La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è inaugurato da Anassagora, che con esso identifica la divinità ordinatrice del cosmo. Platone, subordinando il mondo materiale dei sensibili (αἰσϑητά) a quello ideale ...
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noùs (dal gr. "intelletto") Nella terminologia filosofica, intelletto, mente, ragione. Anassagora chiamò N. la divina ragione universale ordinatrice del mondo a partire dal caos. ...
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Atto dell’intelletto (gr. νοῦς) o conoscenza intellettiva che Aristotele distingue dal sapere discorsivo (gr. διάνοια); la n. compone e dispone i noemi (nozioni conosciute immediatamente dall’intelletto) [...] nei giudizi e nelle argomentazioni. È quindi il presupposto della διάνοια, in quanto fornisce le prime nozioni che costituiscono il fondamento delle sintesi e deduzioni dianoetiche. Di qui la superiorità ...
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Formula indicante la posizione dell’intelletto umano di fronte a Dio, che, come Assoluto e Infinito, sorpassa ogni distinzione categoriale e si sottrae, pertanto, a ogni definizione concettuale. L’intelletto [...] umano, in quanto finito, non può dir nulla dell’Assoluto se non per via negativa, negando cioè di lui ogni attributo e riconoscendo che può avvicinarsi all’Assoluto solo sapendo di non sapere: ignorantia ...
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Nella filosofia scolastica, atto con il quale l’intelletto concepisce un’idea senza che ne affermi o neghi nulla, differente quindi dal giudizio. In I. Kant, atto dell’immaginazione che riunisce il molteplice [...] dell’intuizione sensibile ...
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Filosofo greco (2°-3° sec. d.C.). Rielaborò la dottrina aristotelica dell'intelletto, delineando l'esistenza di un intelletto "agente" da identificare con la causa prima, e quindi con la divinità.
Vita [...] umana, ma è unico e totalmente "separato" e s'identifica con la causa prima, cioè con la divinità. Solo l'intelletto agente è immortale, mentre quello materiale, come tutta l'anima umana, è destinato a perire col corpo. Questa interpretazione ha ...
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Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] al di sopra di ogni altro intelligibile me stesso, una volta che sono disceso dopo una tale sosta nel mondo divino dall’intelletto alla ragione discorsiva, non so spiegarmi come mai discendo ancora una volta, e in che modo mai l’anima mi si sia ...
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Nella gnoseologia, il criterio della verità intermedio tra quello oggettivistico dell’adeguazione dell’intelletto al reale e quello soggettivistico della certezza: l’e. tende perciò a persuadere della [...] verità di un contenuto conoscitivo solo in forza della sua chiarezza e della sua coerenza. All’e. come criterio di verità ricorre Epicuro che parla di una ἐνάργεια, un’e. immediata posseduta dai fenomeni. ...
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Filosofia
Il carattere di tutto ciò che è intelligibile, cioè comprensibile mediante la facoltà dell’intelletto. L’intelligibile si contrappone perciò tipicamente al sensibile, ma, mentre il termine di [...] ‘sensibilità’ ha acquistato un valore attivo (capacità di sentire), a quello di i. è rimasto solo l’originario valore passivo.
Telecomunicazioni
L’i. di una comunicazione telefonica, cioè la comprensibilità ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] valida. Ma la funzione unificatrice delle varie categorie si fonda a sua volta sull'attività unificatrice o sintetica dell'intelletto. Se l'esperienza dunque deve, in quanto tale, essere esperienza per una coscienza, è necessario che essa si adegui ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...