GALLENGA, Antonio Carlo Napoleone
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Parma il 4 nov. 1810 da Celso, ex ufficiale napoleonico di origine piemontese, e da Marianna Lombardini. Orfano presto di madre, dal padre, [...] moralistiche sull'arretratezza di una società ritenuta disordinata perché preda delle suggestioni demagogiche e dunque antitetica al suo ideale vittoriano. Alla luce di questo schema il G. continuò a osservare la realtà italiana fino alla metà degli ...
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Matteo Maria Boiardo (Scandiano 1441-1494), di famiglia feudataria degli Estensi, visse tra Scandiano, Ferrara, Modena (di cui fu governatore tra il 1480 e il 1482) e Reggio (di cui fu capitano nel 1487). [...] è favorita dall’adesione al modello petrarchesco.
La poesia lirica era il genere letterario più elevato e pertanto tendente a un ideale di lingua aulica restia a tratti municipali (Tavoni 1992: 85 segg.). E il canzoniere di Boiardo, gli Amorum libri ...
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AURISPA, Giovanni
Emilio Bigi
Nacque a Noto (patria di altri tre umanisti contemporanei, Giovanni Marrasio, Giovanni Campiano e Antonio Cassarino), verso la metà del 1376. In alcuni documenti egli è [...] e preziosi codici greci, e da varie parti aveva ricevuto offerte allettanti e anche inviti di sistemazione decorosa. Il suo ideale era sin d'allora Firenze: "Nulla usquain civitas est", scriveva per esempio al Traversari (Carteggio, pp. 25 s.) "in ...
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FASCITELLI (Fasitelius, Fascitelius, Fascitellus), Onorato (Honoratus)
Floriana Calitti
Nacque ad Isernia nel 1502 da nobile fwniglia, figlio di Marco, credenziere della dogana di Foggia, che perse [...] , la poesia latina del F., caratterizzata da una presenza mitologica che spesso tende anche a trasfigurare l'ideale religioso, contribuiva degnamente al nuovo pontificato di Paolo III: dalle descrizioni campestri degli idilli ai distici petrarchisti ...
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DANDI, Giovanni Pellegrino
Tiziana Di Zio
Nato a Forlì il 6 luglio 1664 da famiglia già illustre, ma decaduta, fu a contatto sin dall'infanzia con l'ambiente della stampa: il padre Giuseppe conduceva [...] , e quella del giornale, che, secondo il modello configuratosi negli ultimi due decenni del Seicento, andava staccandosi dall'ideale dell'obiettività in favore del giudizio critico e della sollecitazione di un dibattito tra i lettori. I propositi in ...
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Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] che renderà possibile una nuova attuazione. Tutto il mondo è così un processo di crescente determinazione, in cui la perfetta idealità della forma si attua sempre più dall'imperfetta materialità della potenza. Al limite di questo processo, A. pone un ...
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Uomo di stato, filosofo, linguista e letterato (Pots dam 1767 - Tegel, Berlino, 1835). Fu una delle personalità salienti della cultura tedesca in epoca moderna, con pochissimi paralleli nella capacità [...] , come anche nei saggi all'incirca coevi Über den Geschlechtsunterschied e Über männliche und weibliche Form, è enucleato l'ideale dell'umanità come compiutezza di forma, come rappresentazione, in un individuo o in una entità individuata, di un'idea ...
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Fisiologo e poeta svizzero (Berna 1708 - ivi 1777). Considerato il fondatore della fisiologia moderna, uomo di cultura enciclopedica, poeta, maestro e clinico insigne, fu non solo fisiologo e anatomico, [...] anni di vita la redazione di grandiose opere bibliografiche dedicate alle discipline mediche si affiancò al compimento ideale delle ricerche botaniche: l'Historia stirpium indigenarum Helvetiae inchoata. Essa raccoglie la descrizione di circa 2500 ...
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Scrittore latino (n. Como 61 o 62 d. C. - m. 114 circa), figlio di L. Cecilio Cilone e di Plinia, sorella di P. il Vecchio. Fu scolaro di Quintiliano e di Nicete Sacerdote, fu amico di filosofi come Eufrate [...] , contro Mario Prisco, reo di concussione, e altri. Per quanto, però, P. si fosse proposto a modello Cicerone, e vagheggiasse in lui l'ideale più alto di eloquenza che si studiava in tutti i modi di raggiungere, pur tuttavia fra l'uno e l'altro vi fu ...
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Storico e letterato (Vignola 1672 - Modena 1750). Ecclesiastico, M. orientò tutta la sua opera di storico entro un'intuizione e concezione del mondo adeguata alle esigenze della sua fede. Compilò la monumentale [...] cui è auspicata una semplificata codificazione delle leggi, e il saggio Della pubblica felicità (1749), dove è prospettato l'ideale politico di un governo che, ispirato a ragione e virtù, moderato e legalitario, realizzi il benessere dei sudditi. Nel ...
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ideale
agg. e s. m. [dal lat. tardo idealis, der. del gr. ἰδέα: v. idea]. – 1. agg. a. Che appartiene o è proprio dell’idea, intesa come entità essenzialmente mentale e spirituale contrapposta alla realtà esterna; quindi, in genere, che non...
idealismo
s. m. [der. di ideale]. – 1. a. In filosofia, ogni concezione che tende a risolvere la realtà nell’idea, intesa o come contenuto soggettivo di coscienza (i. soggettivo), o come suprema forma e categoria razionale della realtà (i....