Il veleno di Costantino
La donazione di Costantino tra spunti riformatori ed ecclesiologia ereticale
Alberto Cadili
Il richiamo alla donazione costantiniana (o meglio alla sua accettazione) per criticare [...] -157; G. Töpfer, Das kommende Reich, cit., pp. 197-198.
46 A. Molnár, Cola di Rienzo, Petrarca e le origini della riforma hussita, in Protestantesimo, 19 (1964), pp. 214-223, in partic. 216-219
47 P. Segl, Geschichtsdenken, cit., pp. 132-136; cfr. A ...
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Costantino e la Riforma radicale nel Cinquecento
Il successo di un mito negativo
Marco Cavarzere
Con la comparsa della Riforma protestante sulla scena cinquecentesca, furono revocati in dubbio molti [...] nell’ambito degli studi sull’Apocalisse, gli anabattisti avessero in mente anche la visione storica di valdesi, lollardi e hussiti, che, come noto, riprendevano la stessa idea di una corruzione della Chiesa dovuta alla donazione di Costantino e alla ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Enea Silvio Piccolomini
Stefan Bauer
Nel panorama storiografico del Quattrocento, Enea Silvio Piccolomini è importante in primis perché, come agente politico, fu testimone di molteplici eventi di portata [...] era interessato alla Boemia già in precedenza, in particolare quando il Concilio di Basilea aveva affrontato il problema degli Hussiti. Nel 1451 fu inviato in missione diplomatica in Boemia come membro della delegazione imperiale e l’anno seguente vi ...
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valdesi
Membri del movimento religioso che trae origine nel sec. 12° dall’attività del mercante lionese Valdo. Il movimento valdese non ha alle origini alcun atteggiamento esplicito di rivolta contro [...] resistettero in Boemia, dove nuclei di v. che sussistevano ancora verso la metà del sec. 15° si fusero con gli hussiti per opera specialmente di F. Reiser. Dei gruppi italiani, oltre quelli piemontesi e lombardi, va ricordato quello che si stabilì ...
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Nelle Chiese cristiane (e per analogia in altre religioni), separazione volontaria di un gruppo di fedeli dalla comunità ecclesiale di appartenenza per motivi in prevalenza disciplinari.
1. Cristianesimo [...] convocata una nuova assemblea ecclesiastica a Costanza, voluta dallo stesso imperatore Sigismondo, anche per affrontare il movimento degli hussiti e la riforma della Chiesa. Il concilio depose Giovanni XXIII, Gregorio XII rinunciò alla carica e venne ...
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BERARDI, Giovanni
Ingeborg Walter
Discendente da una famiglia comitale, infeudata di Tagliacozzo fino al sec. XIII, che derivava le sue origini da un certo Berardo, conte dei Marsi nel sec. X, il B., [...] a decidere il trasferimento del concilio - lo scarso numero dei prelati presenti a Basilea, la pericolosa vicinanza degli hussiti, le cattive condizioni di salute che impedivano a Eugenio di fare un viaggio così lungo, finalmente la troppo grande ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Ecumenismo
Giovanni Filoramo
Origine del termine
Il termine 'ecumenismo' proviene dal greco oikoumene, participio passivo del verbo oikein 'abitare'. Normalmente oikoumene sottintende ge 'terra': il [...] la definitività di questa separazione; c) il formarsi, durante il Basso Medioevo, di movimenti, come i valdesi o gli hussiti, condannati come eretici, destinati a durare nel tempo per confluire poi nella Riforma; d) infine, la Riforma come evento ...
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WYCLIFFE (Wyclif, Wiclif, Wiclef, ecc.), John
Alberto Pincherle
Agitatore religioso inglese, nato circa il 1330 a Hipswell o a Wiclif, residenza della famiglia, nello Yorkshire; morto a Lutterworth [...] , dell'influsso che le dottrine del W. esercitarono su J. Hus (v.), né l'altro che una somiglianza fra le dottrine degli hussiti e le sue fu ben presto rimproverata a Lutero e da lui, in fin dei conti, riconosciuta. Meno chiaro appare invece il ...
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FIANDINO, Ambrogio (Ambrosius Neapolitanus, Parthenopeus, de Flandinis)
Franco Bacchelli
Nacque probabilmente in Napoli verso il 1467 da famiglia francese. Presto entrò nell'Ordine agostiniano, dove [...] polemiche del tardo Cinquecento e del Seicento. Presente ovunque nell'Apologia è, poi, da un lato, l'equazione PomponazziLutero e hussiti - che è segno, anche, di come in questa prima fase il F. leggesse le tematiche luterane solo come una variazione ...
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Protestantesimo. La Riforma
Gianni Long
Gli inizi della Riforma
La Riforma protestante fu l’avvenimento più importante del 16° sec. e si fa risalire all’affissione delle celebri tesi di Lutero nel 1517. [...] Riforma del 16° sec. La dimostrazione è facile per i movimenti ereticali del tardo Medioevo, come i valdesi e gli hussiti, sopravvissuti fino alla Riforma e compenetratisi con essa. Ma anche per i secoli precedenti sono citati episodi di dissenso e ...
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boemo
boèmo agg. e s. m. (f. -a). – Della Boemia, regione storica e geografica dell’Europa centrale, che forma oggi la parte centro-occidentale della Repubblica Ceca: il territorio b.; storia, letteratura b.; come sost., abitante, nativo,...
ussita
(o hussita) agg. e s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. agg. Relativo a J. Hus e alle sue dottrine; proprio dell’ussitismo: movimento u., Chiesa u.; guerre ussite. 2. s. m. e f. Seguace di J. Hus, aderente all’ussitismo.