Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] marxista-fenomenologica di L. Rognoni), altrove sono prevalse altre metodologie: da quella sociologica di T.W. Adorno a quelle fenomenologiche (seppure divergenti) di R. Leibowitz ed E. Ansermet, alle prospettive strutturalistiche di C. Lévi-Strauss. ...
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La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] fondata su una logica "delle configurazioni interne, delle forme costituite, dei sistemi chiusi e dei funzionamenti stabili". Di Lévi-Strauss la prima grande opera uscì nel 1949: Les structures élémentaires de la parenté, seguita nel 1955 da Tristes ...
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Filosofo francese, nato a El-Biar (Algeria) il 15 luglio 1930 da famiglia ebrea. Professore di Filosofia all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, tra i fondatori del Collège International de Philosophie, [...] .
Negli anni seguenti D. ha articolato questa teoria con una fitta serie di interventi e discussioni sulle scienze umane (con C. Lévi-Strauss e M. Foucault) e su linguistica e letteratura (con M. Blanchot, J.-P. Richard, R. Barthes e con il gruppo ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] compresenza e dall’azione simultanea di più cause mistiche, o religiose, per un singolo evento o effetto. C. Levi-Strauss ha mostrato come anche le pratiche magiche costituiscano una modalità di organizzazione e ordinamento del reale. Il concetto ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] , si va sovrapponendo quello strutturalistico, che sulla scia degli esperimenti di V. Propp e delle teorie di C. Lévi-Strauss, rileva le funzioni, ossia i significati delle azioni, le costanti di movimento e le relazioni fra esse.
Problema dibattuto ...
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Badiou, Alain. – Filosofo, romanziere e drammaturgo francese (n. Rabat 1937). Docente dell’École normale supérieure dal 1999, poi professore emerito, direttore del Collège international de philosophie [...] althusseriana per radicalizzarne alcuni postulati, fino a teorizzare, lungo la linea antiumanista tracciata da maestri quali Lévi-Strauss, Lacan e Foucault, un’antifilosofia come condizione necessaria per la rinascita della filosofia. A partire da ...
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Scienza
Gerard Radnitzky
Paolo Rossi
di Gerard Radnitzky, Paolo Rossi
SCIENZA
Teoria della scienza di Gerard Radnitzky
sommario: 1. Introduzione. 2. Che specie di disciplina è la teoria della scienza [...] mai in libri, o che dovevano, non molti anni più tardi, entusiasmarsi per le strutture elementari di Propp o di Lévi-Strauss. Molti storici, anche gli storici della scienza, fecero tuttavia tesoro, al di là di ogni riserva, di un insegnamento di ...
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Etica
Carlo Augusto Viano
Il termine e le origini
'Etica' è parola di derivazione greca (da ἔθοϚ, che significa 'costume', 'carattere') equivalente al termine di derivazione latina 'morale' (da mores, [...] l'universalismo che i sociologi attribuivano alle società occidentali. Furono gli antropologi strutturalisti, soprattutto Claude Lévi-Strauss (Antropologia strutturale, 1958), che cercarono di esporre le strutture astratte che si potevano ricavare ...
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Epistemologia
VVincenzo Cappelletti
di Vincenzo Cappelletti
Epistemologia
Sommario: 1. Dalla gnoseologia all'epistemologia. 2. Il mentale tra il soggettivo e l'oggettivo. 3. La scienza del secondo Novecento [...] scienza, e della consapevolezza creativa dello scienziato, nel nostro secolo. La matematica bourbakista, l'antropologia di CI. Lévi-Strauss e la linguistica di N. Chomsky sono, con l'epistemologia genetica piagettiana, i maggiori punti d'affioramento ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ernesto De Martino e l’antropologia
Marcello Massenzio
Il doppio sguardo dell’etnologo
L’atto di nascita di Ernesto De Martino (1908-1965) come antropologo e storico della cultura è Naturalismo e storicismo [...] questo terreno si realizzi una convergenza di punti di vista tra due autori che di norma seguono itinerari divergenti: Claude Lévi-Strauss e De Martino; quest’ultimo nella prefazione a La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud ...
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mitema
mitèma s. m. [der. di mito, sull’esempio del fr. mythème, a sua volta modellato su phonème «fonema»] (pl. -i). – Termine coniato dall’antropologo fr. C. Lévi-Strauss per indicare ciascuno dei nuclei narrativi che si possono evidenziare...
strutturalismo
s. m. [der. di strutturale]. – Teoria e metodologia affermatesi in varie scienze dal primo Novecento, fondate sul presupposto che ogni oggetto di studio costituisce una struttura, ossia un insieme organico e globale i cui elementi...