(ingl. Caliban) Personaggio de La tempesta, dramma di W. Shakespeare. Mostro, figlio della strega Sicorace, aborigeno dell'isola dove si svolge l'azione, riflesso del tipo di selvaggio del Nuovo Mondo. [...] Prospero riesce a svilupparne l'intelletto, ma non a vincerne l'innata malvagità, sebbene Calibano sia sensibile all'incanto della musica.
La critica ne ha dato interpretazioni filosofiche. R. Browning nel poema Caliban upon Setebos (1864) fa ...
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Nome col quale è noto in Occidente il filosofo, matematico, medico e musicista arabo musulmano di Spagna Ibn Bāggia (Saragozza fine sec. 11º - Fez 1139). Nel campo filosofico ebbe soprattutto grande rinomanza [...] " (Tadbīr al-mutawaḥḥid) ed "Epistola del commiato" (Risālat al-wadā῾); nella prima opera è tracciato l'itinerario dell'anima all'Intelletto agente, che è concepito come sostanza separata preposta al mondo sublunare: in virtù della sua luce l'umano ...
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Mahāyāna Una delle correnti principali del buddhismo (sanscr. «il grande veicolo»), secondo la quale la suprema sorte che a ogni uomo è dato di raggiungere è rinascere come Bodhisattva, cioè come colui [...] che aspira all’illuminazione dell’intelletto non già per fruirne lui stesso, bensì per diffondere la salvezza a tutte le genti.
Un quinto Buddha, Maitreya, dovrà venire nella quinta era cosmica, successiva all’attuale. ...
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RAGIONE
Guido Calogero
. Il termine filosofico di "ragione" ha una storia assai complessa, tanto dal punto di vista linguistico quanto da quello concettuale. Etimologicamente, esso proviene dal latino [...] titolo della Critica della ragion pura, che pur concerne non soltanto la ragione nel senso specifico del termine, ma anche l'intelletto e l'intuizione, nelle loro forme a priori. D'altra parte, in quel senso specifico onde essa si distingue dall ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione [...] ad ogni individuo equilibrato (i Tedeschi parlano, in questo senso, di gesunder Menschenverstand, cioè, letteralmente, di sano intelletto umano" o, in altre parole, "buon senso". Il termine tedesco Gemeinsinn, che più direttamente traduce κοινὴ ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] profonda nozione di verità come totalità che ricomprende in sé, come suoi momenti, le diverse prospettive che l'intelletto aveva fissato nella loro accidentalità e particolarità. Tutto questo comporta altresì, come si vede già in Glauben und Wissen ...
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Personalità animali
Susanna Pietropaolo
Secondo la definizione di Hans Eysenck, uno dei padri fondatori della psicologia della personalità umana, questa può essere descritta come la più o meno stabile [...] e durevole organizzazione del carattere, dell’intelletto e del fisico di un individuo, che ne determina l’adattamento all’ambiente. Lo studio della psicologia della personalità ha radici antiche e ha subito un notevole sviluppo nel corso del 20° ...
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astrarre
Vincenzo Laraia
La voce è usata da D. (cfr. il latino abstrahere) col significato etimologico di " separare " e quindi " prescindere ", " staccare ". Ricorre in Cv III XI 13, XIV 11, IV XXI [...] parla della vera amistade, astratta de l'animo, solo in sé considerata, dove è indicata l'operazione logica per cui l'intelletto " separa " un elemento (cioè l'amistade) dalle sue relazioni obiettive (che lo legano all'animo) e lo considera di per sé ...
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Filosofo greco del sec. 5º a. C. Poco si sa della sua vita. Fu un tardo seguace della scuola ionica e specialmente di Anassimene, che egli difese tentando d'interpretarlo attraverso Anassagora, e cioè [...] sostenendo che il Nοῦς, l'Intelletto, fosse da identificare col principio cosmico dell'aria. Per conciliare poi il pluralismo di Anassagora con il monismo di Anassimene, egli riteneva che solo ammettendo l'unità sostanziale delle diverse omeomerie ...
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Teologo (m. Vienna 1358), dell'ordine degli eremitani di s. Agostino. Studiò a Parigi, ove insegnò come baccelliere, poi come maestro di teologia (1345); dal 1357 priore generale dell'ordine. Occamista, [...] sostenne la conoscenza diretta del particolare tramite l'intelletto e negò validità extra animam ai concetti astratti: il sapere, costituito da proposizioni legate in sillogismi, è un complexe significabile (o significatum totale) valido nella sua ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...