo di B. Puoti, aprì, come già il maestro, uno studio privato, vivendo tra grandi stenti. Ottenuto finalmente un posto al ministero dell'Istruzione, [...] onde fu costretto all'insegnamento privato della filosofia e delle lettere. Fervido hegeliano, esponeva al ristretto gruppo dei suoi fedeli discepoli l'Enciclopedia di Hegel. Opere: Della muliebrità della volgar letteratura dei tempi di mezzo (1841 ...
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hegeliano
〈eġe- o heġe-〉 agg. – Relativo al pensiero del filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel 〈héeġël〉 (1770-1831): il sistema h.; la polemica h. contro l’illuminismo e l’intellettualismo; che segue o continua le dottrine di Hegel: le correnti...
hegelismo
〈eġe- o heġe-〉 (anche hegelianismo o hegelianéṡimo) s. m. – Il complesso delle dottrine del filosofo ted. G. W. F. Hegel (v. la voce prec.) e di quanti ne proseguono la tradizione e gli indirizzi.