Femminista e scrittrice, nata a Langhorne presso Mirador (Virginia) il 19 maggio 1879; sposò in seconde nozze l'autorevole conservatore britannico visconte Astor. Lady A. fu nel 1919 la prima deputatessa [...] Dino Grandi e J. von Ribbentropp, Lady A., sembrò quasi, nel ventennio fra le due guerre, la simbolica incarnazione del più reazionario e retrogrado conservatorismo, laddove con la sua vigile opera in parlamento e nelle associazioni professionali, e ...
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Tra le dottrine di Origene, poi ripudiate come errori dalla Chiesa, una delle più notevoli è questa della restaurazione finale, cioè del perdono per tutti indistintamente i peccatori. Essa si ricollega [...] dal neoplatonismo (v. origene). Dalla nozione che Dio è, prima e più di tutto, bontà (la quale si manifesta già nell'Incarnazione); che l'opera redentrice del Cristo è stata compiuta per tutti (e che l'unione dell'elemento divino con l'umano ...
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nanda Filosofo indiano (1400 circa - 1470), discepolo di Rāmānuja (v.). Fondò il bhaktimārga, ovvero una corrente religiosa monistica che teorizzava la realizzazione della salvezza attraverso la "via della [...] della vanità delle barriere di casta e dell'effettiva uguaglianza di tutti gli uomini. La manifestazione divina cui R. rivolse la sua devozione è Rāma, dio-guerriero, simbolo di ogni virtù morale e spirituale, settima incarnazione di Viṣṇu. ...
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GIUSTINO ('Ιοστῖνος), santo
Mario Niccoli
Martire e scrittore cristiano, il principale rappresentante della letteratura apologetica greca del sec. II (v. apologetica). Nacque a Flavia Neapolis (oggi [...] il Padre non appare mai sulla terra, ma al Verbo vanno assegnate le teofanie del Vecchio Testamento, è il Verbo che si è incarnato, è il Verbo che si rivela nei profeti; egli è Jahvè. Identificato il figlio di Dio con il Verbo, mostrata quindi la sua ...
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. È l'inno più celebre della chiesa bizantina, così chiamato (ἀκάθιστος "non seduto"), perché, come il Tedeum della chiesa latina, deve recitarsi in piedi. Consta di un proemio, nel quale Costantinopoli [...] ) e con tredici salutazioni (χαιρετισμοί), di cui l'ultima suona: χαῖρε, νύμϕη ἀνύμϕευτε (Salve, sposa non sposata). La celebrazione dell'incarnazione del Verbo è in esse collegata con le più tenere lodi alla Vergine, sì da formare un tutto d'effetto ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Il Fiore - Introduzione
Gianfranco Contini
È il titolo, puramente convenzionale, assegnato dal suo primo editore (1881), Ferdinand Castets, a una corona anepigrafa di [...] noto traduttore e rimatore Jean de Meung-sur-Loire, morto nel 1305. Oggetto dell'allegorico Roman è la conquista della rosa incarnazione della persona amata (e, in Jean per lo meno, del suo specifico attributo): essa nel testo italiano è regolarmente ...
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Acatisto, Inno
J. Lafontaine-Dosogne
L'A. è un antico, celebre inno della liturgia bizantina, ancora integralmente cantato nella Chiesa ortodossa. Nel Medioevo si cantava in piedi (ἀϰάθιστοϚ 'non seduto') [...] lunghe e brevi, che cominciano con una lettera dell'alfabeto secondo la formula dell'acrostico. L'idea centrale è l'incarnazione: le dodici prime stanze riguardano l'infanzia di Cristo, le dodici successive sono salutazioni al Cristo e alla Vergine ...
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pingere [partic. pass. penta]
Alessandro Niccoli
È meno frequente di ‛ dipingere ', del quale è sinonimo pur divergendone nelle accezioni di fatto attestate.
Indica l'attività di chi esercita l'arte [...] evidenza di una luminosa verità fantastica presiede all'immagine che traduce in visione l'inaccessibile e ineffabile mistero dell'incarnazione: Quella circulazion che, in Dio Trino e Uno, pareva aver aspetto di lume riflesso, da li occhi miei ...
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incinquarsi
Antonio Lanci
Formato sul numerale ‛ cinque ', questo intransitivo pronominale, probabilmente di conio dantesco (Parodi, Lingua 267), si registra una sola volta, in rima, in Pd IX 40 pria [...] secolo.
Non sono tuttavia mancate altre interpretazioni. Il Vellutello, seguito dal Venturi, intende che " quel centesimo anno dall'incarnazione di Cristo... si farebbe il quinto centesimo; che tanto vien a dire, che [la fama di Folchetto] durerebbe ...
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ROBERTO di Melun
Pio Paschini
Nacque in Inghilterra verso il 1100; venuto in Francia per gli studî a Parigi, fu discepolo di Ugo di San Vittore e forse anche di Abelardo, poi aprì scuola egli stesso [...] evitò le ardite esposizioni dei più recenti e, come c'informa Giovanni di Cornovaglia, si oppose alla dottrina sull'Incarnazione e ad altri concetti di Pietro Lombardo. Sebbene la sua autorità fosse rilevante, non sembra si sia impegnato nelle ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...