Corinto
Fabrizio Di Marco
La città che diede uno stile alla Grecia
Corinto fu un'importante città della Grecia antica, situata in posizione strategica nei pressi dell'istmo che univa il Peloponneso [...] e di controllo sui traffici e sulle rotte delle navi: era la vera e propria porta del Peloponneso. L'imperatoreromano Nerone aveva compreso l'importanza di un collegamento navale diretto tra i mari Ionio ed Egeo, senza dover circumnavigare il ...
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sionismo
Elena Loewenthal
Il risorgimento degli Ebrei
Il sionismo è un movimento di rinascita nazionale come ce ne sono stati molti altri nell’Europa moderna: dall’Italia alla Germania, alla Polonia. [...] Per questo Tito decide di usare le maniere forti.
Questa data rimane impressa nella memoria ebraica, anche quando ormai l’ImperoRomano non esiste più da secoli. Essa segna infatti l’inizio di una diaspora – cioè esilio e dispersione al tempo stesso ...
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Mattia I Corvino, re d'Ungheria
Tibor Kardos
Condottiero (Kolozsvár, Transilvania, 1440 c. - Vienna 1490), legislatore, mecenate della letteratura e di tutte le arti, dotato di grandi capacità mentali [...] di regnante: organizzò un esercito stabile, ristabilì l'ordine nel paese, riportò vittorie notevoli sul Turco e sull'imperatoreromano-germanico, Federico III di Asburgo, rafforzò il potere centrale. In campo culturale non fu meno attivo: cominciò a ...
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concistoro
In Roma antica, corpo consultivo o consiglio intimo dell’imperatoreromano, così denominato, al posto del precedente consilium, a partire da Diocleziano; dall’età di Costantino fu costituito [...] dai titolari delle quattro cariche centrali: il maestro degli uffici, il questore del sacro palazzo, il comes delle sacre largizioni e quello del patrimonio privato, nonché da alcuni altri alti dignitari ...
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Galati
Angelo Penna
Popolo di origine celtica, abitante nella regione dell'Asia Minore che da esso prese il nome di Galazia. D. non ne parla mai; cita, però, un testo della lettera scritta da s. Paolo [...] 4, 4, ove si parla della ‛ plenitudo temporis '). L'opportunità della citazione è discutibile; l'apostolo non intende dare un giudizio sull'opera dell'imperatoreromano, ma piuttosto spiegare come mai Dio abbia atteso tanto per attuare la redenzione. ...
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Geta, Lucio o Publio Settimio
(Lucius o Publius Septimius Geta) Imperatoreromano (n. 189-m. 212 d.C.). Regnò dal 200 alla morte. Secondogenito dell’imperatore Settimio Severo e di Giulia Domna, nel [...] 198 fu nominato Cesare, nel 209 Augusto, come già il fratello Caracalla. D’indole mite e affabile, godeva largo ascendente nell’esercito, ma fu sempre, e soprattutto dopo la morte del padre, in aspro dissidio ...
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Costantino II (Flavius Claudius Constantinus)
Costantino II
(Flavius Claudius Constantinus) Imperatoreromano (Arelate, od. Arles, 317-Aquileia 340). Figlio di Costantino I, a pochi giorni dalla nascita [...] fu nominato Cesare; ancora fanciullo fu insignito quattro volte del consolato. Nel 332 vinse i goti sul Danubio e più tardi i sarmati. Nel 337, nominato Augusto, insieme ai fratelli Costanzo II e Costante ...
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Aezio (o Ezio)
Aezio
(o Ezio) Ministro e generale dell’imperatoreromano Valentiniano III (n. 390 ca.-m. 454). Dopo aver combattuto diversi popoli germanici, riuscì a contenere e poi a vincere Attila [...] nella battaglia dei Campi catalaunici (451), ma fu meno fortunato nel fronteggiare l’invasione unna in Italia (452). Fu ucciso in una congiura di palazzo istigata dal prefetto del pretorio Petronio Massimo ...
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Forma di governo nella quale i poteri di sovranità popolare e nazionale fanno capo a un’autorità sostanzialmente, ma non esclusivamente, monopersonale, basata su fattori di legittimazione tradizionale [...] es., nell’Egitto e nelle regioni orientali dell’impero seleucidico), ebbe un qualche freno nei rapporti tra i tradizione, presentando il passaggio come un evento rivoluzionario. Il re romano era a vita, fornito di omnis potestas e libero dal rendere ...
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Figlia (Vienna 1717 - ivi 1780) dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, secondogenita e prima delle figlie femmine, divenne erede al trono in virtù della [...] : essa promosse nuove riforme d'accordo con il figlio Giuseppe II, eletto nel 1764 re romano-germanico, e divenuto imperatore dopo la morte del marito di M. T. (1765). La politica estera di Giuseppe II non sempre incontrò la sua approvazione ...
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impero
impèro s. m. [lat. impĕrium, der. di imperare «comandare, essere a capo»]. – 1. letter. In senso ampio, potere assoluto, autorità piena, incontrastata: esercitare un i. dispotico; Nettuno aveva l’i. del mare, Eolo dei venti; più spesso...
imperatore
imperatóre (ant. e poet. imperadóre) s. m. [dal lat. imperator -oris, der. di imperare «esercitare il supremo potere, comandare»]. – 1. a. Nell’antica Roma, denominazione che originariamente indicava chi era investito di una suprema...