La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] caratteristiche, transfissi, ➔ infissi o interfissi). L’italiano utilizza pochi infissi per formare alterati (per es., top-ol-ino, oss-ic-ino; ➔ alterazione) e alcune forme della coniugazione dei verbi in -ire (cfr. finire / fin-isc-o, dorm-ire ...
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Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso ( c. occlusive o momentanee o esplosive) o semichiuso ( c. semiocclusive o affricate e costrittive o fricative o continue) [...] si susseguono, si danno due casi: o tutt’e due conservano il loro pieno valore (u e i nell’it. suino ‹su-ìno›), o una delle due assume l’ufficio di c. (dicendosi allora propriamente semiconsonante o semivocale), dando origine a un dittongo. A loro ...
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DESINENZA
La desinenza è l’elemento finale variabile di una parola, unito alla ➔radice, distingue il genere (femminile e maschile) e il numero (singolare e plurale) o, in caso di verbi, il ➔modo, il [...]
ved-e-te (indicativo presente, 2a persona plurale)
ved-e-vano (indicativo imperfetto, 3a persona plurale)
– direttamente dopo la radice
am-iamo (indicativo presente, 1a persona plurale)
am-ino (congiuntivo presente, 3a persona plurale). ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] alle classi 1 e 2 con molti suffissi, tra cui: -ata, -ezza, -ino, -ismo, izia, -mento, -oso, -tura; l’incremento della classe 3 ese (cinese, bolognese), -ano (africano, romano), -ino (parigino). Gli aggettivi deantroponimici si formano in prevalenza ...
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I vezzeggiativi sono alterati (➔ alterazione) che hanno un significato attenuativo con forte componente affettiva. Attraverso il vezzeggiativo il parlante vuole in genere esprimere la propria vicinanza [...] -ett-ina, cucin-ett-ina, gamb-ott-one) o di interfissi (top-ol-one, test-ol-ina, libr-ic-ino; ➔ infissi), che sono fenomeni tipici dell’alterazione in italiano.
Un valore tipicamente attenuativo-vezzeggiativo presenta un suffisso come -uccio con ...
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Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, [...] valore vocalico, se si trova in posizione interna o finale (raccoglimento [rakːoʎːiˈmento], bavaglino [bavaˈʎːino], figli [ˈfiʎːi]).
Fanno eccezione, richiedendo la pronuncia biconsonantica [gl]: negligente, negligenza e negligere, con il più raro ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] ., sviluppò già in latino il valore di agente), -ista, -ino, -ante. I significati espressi dai suffissi sono largamente sovrapponibili, ma europeista, garantista, marxista, pacifista);
(g) -ino. Continuando l’originario valore di appartenenza, serve ...
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In italiano diverse parole grafiche contengono lettere ripetute tradizionalmente chiamate doppie (➔ doppie, lettere). La ripetizione riguarda principalmente le consonanti. In particolare, va osservato [...] al Centro-Sud, viceversa, è sistematica la pronuncia intensa di b e g tra vocali: ta[bː]ella, cu[dːʒ]ino, ecc.; naturalmente questi fenomeni possono avere riflessi nella scrittura;
(b) vicende etimologiche che perturbano la coerenza del sistema, in ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] (che lo attenuano), sia accrescitivi (che intensificano l’effetto)» (Merlini Barbaresi 2004: 287), come nel termine marinaresco coltell-acc-ino («tipo di vela trapezoidale simile al coltellaccio»), nel toscanismo cov-acci-olo («luogo in cui dormono e ...
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Nell’italiano attuale, come in altre lingue moderne di cultura, il ➔ genere femminile e il genere maschile non sono rappresentati in eguale misura tra i nomi d’agente correnti (➔ agente, nomi di). In tempi [...] accettate: tra questi, i più antichi -aio (fornaio / fornaia) e -iere (portiere / portiera, cameriere / cameriera), -ino (netturbino / netturbina, ballerino / ballerina), e i tre ambigeneri, più moderni, -ista (suffisso molto produttivo: autista ...
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ino-
[dal gr. ἴς ἰνός «fibra»]. – Primo elemento di parole composte, italiane e latine, formate modernamente nel linguaggio scientifico, con riferimento alle fibre di tessuti animali o vegetali: inocito, inotropo, ecc.
-ino1
-ino1 (f. -ina). – Suffisso alterativo e derivativo, di varia origine (in alcuni usi presente già in latino), adoperato con funzioni varie: 1. Con valore alterativo, forma il diminutivo di sostantivi, come nipotino, visino, gattino,...