TOESCA, Pietro
Manuela Gianandrea
Nato il 12 luglio 1877 a Pietra Ligure (Savona), dove la famiglia si era trasferita da Saorgio a seguito dell’annessione del territorio nizzardo alla Francia, fu il [...] era già chiaro per Toesca il compito dello storico dell’arte che, nella recensione del 1904 al volume L’irrazionale nella letteratura del suo vecchio professore torinese Giuseppe Fraccaroli, egli scrive senza indugio che «l’esame oggettivo delle ...
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Euclide
Pier Daniele Napolitani
Il padre della geometria
Euclide, vissuto agli inizi del 3° secolo a.C., è noto soprattutto per i suoi Elementi, una vasta raccolta in cui espone i concetti fondamentali [...] del 4° secolo a.C. numerose scoperte ‒ come l'esistenza di grandezze incommensurabili, cioè grandezze il cui rapporto è un numero irrazionale (per esempio la circonferenza e il suo diametro, il cui rapporto dà come valore š) ‒ e un forte dibattito ...
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COMESSATTI, Annibale
Nicoletta Janiro
Nacque a Udine il 30 gennaio del 1886 da Pietro e da Amelia de Poli; frequentò la università di Padova dove si laureò nel 1908 con una tesi sulle curve algebriche [...] di lavori che il C. dedicò alla geometria sopra una curva algebrica. È un ampio studio sulle curve algebriche contenenti involuzioni irrazionali di secondo ordine e genere p ≥ 1.
L'argomento fu ripreso nel 1930 in uno scritto sulle superfici multiple ...
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Freud, Sigmund
Medico austriaco specializzato in neurologia e psichiatria, fondatore della psicoanalisi (Freiberg, Moravia, 1856 - Londra 1939). Trasferitosi da bambino con la famiglia a Vienna, F. [...] umano, F. offre un approccio interpretativo che mette in discussione le tradizionali demarcazioni fra vero e falso, razionale e irrazionale, normale e deviante, mostrando come la condotta dell’uomo sia il risultato dinamico di forze solo in parte ...
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Multiculturalismo
Adriano Favole
Convivenza di culture diverse
In senso generale il termine multiculturalismo fa riferimento a una realtà sociale caratterizzata dalla compresenza di varie comunità dalle [...] abitudini particolari. Essi finiscono spesso per considerare naturale, razionale, migliore la propria cultura e per giudicare irrazionale, barbaro e incomprensibile il modo in cui vivono gli altri. Gli antropologi definiscono tutto ciò etnocentrismo ...
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LOREDAN, Marco
Roberto Zago
Nacque a Venezia presumibilmente nel 1489 (nel 1510 la madre, vedova, lo presentò all'estrazione della balla d'oro attestandone il compimento dei ventun anni), ultimogenito [...] erariali provocati dalla mancata riscossione dei dazi e dei proventi dei numerosi feudi di questo territorio, dovuta a un'irrazionale gestione dei beni pubblici e all'infedeltà dei funzionari.
Ritornato a Venezia alla fine del 1548, entrò nella zonta ...
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sindacalismo
Dottrina e prassi politico-economica di varia matrice ideologica e culturale, finalizzata all’organizzazione dei lavoratori in sindacato alla cui azione è affidata la tutela dei diritti [...] del sistema economico e a una lenta erosione delle sue contraddizioni: sottosalario, sovrapproduzione, eccessiva concentrazione, irrazionale utilizzo delle risorse, alternanza di ipersviluppo e crisi distruttive del ciclo economico. Su presupposti ...
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suolo Superficie del terreno, in particolare, lo strato più superficiale di esso, formatosi in seguito all’alterazione del substrato roccioso per successive azioni fisiche, chimiche, biologiche da parte [...] industriali. Anche le discariche incontrollate di rifiuti solidi urbani, le aree industriali dismesse e l’impiego irrazionale di fertilizzanti e fitofarmaci in agricoltura possono dar luogo a fenomeni molto rilevanti di inquinamento chimico dei ...
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stoicismo Nella storia del pensiero antico, la dottrina e la tradizione che si collega a Zenone di Cizio e alla sua scuola, così chiamata perché Zenone e i suoi successori usavano adunarsi nella Stoà Poikìle.
Periodizzazione
Storicamente [...] seguire questi principi di comportamento, egli saprà scegliere di uscire dalla vita (suicidio) piuttosto che vivere in modo irrazionale. La libertà si realizza così nel saper pensare, adeguandosi a ciò che accade e instaurando un rapporto di simpatia ...
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VOLONTÀ (fr. volonté; sp. voluntad; ted. Wille; ingl. will)
Giovanni Calò
Può intendersi in due sensi: come specifica facoltà di volizione, distinta da ogni forma inferiore di attività pratica (tendenza, [...] Schopenhauer, che costruisce una metafisica esclusivamente volontaristica: la cosa in sé è volontà, una, indivisibile, eterna, irrazionale (grundlos), sempre insoddisfatta, mentre il conoscere è un suo accidente, al quale è correlativo il mondo come ...
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irrazionale
agg. [dal lat. irrationalis, comp. di in-2 e rationalis «razionale»]. – 1. a. Nel linguaggio com., non dotato di ragione: gli esseri, le creature i.; non conforme a ragione, che non procede o non è dettato da ragione, irragionevole:...
irrazionalismo
s. m. [der. di irrazionale]. – Atteggiamento di pensiero o dottrina filosofica secondo cui la ragione – intesa come facoltà che procede per distinzioni, definizioni e deduzioni logiche – è incapace di dare una spiegazione esauriente...