SOCIALDEMOCRAZIA
Leonardo Rapone
(XXXI, p. 987)
Esistono due diversi usi del termine s., che designa sia determinati movimenti o partiti politici, sia una specifica teoria e prassi politica. Nell'accezione [...] allo stato latente una spinta verso mete di trasformazione assai più avanzate di quelle conseguite nel quadro dei compromessi keynesiani. Non a caso proprio nella seconda metà degli anni Settanta nell'ambito della scienza politica si sviluppò un ...
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INTERESSE (XIX, p. 378)
Giovanni CALO'
Giovanni DEMARIA
Carlo DE CUGIS
Pedagogia. - Nell'accezione più vasta, psicologica, è la disposizione favorevole dell'animo verso un certo oggetto, l'attrazione [...] non è però l'incertezza di cui si parla abitualmente in economia. L'altro qualificatore causante principale connesso dai keynesiani al movimento dell'i. è costituito dalle complesse interazioni tra risparmî e investimenti che si producono durante lo ...
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VISENTINI, Bruno
Riccardo Martelli
VISENTINI, Bruno. – Nacque a Treviso il 1° agosto 1914, da Gaetano, avvocato, e da Margherita Tosello, casalinga; aveva una sorella, Ada, maggiore di due anni.
L’ambiente [...] e Olga.
Negli anni precedenti Visentini aveva conosciuto per motivi di lavoro vari economisti e funzionari di tendenze keynesiane della Banca commerciale italiana, con alcuni dei quali poi collaborò anche sul piano politico. In particolare, con Ugo ...
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Società postindustriale
Alain Touraine
Introduzione
Il concetto di società postindustriale appare al termine del periodo di ricostruzione e di crescita economica nazionale del dopoguerra, allorché entrarono [...] dei modelli globali di regolamentazione statale che combinavano obiettivi economici, sociali e politici nel nome delle analisi keynesiane, della creazione del Welfare State e talvolta di una pianificazione indicativa alla francese. L'impennata del ...
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Partecipazione agli utili
Mario Biagioli
di Mario Biagioli
Partecipazione agli utili
Cenni storici e definizione
L'idea che una parte degli utili di un'impresa debba essere distribuita tra i lavoratori [...] occupare o dall'inadeguatezza dei lavoratori disoccupati a coprire i posti di lavoro disponibili) né contro la disoccupazione 'keynesiana' (dovuta a carenza di domanda non risolvibile attraverso riduzioni dei salari e dei prezzi); in entrambi i casi ...
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Liberismo
Riccardo Faucci
Definizioni
Il termine 'liberismo' ha una pluralità di significati che, ove non segnalata, può essere fonte di equivoci. Con esso ci si può riferire sia a una visione del processo [...] (v. Cubeddu, 1992). Partito negli anni trenta dall'analisi economica delle crisi, nella quale si era opposto alle tesi keynesiane (ma le sue teorie sul credito sono state di recente riprese e valorizzate), nel dopoguerra si è rivolto prevalentemente ...
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Società industriale
Giuseppe Berta
Introduzione
Il concetto di società industriale è relativamente recente. Esso ha assunto forma e contenuti soprattutto durante gli anni sessanta, quando da più parti [...] , emersa negli anni sessanta, si è d'altronde largamente alimentata di questi riscontri. Nel secondo dopoguerra le politiche keynesiane e quelle dedicate alla costruzione del welfare pubblico entrarono in sintonia con l'idea fordista a cui si stava ...
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CONSUMI
Stefano Zamagni e Gerardo Ragone
Economia
di Stefano Zamagni
Introduzione
Definendo il consumo come l'atto economico mediante il quale i beni vengono distrutti per soddisfare bisogni oppure [...] , il reddito è aumentato di molto. È chiaro che risultati del genere contraddicono l'ipotesi su cui è basata la funzione keynesiana del consumo, il che ha spinto non pochi studiosi a elaborare teorie del consumo basate su assunti meno generici della ...
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Finanza pubblica
Giannino Parravicini
Domenicantonio Fausto
sommario: 1. Introduzione. 2. La teoria della finanza pubblica agli inizi del Novecento. a) L'eredità degli economisti classici. b) Il contributo [...] sue forme, non è imposta dall'alto, ma si determina nel mercato secondo le esigenze.
Altri attacchi alle politiche fiscali keynesiane sono venuti da Arthur Laffer e dai teorici dell'economia dell'offerta (supply side economics; v. Canto e altri, 1983 ...
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Con la questione meridionale aperta da oltre un secolo, l’Italia è forse lo Stato paradigmatico dei divari regionali, almeno nel mondo occidentale. Ben nota è la differenza di sviluppo fra il Nord e il [...] del Mezzogiorno, che in parte può essere attribuita alla maturazione dei tempi (nel segno delle più ampie politiche keynesiane, programmi coordinati di intervento pubblico per lo sviluppo regionale si erano già applicati negli Stati Uniti degli anni ...
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sviluppo
s. m. [der. di sviluppare (deverbale a suffisso zero)]. – 1. a. L’azione di sviluppare, il fatto di svilupparsi e di essere sviluppato; il procedimento e il modo con cui si attua; aumento, accrescimento o incremento: lo s. di un centro...
macroeconomia
macroeconomìa s. f. [comp. di macro- e economia]. – Termine usato nel linguaggio econ. con due diverse accezioni, per indicare: a. la parte della teoria economica che ha per oggetto l’individuazione dei valori di equilibrio dei...